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Referendum istituzionale, vince il NO alla riforma proposta dalla Casa delle Libertà


Difesa la nostra Carta Costituzionale, sconfitta la riforma scellerata di Calderoli
Gli italiani hanno detto NO alla riforma costituzionale che spaccava l'Italia in due...
Una riforma scellerata che, voluta dalla Lega per questioni puramente elettorali e non per modernizzare il Paese, modificava in senso negativo l'equilibrio costituzionale dei poteri dello Stato, affidando lo scioglimento del Parlamento al primo ministro, costituzionalizzando regioni di Serie A e di serie B, e quindi cittadini di serie A (del Nord) e di serie B (del Sud) nel campo sanitario, dell'istruzione e della pubblica sicurezza.
Una riforma federale solo a parole, visto che neanche il Senato (l'istituzione per eccellenza del federalismo) mostrava nulla di federale, essendo previsto che i rappresentanti venivano eletti in base alla poplazione e non in base alle Regioni (cioè ugual numero dei senatori in ogni regione).
Il popolo italiano, andato alle urne in modo ampio (53,7 %), ha respinto con forza la proposta dell'ex ministro delle riforme Calderoli (nella foto): il NO ottiene il 61, 7 % contro il 38,3 % dei SI.
Una bocciatura senza l'alibi del caldo, del non voto e della mancato ricepimento della proposta da parte dei cittadini.
Il popolo italiano le proposte le capisce benissimo e vota come meglio crede, ed in questo caso ha capito che la riforma della Casa delle Libertà era da mandare negli scantinati delle proposte bocciate.
Il SI ha vinto soltanto in due regioni, in Lombardia (54,6% contro il 45, 4) ed in Veneto (53,3 contro il 44, 7). Diciotto regioni hanno hanno detto NO al quesito e la Calabria è quella che è in testa tra questo fronte ( l'82, 5 % dei NO contro il 17,5% dei SI).
Per quanto riguarda il comune di Montebello Jonico, i votanti sono stati 1891; il NO ha ottenuto 1534 voti, contro i 329 del SI. Le schede bianche sono state 6 e le schede nulle 22.
Adesso speriamo che le riforme istituzionali non siano più votate o proposte a maggioranza, ma con un ampio consenso dei parlamentari, un consenso così detto qualificato.

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postato da Anonimo; alle 7:10 PM, ,




Biocarburante? Si ma gradualmente

Per far fronte allo smog e al caro prezzi dei carburanti, da domani i produttori di diesel e di benzina sono obbligati ad immettere al consumo biocarburanti di origine agricola in misura pari all'1 per cento. Tale quantità verrà incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010. Fatti i dovuti calcoli, nell arco dell anno in Italia dovranno essere utilizzate circa 400mila tonnellate di biocarburanti, 250mila di biodiesel e 150mila di bioetanolo che saranno ottenuti da coltivazioni agricole come colza, girasole, mais, sottoprodotti della lavorazione del vino e della barbabietola. Tutto ciò avviene solo dopo che la Commissione Europea ha appena annunciato l'avvio di un procedimento legale nei confronti del Governo italiano per la mancata presentazione del rapporto sull'utilizzo di biocarburanti per rispettare l'obiettivo fissato dall'Unione europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti. Secondo la Coldiretti, dal punto di vista ambientale si tratta di una vera rivoluzione per abbattere lo smog, con il biodiesel si riducono dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo calano le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50% e di oltre il 70% anidride solforosa mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili. Per non vanificare i positivi effetti ambientali dei biocarburanti è indispensabile, però, ottenerli con prodotti agricoli nazionali "a chilometri zero" che non devono essere trasportati tra i diversi continenti per lunghe distanze con un conseguente consumo di combustibili fossili ed inquinamento atmosferico, come accadrebbe in caso di importazioni.
Fonte ANSA

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 1:57 PM, ,




Elezione Rettore Università Mediterranea di Reggio Calabria: Fumata nera

Il contesto e le date:

Con la nomina al dicastero dei trasporti, il prof. Alessandro Bianchi ha lasciato la carica di Rettore ed è stato posto in aspettativa fino alla conclusione del mandato. Nel periodo di vacanza tutte le funzioni sono attribuite al Prorettore Rosario Giuffrè, mentre il decano Rosario Pietropaolo ha avviato le procedure (art. 64 dello Statuto) stabilendo quale prima data per le elezioni giovedì 29 giugno dalle ore 9.00 alle ore 17.00 presso la Facoltà di Ingegneria.
Le altre date in caso di mancanza del quorum richiesto o della maggioranza qualificata sono il 4 e 6 luglio. Ballottaggio il 12 luglio.
I candidati:
Il nuovo rettore sarà scelto tra i professori ordinari a tempo pieno che hanno presentato la candidatura:
• Enrico Costa
• Massimo Giovannini
• Rosario Giuffrè
• Rosario Pietropaolo
• Simonetta Valtieri.
Le regole:
Il nuovo rettore avrà un mandato di quattro anni, rinnovabile una volta (art. 22, c. 9). Sono chiamati a votare (art. 22, c. 10) i professori in ruolo di prima e seconda fascia, i ricercatori, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti eletti nei Consigli di facoltà. Il voto di un docente (art. 22, c. 11), preso a unità di misura, vale quello di 5 ricercatori o 8 amministrativi o 2 rappresentanti degli studenti. Per essere eletto, il nuovo rettore dovrà ottenere la maggioranza assoluta del voto dei docenti integrato come sopra descritto (art. 22, c. 12). Se non viene raggiunta la maggioranza richiesta dopo tre tornate si decide con il ballottaggio tra i due candidati con il maggior numero di preferenze nell’ultima votazione. La votazione è valida se partecipa almeno il 60% dei professori di ruolo (art. 22, c. 12).
Il colpo di scena:
Il 28 giugno, un giorno prima della votazione, il Prorettore Rosario Giuffrè ritira la sua candidatura. Vaghi e non meglio specificati i motivi della rinuncia che viene annunciata con una missiva inviata a Docenti, Personale Tecnico Amministrativo, Studenti.
La prima votazione:
La votazione odierna si conclude difatto con una fumata nera, nessun dei quattro candidati rimasti è riescito a superare la quota del 50% +1 dei voti (pesati). Ad avvicinarsi di più al quorum che è risultato essere di 107,86 voti pesati è stato il già Rettore Prof. Rosario Pietropaolo con 106,25 preferenze pesate, seguito a non molta distanza dal Prof. Massimo Giovannini con 98,63 preferenze pesate, terzo posto per la Prof. Simonetta Valtieri con 10,22 preferenze pesate, quarto per il Prof. Enrico Costa con 0,57 preferenze pesate. Per il prossimo turno si voterà ancora con le stesse regole e, considerati i risultati ottenuti dai primi due candidati, uno spostamento di elettorato anche minimo potrebbe risultare determinante per l'elezione del nuovo Rettore.
Per i risultati dettagliati clicca qui.

postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:26 PM, ,




Mi passa per la testa

Figli e figliastri

Riporto testualmente l'avviso che si legge sul sito ufficiale del Comune di Montebello Ionico:
"Si comunica che, a partire dal 14/06/2006, un dipendente dell'Ufficio Tributi assicurera' la costante presenza presso la delegazione di Saline Joniche, tutti i mercoledi dalla ore 15.00 alle ore 18.00, al fine di consentire alla cittadinanza di ottenere chiarimenti sui tributi comunali."
Nel complimentarci con l'amministrazione comunale per l'utile iniziativa che, renderà la vita più facile a tutti i salinesi, facciamo notare come un tale servizio sarebbe gradito anche ai fossatesi che, per quanto ci risulta non sono mai stati esentati dal pagamento dei tributi comunali.
Fatte dette osservazioni, forti del risultato referendario di ieri, nonostante i nostri amministratori siano in buona parte esimii giuristi, ci permettiamo di ricordare loro il contenuto dell'art. 3 della Costituzione della Repubblica Italiana:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. "
Non si capisce, quindi, perchè i cittadini montebellesi non debbano avere pari dignità ed essere uguali davanti alla propria amministrazione comunale?
P.S. Con la sicurezza che i concittadini della frazione Saline non interpreteranno quanto scritto come una sterile polemica campanilistica teniamo a precisare che, tale post si pone come unico obiettivo il reclamare parità di trattamento per tutti cittadini del comune.

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:41 PM, ,




Presi i mandanti dell'omicidio di Francesco Fortugno


Arrestati Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio di Locri.
Il pentito Domenico Novella parla come un fiumne in piena ed ha permesso un altro risultato nelle indagini sull'omicidio del vice presidente del consiglio regionale della Calabria ammazzato il 16 ottobre 2005 durante lo svolgimento delle Primarie dell'Unione.
Alessandro Marcianò, 55 anni caposala dell'ospedale di Locri (nella foto) soprannominato Celentano per la somiglianza col celebre cantante.
Il figlio Giuseppe, 28 anni, già agli arresti domiciliari in quanto arrestato lo scorso 10 febbraio perchè coinvolto in un traffico di droga, armi e prostituzione. Egli sarebbe stato il responsabile nella pianificazione organizzativa dell'omicidio. Prima di incappare nelle maglie della giustizia, lavorava nella segreteria dell'onorevole Domenico Crea, il rappresentante della Margherita dell'area melitese, che poi ha preso il posto del povero Fortugno.
La vedova Fortugno ha richiesto agli inquirenti altre indagini per altre possibili responsabilità a livello di mandanti, di quello che resta, a tutti gli effetti, un omicidio politico-mafioso.
E' sempre il pentito Novella a riferire che alla base dell'omicidio doveva esserci un motivo politico.
Il Gip (giudice indagini preliminari) scrive che ciò va sposato con quanto affermato dal collaboratore Bruno Piccolo sugli interessi politici che legavano Salvatore Ritorto (il killer) ad Alessandro Marcianò e questi a Domenico Crea, presso la cui struttura politica era impiegato il figlio Giuseppe, fino alla mancata rielezione dell'uomo politico in questione, evento, questo, che ha sicuramente danneggiato la famiglia Marcianò.

postato da Anonimo; alle 8:19 PM, ,




Calciopoli: il Procuratore federale Stefano Palazzi promuove l'accusa e Galliani si dimette da Presidente della Lega

Quattro società tremano
E' arrivato il giorno dei deferimenti alla CAF (Corte d'Appello Federale) da parte del procuratore Stefano Palazzi per gli esponenti della Cupola del calcio.
Quattro le squadre coinvolte nello scandalo Moggiopoli: Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio. Tutte rischiano la retrocessione nelle serie inferiori o una forte penalizzazione in classifica.
Oltre alle quattro squadre, ci sono 26 tesserati deferiti, tra i quali Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Leonardo Meani, Andrea e Diego Della Valle, Claudio Lotito, Franco Carraro, Innocenzo Mazzini,Tullio Lanese, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Massimo De Santis, Gianluca Paparesta, Pasquale Rodomonti, che rischiano la radiazione o anni di squalifica.
Deferito anche il Presidente della Lega, Adriano Galliani, che (manco a dirlo) si è subito dimesso!
Contestati dal Procuratore la violazione dell'art. 1 (principi di lealtà, correttezza in ogni rapporto riferibile all'attività sportiva) e dell'art. 6 (illecito sportivo e obbligo di denuncia, che si configura compiendo con qualsiasi mezzo atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica) del codice di giustizia sportiva.
Le indagini sono state svolte da Capo Ufficio indagini Saverio Borrelli (nella foto).
Adesso si attendono sentenze esemplari, per ridare dignità al calcio italiano.

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postato da Anonimo; alle 11:16 PM, ,




Calciopoli: l'ex presidente del Cosenza Pagliuso vuole vuotare il sacco


Paolo Fabiano Pagliuso (nella foto) è pronto a parlare ai magistrati che stanno conducendo l'inchiesta sul calcio sporco.
E, a quanto ha riferito alla stampa, ha molte cose da dire. Cose che fanno tremare ancora di più il Palazzo del calcio, se mai ne resta qualcosa in piedi.
Ecco cosa ha detto l'ex presidente del Cosenza, società, ripetiamolo, che è stata cancellata dal panorama del calcio nazionale nell'estate del 2003
1. Voglio che Galliani, Carraro e Macalli spiegano perchè hanno escluso il Cosenza. Sono pronto a denunciarli per omissioni di atti d'ufficio, indebito ripescaggio (chiaro riferimento alla Fiorentina) e danni morali ed economici.
2. Per la cancellazione del Cosenza e della Spal, di cui ero proprietario, ho perso qualcosa come 100 milioni di Euro.
3. La posizione del Cosenza venne decisa a tavolino per favorire la Fiorentina. Mi hanno riferito di un incontro su una barca in Sardegna tra Berlusconi, Pisanu e Della Valle.
4. Ho chiesto e voglio essere sentito. Nell'ordine devono saldare in molti. Per prima il signor Macalli, presidente della Lega di serie C, che diceva di non aver ricevuto nessuna documentazione riguardo il Cosenza, che invece era pervenuta.
5. Il Cosenza doveva essere eliminato.
6. Mi costrinsero a votare per Lazio, Parma, Genoa e Venezia che non erano in regola per le iscrizione al campionato.
7. Sono stati Galliani e Giraudo a rovinare il calcio italiano quando si batterono per la modifica dello status della squadra di calcio in società di lucro. Da quel momento sono iniziati i guai.
8. Anni addietro sono stato avvicinato per rabbonirmi e stare nell'universo dei potenti con la promessa che poi sarebbero stati pronti a ricompensarmi, con arbitraggi vavorevoli e altro, credo, nei confronti del Cosenza. Risposi di no! Forse nell'estate del 2003 vollero farmela pagare. Ora sono io a cercare giustizia.

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postato da Anonimo; alle 8:11 PM, ,




Ugo Suraci resta alla Comunità Montana Versante dello Stretto


Il Consiglio di Stato ha deciso, senza appello!
Il consigliere comunale ed assessore alla Comunità Montana Versante dello Stretto Ugo Suraci per il comune di Montebello, rimane al suo posto. La delibera con la quale il Consiglio comunale montebellese aveva approvato la nomina di Francesco Praticò in sua sostituzione è da ritenersi nulla. Ed i consiglieri comunali hanno dovuto accettare la decisione inappellabile del supremo organo della magistratura amministrativa.
Per la verità, il consigliere Santo Federico della Margherita, che evidentemente non gradisce il Suraci per questa rappresentanza, lo ha consigliato di dimettersi e caso mai, di essere nuovamente rieletto.
Ma quando mai? E' da mesi che il Consiglio comunale va avanti e indietro per trovare una soluzione per il suo rappresentante alla Comunità Montana, e adesso che (nel bene o nel male) l'ha trovata in via definitiva, dovremmo ritornare al punto di partenza? No, caro consigliere Federico, lasci perdere Ugo Suraci al suo posto.
Non sembra opportuno che Montebello rinunci ad un assessore alla Comunità Montana per un suo capriccio di consigliere....
La politica non può ridursi a dei personalismi, è qualcosa di più nobile (CIOE' FARE GLI INTERESSI GENERALI).
Infatti, il consigliere Suraci dovrà portare a termine alcune opere che aveva progettato per il comune a suo tempo, e in questo momento, secondo il buon senso della politica montebellese, dovrà essere lasciato in serenità per lavorare per i cittadini di Montebello.
Anzi, i consiglieri comunali dovrebbero collaborare con lui, se hanno a cuore le sorti del nostro territorio, anzichè tentare di frenare tutto ciò che può costituire un'occasione per il nostro sviluppo...

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postato da Anonimo; alle 8:19 PM, ,




Elezioni provinciali: Antonino Romeo (Udeur) primo eletto del collegio, Montebello rimane a bocca asciutta


Quello che si temeva è accaduto: nel nuovo consiglio provinciale non siederà nessun rappresentante del comune di Montebello Jonico.
L’eletto che rappresenterà il collegio n° 10 di Melito – Montebello - Roghudi sarà ancora una volta il dott. Antonino Romeo dell’Udeur.
Il cardiologo di Melito Romeo è stato il primo eletto del collegio, con 2018 voti, con una percentuale del 18,20% , così ripartiti: Melito P.S. 1214; Montebello Jonico 760; Roghudi 44.
Grande delusione per l’ex assessore provinciale alla viabilità, Giuseppe Gullì (Democrazia è libertà) che, malgrado i suoi 1.721 voti raccolti (1.127 a Montebello, 471 a Melito e 123 a Roghudi), non è riuscito ad entrare nel consesso provinciale, arrivando 4° in graduatoria della sua lista.
Sconfitto pure il candidato dell’Amministrazione comunale di Montebello, il vice Sindaco avv. Romeo Carmelo, candidato nel Partito Democratico Meridionale, che ha raccolto 882 voti in tutto (754 a Montebello, 120 a Melito e 8 a Roghudi). Una batosta per l’amministrazione guidata dal Sindaco Loris Nisi, che ha pensato bene di lanciare verso la Provincia un suo membro, ma evidentemente, lo Shuttle lanciato da via Portovegno, partito a razzo, si è disintegrato in volo, non riuscendo a raggiungere la meta sognata, cioè una delle trenta poltrone su cui siederanno i nuovi consiglieri provinciali.
Crisi in vista dentro l’Amministrazione comunale? Staremo a vedere gli sviluppi, anche se radio popolo, per il momento, non prevede venti di guerra.
Da notare che Romeo Antonino e Giuseppe Gullì (cioè i primi due eletti del collegio) hanno perso, rispetto alle precedenti consultazioni provinciali del 2002, 503 voti ciascuno nell’intero collegio numero 10 (con la differenza che la volta scorsa al posto di Roghudi vi era il comune di Bagaladi).
I votanti del collegio sono diminuiti: 11.513 contro i 12.631 del 2002.
A Montebello hanno votato 4.118 elettori contro i 4.335 del 2002.

I PIU’ VOTATI DEL COLLEGIO N° 10 (Melito- Montebello – Roghudi)
1. Romeo Antonino (UDEUR) Voti 2.018
2. Gullì Giuseppe (DEMOCRAZIA E’ LIBERTA’) 1.721
3. Nucera Pietro (ITALIA DEI VALORI) 1.057
4. Crea Domenico (PATTO PER MANTI) 988
5. Romeo Carmelo (PDM) 882
6. Marcianò Luigi (LA MARGHERITA CON RUTELLI) 675
7. Meduri Antonio (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 664
8. Flachi Angelica (DS) 540
9. Misitano Francesco (I SOCIALISTI) 449
10. Arcudi Bruno (FORZA ITALIA) 421
11. Spinella Natale (COMUNISTI ITALIANI) 416
12. Lampada Mario (CENTRO DEM. CRISTIANO) 394
13. Sgariglia Annunziato (MOV. PER L’AUTONOMIA) 155
14. Minniti Giovanni (RIFORMISTI) 128
15. Rodà Domenico(ROSA NEL PUGNO) 103

I PIU’ VOTATI A MONTEBELLO JONICO
1. Gullì Giuseppe (DEMOCRAZIA E’ LIBERTA’) Voti 1.127
2. Romeo Antonino (UDEUR) 760
3. Romeo Carmelo (PDM) 754
4. Nucera Pietro (ITALIA DEI VALORI) 231
5. Crea Domenico (PATTO PER MANTI) 207
6. Lampada Mario (CENTRO DEM. CRISTIANO) 121
7. Arcudi Bruno (FORZA ITALIA) 113
8. Spinella Natale (COMUNISTI ITALIANI) 96
9. Minniti Giovanni (MOV. PER L’AUTONOMIA) 80
10. Misitano Francesco (I SOCIALISTI) 76
11. Meduri Antonio (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 73
12. Flachi Angelica (DS) 68
13. Marcianò Luigi (LA MARGHERITA CON RUTELLI) 67

postato da Anonimo; alle 11:32 PM, ,




Buon compleanno, Repubblica!


La Repubblica italiana compie 60 anni

Il 2 giugno del 1946 gli italiani, a seguito del Referendum istituzionale indetto a suffragio universale, venivano chiamati alle urne per scegliere la forma di governo da dare al paese.
Dopo 85 anni di regno monarchico, gli italiani scelsero la forma repubblicana.
L’Italia diventava Repubblica per mezzo di 12.717.923 voti, contro i 10.719.284 espressi per la Monarchia.
I monarchi di Casa Savoia furono esiliati.
In ricordo di questo avvenimento, a partire dal 1948, il 2 giugno diventò FESTA NAZIONALE.
Questo giorno rappresenta un forte simbolo di unione, legato ad un profondo amore per la nostra Patria.

L’EMBLEMA DELLA NOSTRA REPUBBLICA
A) Il ramo d’Ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione
B) La Stella compare come attributo delle personificazioni dell’Italia già dal Cinquecento
C) L’autore dell’emblema è Paolo Paschetto, nato a Torre Pellice (Torino) e morto nel 1963
D) Il Ramo di quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano
E) La Ruota dentata traduce l’articolo 1 della Costituzione, cioè l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro


L’INNO NAZIONALE
(Fratelli d’Italia)

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la vittoria?
Le porga la chioma,
Che schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccoltaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevè, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

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postato da Anonimo; alle 8:18 PM, ,




Elezioni amministrative: il centro sinistra conquista la provincia di Reggio Calabria


L'avvocato Giuseppe Morabito il nuovo Presidente
Ha stravinto il centro sinistra nelle elezioni per la Provincia di Reggio Calabria.
I numeri non ammettono discussioni: il centro sinistra di Morabito ha ottenuto 180.092 voti (58,61%), il centro destra di Lillo Manti 122.477 (39,86%), mentre il terzo polo di Giuliano Quattrone non è riuscito a raggiungere il quorum, soltanto 4.725 voti (1,54%).
La vittoria di Morabito è stata ottenuta anche a Reggio città (45.674 voti con il 51,19%) contro 40.658 di Manti (45,56%).
La sconfitta di Lillo Manti è cocente, se pensiamo che il centro destra aveva vinto nel 2002, e la vittoria di Morabito è andata oltre ogni rosea previsione.
Per quanto riguarda le liste, l'exploit nel centro sinistra è dell'Udeur che ha raccolto 21.727 voti (7,15%); seguono i DS con 21.132 (6,96%); Democrazia è Libertà (una delle due liste della Margherita che fa capo a Naccari) con 17.718, pari al 5,83%; il Partito Democratico meridionale con 14.889 (4,90); Rifondazione comunista con 13.826 (4,55); La Rosa nel Pugno con 13.606 (4,48); poi segue l'altra lista della Margherita di Giuseppe Sera, cioè La Margherita con Rutelli (13.258 e il 4,37%); I Socialisti con 11.585 (3,81%); i Comunisti Italiani con 10.951 (3,61%); i Riformisti (lista dei DS) con 9.453 (3,11%); Italia dei Valori con 8.326 (2,74%); Unione per la Provincia con 6.797 (2,24%); i Verdi con 6.366 (2,10%).
Se si guarda nel centro destra, Forza Italia si conferma il primo partito in assoluto della provincia con 28.815 voti (9,49%); a ruota seguono l'UDC con 20.381 voti (6,71%); AN con 17.709 (5,83%); Centro Democratico Cristiano, la lista di Alberto Sarra con 13.164 (4,33%); Partito Repubblicano con 7.867 (2,59%).
La terza lista di Quattrone, non è riuscita ad entrare nel Consiglio Provinciale.
Due curiosità: la prima: il più votato dei consiglieri è Santi Zappalà, sindaco di Bagnara a furor di popolo e 3.804 voti alla Provincia (37,31%); la seconda: una sola presenza femminile in consiglio provinciale su 30 seggi (e poi si parla sempre di quote rosa): è Tina Tripodi dei DS.
COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE
Maggioranza del centro sinistra (18 seggi)
3 Udeur
3 DS
2 Democrazia è Libertà
2 Partito Democratico Meridionale
2 Rifondazione Comunista
1 Italia dei Valori
1 Riformisti
1 Pdci 1
1 Socialisti
1 Margherita con Rutelli
1 Rosa nel Pugno
Minoranza del centro destra (12 seggi)
1 Manti (Candidato Presidente)
4 Forza Italia
3 Udc
2 An
1 Pri
1 Cdc
Il blog porge al Nuovo Presidente e al nuovo Consiglio provinciale gli AUGURI di un buon lavoro!

postato da Anonimo; alle 10:07 AM, ,