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Quando la storia si ripete

La soprendente attualità delle "Cronache dal Mesozoico": il tempo medio

Nessun altro titolo avrebbe potuto descrivere meglio la raccolta di poesie di Elio Stellitano. Usando versi, ritmati ad una cadenza che, con sacrilego paragone potremmo definire hard rock, Stellitano tratteggia l’essenza di quel tempo “Mesozoico” che furono gli anni 70’ e 80’. Dopotutto, quale periodo, meglio di quegli anni, si presta ad essere definito tempo medio? Quel moderno “Mesozoico”, periodo di “Bellum omnium contra omnes1 graficò la parabola vitale del terrorismo interno trasformandola da ascendente in discendente, il suo scorrere traghettò l’umanità dalla moribonda civiltà del folklore a quella nascente dell’informatica, riscrisse il dizionario dei costumi per cui il sesso, anche se “Hard-core” divenne argomento di cui non aver vergogna, regalò agli uomini, colpiti da immani sventure autoprodotte, la consapevolezza della cultura ecologica. Sono questi i temi e i tempi tramutati da Elio Stellitano in versi.

Da buon medico, egli, fa una sua diagnosi su quella “preistorica” società in divenire e, utilizzando l’arte poetica, comunica la prognosi. Tale comunicazione pur apparendo brusca, rude, a tratti violenta e viscerale, sfrutta al massimo la capacità della poesia di dire molto in poco tempo mostrando la grande efficacia di un’embrionale sinteticità.

Sostenuta dal buon senso, per non divenire raddoppiata follia, la poesia di Stellitano, solo apparentemente “proteica”, viene invece fornita scomposta in catene semplici di aminoacidi, pronta per essere metabolizzata senza sforzo alcuno. Questo non significa che l’autore intenda ergersi a rivelatore del verbo o a custode di verità assolute e solo a lui note. Egli, consapevole del fatto che “cerca invano chi vuole il ramo e dimentica la radice2, tenta di evidenziare la posizione della radice e, riguardoso dell’individualità umana, rivolge un invito alla meditazione, somministra stringate razioni di cibo culturale che ogni organismo, attraverso un soggettivo processo digestivo, assimila a proprio modo, tramutandole in suggestioni, visioni, agitazioni, propositi, totalmente personali e fortemente dipendenti dal substrato culturale, conoscitivo, ed emozionale del lettore. E’ sorprendente notare come, grazie a questa soggettività d’interpretazione, nonostante il forte legame col contesto temporale, i versi di Stellitano, risultino meravigliosamente attuali, adattandosi anatomicamente al presente, a dispetto dei vent’anni trascorsi dalla loro composizione. In molte poesie, rilette col senno di poi, si ha la sconcertante illusione di trovarsi di fronte agli enigmatici presagi di un moderno Tiresia che, nel descrivere il passato e vivere quello che, al tempo della pubblicazione, era il presente, è riuscito a predire il futuro. Questo miraggio di veggenza, come la fata Morgana, è dovuto alla coesistenza di molteplici fattori. Il sapiente uso del “correlativo oggettivo3, lo stile epigrammatico con la completa assenza di punteggiatura, l’eterno ripetersi della storia, fondendosi fra loro in straordinaria armonia d’intenti, trasformano la poesia di Elio Stellitano in “momento dell’assoluto4 e - come “minime dosi di morfina / modulando i circuiti sensitivi” - attivano nella mente del lettore un automatismo inconscio che lega le rime, le singole parole, ogni poliedrico attributo, ai ricordi emotivamente più rilevanti. Ciò sconvolge l’ordine temporale degli eventi, producendo uno sfolgorante effetto “allucinogeno” che può portare, per trasposizione sinaptica, a vedere, - in rapide slide intellettive - la “Morte da impulso radio” giungere, improvvisa e rovente, a Capaci, “le holding delle multinazionali” occidentali sponsorizzare sanguinosi “conflitti in medioriente”, le strategie del terrore infiltrarsi Sui treni nelle gallerie” di Madrid e portare islamico trapasso nel cuore della vecchia, ma sempre meno pacifica, Europa, la Calabria, “Attuale container di scorie”, “non più Africa non ancora Europa” affittarsi al miglior offerente divenendo odierna prostituta d’Italia.

Come Sraffa, con semplice gesto, smontò le sofisticate, ma poco reali, teorie di Wittgenstein, allo stesso modo, con essenziale concisione di versi, Elio Stellitano, “senza chiedersi quali ancora siano gli effetti di una possibile poesia5, rende palese la non riconducibilità del senso alle sole cose chiaramente espresse e formulate. Avviene così che la pluralistica possibilità interpretativa offerta al lettore rimanga inalterata anche in poesie precisamente circostanziate, come “Omaggio al padre”, ricordo di un infelice episodio che ha visto protagonista - suo malgrado - il padre dell’autore.

Scrivendo di quel “tempo medio” in cui “la conoscenza arriva, ma la saggezza tarda6 , il medico poeta, volutamente, evita di lasciare “eredità di sapienza”, preferendo seminare ragionevoli dubbi che potrebbero, produrre quella necessaria e desiderabile evoluzione dell’uomo da rozzo sauro ad evoluto mammifero, dare l’incipit indispensabile per una metamorfosi che avvicini l’Umanità a quel “quaternario”, ancora remoto, in cui la vita potrà essere consumata senza ipoteca sul futuro. Diviene, così, lapalissiano il dantesco archetipo che Elio Stellitano ha abilmente celato nella sua opera: “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”7.

Fabio L. Macheda

Citazioni

1. Thomas Hobbes

2. Mohandas Karamchand Gandhi

3. Thomas.Stearns Eliot

4. Carlo Bo

5. Domenico Cara

6. Alfred Tennyson

7. Dante Alighieri


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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 5:52 PM, ,




Seminario di studi organizzato a Montebello Jonico dall'associazione culturale "Nemesis"

Una svolta per il Basso Jonio
Presenti il ministro Bianchi e il sottosegretario Meduri

Montebello Jonico - "Il Basso Jonio reggino; analisi, proposte, soluzioni: ambiente, territorio, società". E' questo il tema del seminario di studi, organizzato dall'associazione culturale Nemesis di Saline Joniche, che si terrà sabato prossimo presso i saloni dell'agriturismo "Le Agavi" di contrada Mantineo.
Numerosa la platea dei personaggi che saranno chiamati ad intervenire: fra questi il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi ed il sottosegretario Luigi Meduri. Dopo la registrazione dei partecipanti (ore nove) è prevista l'introduzione del ragioniere Franco Meduri, Presidente dell'Associazione culturale Nemesis. Quindi si passerà ai saluti (09,45). A cominciare da quello del sindaco di Montebello, Loris Maria Nisi; del presidente della Comunità Montana del Versante dello Stretto, Rocco La Valle; del presidente della Comunità Montana del Versante Jonico Meridionale, Antonino Palermiti. del Vicepresidente della Provincia di Reggio Calabria, Gesualdo Costantino.
Si entrerà nel tema del dibattito con la relazione del professore Domenico Minuto (ore 11 00), storico, studioso della cultura bizantina, avente per titolo: " Osservazioni sulla nostra cultura". A seguire, le relazioni antimeridiane del professore Enrico Costa dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria: Governo delle trasformazioni nel rispetto dell'identità; del professore Edoardo Mollica dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria: La crescita economica e sociale consapevole e condivisa e del professore Domenico Gioffrè dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria: Stato attuale e prospettive di sviluppo delle aree marginali. La sosta con Buffet, è prevista per le ore tredici.
Alle 14,30 riprenderanno le relazioni pomeridiane. La prima in programma sarà quella del professore Antonino Vitetta dell'Università degli Studi Mediterranea, sul tema Isola dello Jonio l'accessibilità che non c'è. Poi salirà sulla tribuna il responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale di Montebello Jonico, ingegnere Franco Foti che si cimenterà con la relazione "La viabilità comunale, ipotesi per lo sviluppo e la sicurezza del territorio". Dalle 15,30 in poi gl'interventi. Quello del dottor Eduardo Lamberti Castronovo, Presidente dello Sviluppo Italia Calabria. Poi, dell'ingegnere Piero Polimeni, Consulente Gal dell'Area Grecanica. Quindi di Nuccio Barillà responsabile regionale di Legambiente, dell'architetto Rosario Amantea, dirigente Programmazione e Politiche del territorio della Regione Calabria; del professore Giampaolo Manfredini, dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, dell'architetto Paolo Malara, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Reggio Calabria; dell'ingegnere Francis Cirianni Presidente dell'ìOrdine degl'Ingegneri di Reggio Calabria del sindaco di Bova, Andrea Casile, del sindaco di Melito Porto Salvo Giuseppe Jaria, del sindaco di Motta San Giovanni Giovanni Verduci.
Per le ore 16,30 è previsto il dibattito e subito dopo intorno alle ore 18,30 le conclusioni con gl'interventi dell'assessore regionale della Calabria alle Attività Produttive Pasquale Tripodi, del sottosegretario di Stato alle Infrastrutture, Luigi Meduri e del ministro dei trasporti Alessandro Bianchi. A coordinare e moderare gl'interventi è stato chiamato il giornalista Giovanni Verduci, redattore del Quotidiano della Calabria di Reggio Calabria.

Tratto da "Il Quotidiano della Calabria"

Nella foto Saline Joniche, vista dal satellite

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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 9:21 PM, ,




La Provincia di Reggio Calabria contro la tratta di esseri umani

La Provincia di Reggio Calabria da tempo sensibile agli interventi di protezione sociale delle vittime di tratta (art. 18 D.Lgs. 286/98 e art. 13 L 228/03) condividendo l'indirizzo e gli obiettivi del Consiglio d'Europa, ha sottoscritto l'"Appello ai Poteri Locali per la prevenzione e contrasto della tratta di esseri umani". L'appello è stato firmato dal Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Avvocato Giuseppe Morabito su proposta dal Dirigente del Settore Economia, Finanze e Politiche Comunitarie Dott. Francesco Macheda, congiuntamente al Dott. Gesualdo Costantino -Vicepresidente e Assessore alle Politiche Comunitarie- e al Dott. Francesco Vilasi -(Assessore alle Politiche Sociali) a seguito della Deliberazione della Giunta Provinciale n° 36 del 19/03/2007 avente ad oggetto: "Consiglio d'Europa, AICCRE, Tratta-NO, Presidenza del Consiglio dei Ministri. Firma e attuazione dell'appello ai poteri locali per la prevenzione e il contrasto della tratta di esseri umani". Il progetto, è stato promosso dall'AICCRE e dalla Presidenza del Consiglio, Dipartimento dei Diritti e Pari Opportunità quale carta di impegno per un nuovo approccio al tema ed il rilancio di politiche pubbliche relativa alla lotta contro la tratta di esseri umani.

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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 9:03 PM, ,




Il sindaco Giovanni Verduci (Motta San Giovanni) accende il metano, il sindaco Nisi (Montebello Jonico) soffia (per accendere la fiammella) invano...

Quando si dice avere un sindaco con gli attributi!!!

Il comune di Motta San Giovanni ha il gas metano!!! Grazie alla tenacia del suo sindaco Giovanni Verduci.

E' stata accesa la prima fiammella per la felicità dei cittadini del territorio mottese, Motta San Giovanni, Lazzaro, San Basilio. Oltre 2300 famiglie potranno usufruire della nuova fonte di energia pulita.

Ma veniamo alla storia del metano introdotto (Motta) e del metano mancato (Montebello Jonico).

Il comune di Motta San Giovanni, all'origine, era inserito, per quanto riguarda la realizzazione del metano, nei comuni del "Bacino 12", cioè quelli dell'Area grecanica, bacino di cui il comune capofila era...Montebello Jonico del sindaco Loris Nisi!

Il sindaco di Motta S.G. Verduci, probabilmente annusando in anticipo l'inefficienza del comune di Montebello riguardo a questa problematica, cosa ha fatto? Semplice, si è staccato dal Bacino 12 e si è collegato con la città di Reggio Calabria, allora governata dal compianto Italo Falcomatà.
Per qualcuno era una scelta avventurosa, ma mai scelta fu più azzeccata!
Il sindaco Falcomatà nel 2001 rassicurò il collega Verduci con queste testuali parole:"Non si preoccupi, sindaco, il metano arriverà a Motta San Giovanni. Può comunicarlo già ai suoi concittadini. Ne sono certo, lavorando insieme taglieremo questo traguardo".

E difatti, il traguardo è stato tagliato.

A Montebello, invece ancora si aspetta e si...spera!!!

A quando l'accensione del metano nel nostro comune???
Chi vivrà, vedrà.....

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postato da Miguel Cervantes; alle 7:05 PM, ,




Orientiamoci

Sono aperte le iscrizioni per la terza edizione di “Orientiamoci”, il corso residenziale di orientamento universitario organizzato dall’Associazione “Attendiamoci Onlus” in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (UniOrienta Centro Orientamento di Ateneo). Il corso, indirizzato ad un massimo di 100 studenti frequentanti il IV e V superiore, si svolgerà dal 22 al 25 aprile presso l’Hotel Miramonti a Gambarie (Rc). Gli obiettivi principali del corso sono: offrire un quadro panoramico del mondo universitario, favorire un processo di consapevolizzazione della scelta universitaria quale tappa fondamentale nel proprio percorso di crescita e formazione, fornire strumenti per l’elaborazione di scelte efficaci, per l’autoconoscimento e l’inserimento in un contesto relazionale significativo, delineare gli elementi di una spiritualità della vita intellettuale. A supporto dei partecipanti, per l’intera durata del corso, ci sarà un’equipe formativa composta da docenti universitari di diverse facoltà calabresi e nazionali, esperti di risorse e problematiche giovanili, psicologi, neolaureati e studenti universitari, che si confronteranno con i ragazzi attraverso lezioni frontali, simulazioni, giochi, test, casi ed esperienze. Ai partecipanti sarà inoltre consegnato del materiale didattico con notizie utili sul mondo universitario.

Sul sito www.attendiamoci.it sono disponibili la domanda di valutazione preliminare, il regolamento e la liberatoria.

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:47 PM, ,




La provincia di Reggio attua il bilancio partecipativo


Attraverso un questionario i reggini potranno decidere come investire una parte dei fondi

Dopo le province di Milano ed Ascoli, anche la provincia di Reggio Calabria adotta un modo innovativo di gestiore la cosa pubblica.

Attraverso un questionario, disponibile sul sito della provincia www.provincia.reggio-calabria.it, i cittadini reggini potranno scegliere alcune priorità su cui l'Ente interverrà con appositi progetti.

"Uno strumento unico a disposizione dei cittadini", ha affermato l'assessore provinciale al Bilancio ed alla programmazione Demetrio Battaglia.

Il bilancio partecipativo non sostituisce il bilancio reale, ma orienta una parte di esso: per il 2007 la somma che i cittadini reggini potranno destinare secondo la propria volontà è di 100.000 Euro. Per il 2008 potranno intervenire per orientare una somma pari a 400.000 Euro.

Cittadini protagonisti della vita istituzionale provinciale, dunque!

I settori su cui si potrà scegliere dove destinare i fondi partecipativi sono parecchi, tra cui i lavori pubblici, la cultura, la politica sociale.

Entro il 30 giugno si procederà alla rilevazione dei dati per vedere come spendere il denaro partecipativo.

Per informazioni: fax 0965364861; E-mail: bilanciopartecipativo@provincia.rc.it

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postato da Miguel Cervantes; alle 7:02 PM, ,




Presentato a Siderno il libro di Giuseppe Braghò

Bronzi di Riace, un mistero che giace in fondo allo Jonio

Siderno ­ Visti i risultati, per la verità inaspettati e clamorosi, dell'inchiesta sui bronzi di Riace portata avanti da Giuseppe Braghò, che per professione non si occupa di giornalismo ma coltiva l'amore per l'arte, l'ambiente e l'archeologia, la sala congressi dell'hotel President di Siderno è gremita di gente. L'occasione è fornita dalla presentazione del suo libro "I Bronzi, le altre verità". Hanno partecipato all'evento Carmelo Giuseppe Nucera presidente dell'associazione Apodiofazzi, Mario Daino coordinatore del consorzio Jonica Holidays, Stella Serranò presidente dell'archeoclub di Locri e Giuseppe Panetta scrittore e direttore del settimanale locale "Il Meridionale". L'argomento è scottante, i convenuti parlano di una delle dispute irrisolte dove sono arroccati in modo accanito i sostenitori delle tesi contrapposte. L'autore del libro confessa senza troppi giri di parole le sue impressioni e quella che ritiene sia la verità. "E' giunto il momento di chiarire il furto delle parti mancanti dei bronzi". Ed ancora: "non mi interessa il fatto di cronaca, cioè su chi ha scoperto i bronzi. Il pretesto è di parlare bene di questa terra e delle malefatte di chi ha gestito la vicenda. E' arrivato per la Calabria - aggiunge Braghò nel suo intervento - il momento del riscatto. Quindi - spiega ai presenti la storia del ritrovamento dei bronzi - occorre ristabilire la verità perché la Calabria non deve essere terra di conquista di nessuno". L'obiettivo è semplice quanto probabilmente difficile: "creare un indotto culturale turistico per attivare uno sviluppo economico e sociale". Ma Giuseppe Braghò va giù duro quando parla di Soprintendenza. E sulla politica: "che i nostri politici si servano di persone competenti". In ultimo una velata tiratina di orecchie all'assessore regionale alla cultura Sandro Principe, un ringraziamento al ministro Francesco Rutelli a cui chiederà "l'istituzione di una commissione di studio separata dalla Soprintendenza" ed alla deputata di An Angela Napoli per "gli apprezzamenti che mi ha rivolto". Ma anche un appello ai calabresi di "aderire all'iniziativa in atto perché più si è meglio è". Giuseppe Panetta de "Il Meridionale" afferma: "Dopo ventisei anni trova puntuale riscontro quanto da me affermato all'epoca, e cioè che l'ipotesi maggiore era che non si era trattato di un naufragio ma di tutt'altro". Insomma Panetta dice: "i bronzi qualcuno li ha messi lì per evitare il saccheggio". Lo scrittore sidernese è contento perché Giuseppe Braghò, "è riuscito laddove a nessuno era stato possibile: visionare i verbali. Io all'epoca mi sono basato soltanto su ragionamenti obiettivi che hanno trovato concorde il professore Antonino De Vita, responsabile del museo archeologico di Atene, che aveva letto sul giornale "Il Tempo" la mia tesi, dandomi in un certo qual modo ragione. L'unico dubbio che aveva De Vita - continua Panetta - è che "non si giustificava un bradisisma così accentuato del terreno perché 2500 anni fa il posto dive sono stati trovati era terra ferma". I bronzi sono stati trovati ad appena otto metri di profondità a circa trecento metri dalla spiaggia. Il presidente dell'Apodiofazzi Carmelo Nucera pone l'accento sul grande lavoro svolto da Braghò perché - ha detto - "ci permette di aprire una nuova finestra suoi bronzi e sulla cultura magnogreca. La mia associazione si batte affinché sia creata un asse sui beni culturali che punti alle loro valorizzazione con l'individuazione di un parco tematico sulla Magnagrecia decentrato per aree archeologiche secondo le proprie tradizioni culturali". Poi una stoccata: "vogliamo che la scuola di restauro archeologico sia realizzata anche in Calabria perché siamo i produttori di tanto materiale archeologico". Si è parlato di servizi alla popolazione: "bisogna implementarli e qualificarli", hanno detto i presenti. Stella Serranò, invece, auspica "la costruzione uno sviluppo attraverso la valorizzazione della cultura locale. Apriremo in accordo con la Sovrintendenza, il teatro greco di Locri e il Casino Macrì, per permettere la fruibilità di luoghi archeologici importanti e capire le potenzialità delle nostre risorse".

Pino Albanese

Tratto da "Il Quotidiano della Calabria"

Nella foto i Bronzi di Riace, le due famose statue ospitate al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 5:54 PM, ,




Rigassificatore di Gioia: cambia il proprietario

Iride e Sorgenia hanno sottoscritto un accordo per rilevare da MedGas (gruppo CrossNet) il 51% della controllata Lng MedGas Terminal per 2,2 milioni di euro, per partecipare al progetto di sviluppo di un rigassificatore a Gioia Tauro. Lo si apprende da una nota. A regime, l'impianto avra' una capacita' di rigassificazione pari a 12 miliardi di metri cubi annui. In base all'accordo, subordinato all'autorizzazione dell'Autorita' per la concorrenza, la quota di minoranza di Lng MedGas Terminal restera' in mano a MedGas e Iride e Sorgenia potranno disporre congiuntamente di una capacita' di rigassificazione di circa 8 miliardi di metri cubi all'anno.

Fonte ANSA

Nella foto le gigantesche gru del porto di Gioia Tauro

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:50 PM, ,




FuscaldoBlog

Vogliamo segnalare un blog dove oltre a trovare news che riguardano la nostra regione, è possibile leggere tutti gli ultimi avvenimenti del comune di Fuscaldo, centro, ricco di storia e cultura, in provincia di Cosenza.

Il nome Fuscaldo sembra derivare da “Fons Calidus”, sorgente calda, con riferimento alle sorgenti termali di Guardia Piemontese che un tempo facevano parte del territorio di Fuscaldo. Primo signore di Fuscaldo fu Umberto fratello di primo letto di Tancredi d’Altavilla, al quale successe Roberto il Guiscardo. Nel 1204 venne infeudato ai Di Tarsia e quindi ai Del Poggio nel 1223. Dal 1300 al 1464 fu dei Ruffo di Montalto e successivamente dei Marzano. Dal 1496 fu sotto la dinastia degli Spinelli terminata nel 1806 con Don Gennaro Spinelli ultimo Marchese di Fuscaldo.

Ambiente paesistico
Il paese è chiuso da una cintura montagnosa con quote altimetriche di tutto rilievo: Serra Pantalanata (m.1409), Montagna Cinquemiglia (m.1404), il Palazzello (m.1350).”I tronchi dritti di faggio si stagliano verso il cielo, dando vita al più classico dei paesaggi forestali di quota, mentre il bosco ospita magiche architetture di roccia che richiamano alla mente i riti ancestrali che, anticamente, avevano per protagonisti proprio i luoghi come questi ai quali la natura stessa aveva conferito un aurea di sacralità (Francesco Bevilacqua “Calabria Verde”)

Patrimonio storico-artistico ed archeologico
Chiesa dell’Immacolata. Il campanile, costruito tra il 1575 e il 1605, è alto 35 metri, sostenuto da 12 colonne di tufo, 3 per ogni angolo del campanile, a struttura scanellata con quattro finestre campanare ad arco. L’opera è testimonianza degli scalpellini fuscaldesi. La chiesa conserva statua e dipinti settecenteschi e una pala di Giuseppe Pascoletti.
Chiesa Matrice. Ricca facciata barocca, conserva alcune tele di Francesco da Mura e un pregevole Crocefisso forse di origine bizantina.
Chiesa e Convento di San Francesco. Il culto di S. Francesco fu sempre vivo a Fuscaldo anche perchè la mamma del Santo, Vienna, era nativa di Fuscaldo. Conserva un artistico presepe opera di scuola napoletana del ‘700.
Accanto al quartiere dei pescatori che sono stati i primi a popolare la Marina, vi sono alcuni palazzi signorili come Palazzo Plastina (1780), Mazzei, Maierà e Vaccari con annessa villa. Il 13 e il 14 luglio festa patronale dedicata a San Francesco. Il 13 dicembre in onore di S.Lucia grandi festeggiamenti. In questo periodo si preparano le “pizzejje” focaccine di farina di castagna stesa su foglie. Molto presente il mercato di suini di allevamento.

Si dice: “Visignano fu lu padri, Fuscaldu fu la madri, chi ficiru dui frati: Albidona e Bonifati”. Venivano chiamati ciuoti perché dicevano: “Jamu supra u munticiellu ca pigliamu a luna cu lu matassaru” (Andiamo su unaltura e prendiamo la luna con laspo). Da Fuscaldo, dopo Km 23,5 (minuti 29), verso l’interno, si arriva a San Benedetto Ullano.

Nella foto il centro storico di Fuscaldo

Vai a FulscaldoBlog

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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 8:24 PM, ,




Calabria: Duemila posti di lavoro in più

Oltre duemila saranno i lavoratori, donne e uomini, che troveranno occupazione in relazione ai due bandi presentati dall'assessorato al Lavoro ed alla Formazione professionale il quindici dicembre scorso e relativi alle aziende in crisi a agli incentivi di formazione e occupazione. Questo il dato fornito oggi in conferenza stampa dall'assessore Nino De Gaetano che ha parlato di "fatto positivo che consentirà di diminuire di molto il dato di disoccupazione calabrese perché tutti saranno assunti a tempo indeterminato". Per quanto riguarda il bando sulle aziende in crisi i progetti presentati sono stati sedici, tutti ritenuti ammissibili. Le risorse per la copertura finanziaria ammontano a oltre un milione di euro che consentirà di assumere 84 lavoratori di cui 39 donne. Su centoquarantadue progetti presentati per il bando sugli incentivi alla formazione e all'occupazione ne sono stati approvati 107. Il finanziamento ammonta a oltre trentatre milioni di euro; 2.076 i posti di lavoro di cui 1.237 riservati alle donne. "Il primo bando - ha proseguito l'assessore de Gaetano - è nato dall'effettiva esigenza di poter garantire uno sbocco occupazionale a quei lavoratori sotto ammortizzatori sociali dipendenti di aziende che vogliono dotarsi di un nuovo piano di deindustrializzazione e, devo dire, che ci aspettavamo la presentazione di un numero maggiore di progetti . Il secondo si è reso necessario allo scopo di integrare azioni mirate all'occupazione con attività di formazione professionale. In questo caso sono state coinvolte aziende formative accreditate e datori di lavoro che si sono costituiti in Ati per garantire, sia la formazione, che l'inserimento lavorativo con l'incentivo all'occupazione per i disoccupati calabresi". De Gaetano ha, quindi, evidenziato l'alto numero dei posti di lavoro riservati alla donne "in una regione come la Calabria dove c'è il più alto tasso di disoccupazione femminile d'Europa. Un altro dato rilevante - ha dichiarato infine l'assessore De Gaetano - è la fideiussione bancaria che ci consentirà di riottenere il finanziamento erogato nel caso in cui le aziende non rispettano gli accordi. Un aspetto decisivo per mettere fine allo sperpero di denaro pubblico". Il dirigente generale al dipartimento Lavoro Franco Petramala ha sottolineato l'atto politico "condiviso dal Presidente Loiero e dall'intera Giunta di non isolare la formazione dalla creazione di posti di lavoro perché l'obiettivo principale - ha precisato - deve essere quello di produrre lavoro e di regolarizzare quello non regolare".

Nella foto l'assessore alla formazione professionale, Nino De Gaetano

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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 5:31 PM, ,




Mostra Francisco Goya: I Capricci, I Proverbi, La Tauromaquia

E' stata inaugurata Giovedì 15 Marzo alle ore 18,30, presso il Foyer del Teatro Cilea la Mostra dedicata a Francisco Goya . L’evento, unico per il centro-sud dell’Italia, organizzato dalla Fondazione Metropolitan, contribuisce a inserire la città di Reggio nel vasto panorama dei luoghi di grande spessore Culturale al livello internazionale. L’esposizione comprende 148 incisioni così suddivise: I Capricci, I Proverbi, La Tauromaquia.

Francisco Goya nasce a Saragozza nel 1746. Tra le sue opere più importanti ricordiamo la Maja Desnuda, il primo nudo della pittura spagnola dopo la lontana Venere allo Specchio di Velàzquez, in cui la lievità del disegno e la luminosità cromatica lasciano trasparire una sensibilità profonda e uno straordinario amore per la realtà.

I Capricci costituirono per l’artista il mezzo ideale per esprimere la sua condanna ai mali della società. In queste tavole egli attaccò i potenti e gli aristocratici, gli insegnanti e i dottori, i pieni di boria che commissionavano ritratti ed artisti servili, gli snob culturali che applaudivano senza porsi criticamente innanzi agli eventi ed infine tutti i governanti, sfruttatori delle persone più umili che hanno sempre sofferto. A causa del nascosto riferimento a personaggi contemporanei questa serie fu aspramente criticata ed ebbe inizialmente scarso successo.

I Proverbi (Le Disparates), sono sicuramente, tra le incisioni di Goya, le più difficili da interpretare. Probabilmente posteriori alla Tauromachia, sono imperniate di un’atmosfera spirituale che le avvicina alle Pitture Nere e, quindi, sono probabilmente state realizzate tra il 1815 e il 1824. Nessuna di queste incisioni è datata. Verosimilmente la serie come tale non è mai stata considerata terminata, non le è mai stato dato un ordine definito.

La serie della Tauromaquia fu incisa nel 1815 all’età di 69 anni. Egli fu un’ardente “aficionado” della corrida e fu assiduo frequentatore degli spettacoli dell’arena. In questa magnifica serie di incisioni, notevoli per la padronanza del disegno e per la sicurezza del tratto, egli volle mostrare come l’originaria caccia ai tori nell’aperta campagna fosse stata in seguito elaborata e raffinata dai Mori e infine come divenne lo sport dei re e dei principi sotto Carlo V nell’undicesimo secolo.

La mostra rimarrà aperta dal 13 marzo 2007 al 12 aprile 2007.

Nell'immagine Hasta su abuelo di Francisco Goya

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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 5:30 PM, ,




Viola, non basta il cuore con Rieti: 74 a 83


Non basta il cuore alla Viola, complice anche qualche dubbia decisione arbitrale, ha ceduto la posta in palio alla forte compagine laziale degli ex coach Lardo e Giuliani. La squadra di Moretti ha tenuto testa a Rieti per gran parte dell´incontro trascinata dal tifo del pubblico. Tra i presenti anche un centinaio di giovani delle scuole di basket di Palmi e Gioia Tauro, ospiti della Viola, che nel pomeriggio, al centro sportivo, avevano disputato un torneo con i giovani della scuola di basket neroarancio. La gara ha registrato il rientro di Bunn (ancora non in perfette condizioni) e l´ottima prova di Soloperto. Le sconfitte di Imola e Novara, quest´ultima prossima avversaria della Viola, hanno reso meno amara la battuta d´arresto di oggi.
Il tabellino: NBV Viola Reggio Calabria - Sebastiani Rieti 74-83
Reggio: Maestranzi 7, Sy, Rugolo 4, Lestini 4, Ferrara 4, Bunn 18, Sciutto 15, Williams 16, Yasakov ne, Soloperto 6 (11 rimbalzi).
Rieti: Rosselli 6, Bonora, Feliciangeli 9, Helliwell 7, Prato 18, Rizzo ne, Melvin 17, Mian 3, Verginella 4, Smith 19.

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postato da Anonimo; alle 9:06 PM, ,




UDEUR: il gruppo Raso - Cellini è fuori dal partito

Domenica 25 Marzo, presso la sala Green del Consiglio Regionale si è tenuto il congresso comunale dei popolari udeur. L’incontro è stato presieduto dal segretario provinciale Paolo Mallamaci e ha visto la partecipazione dell’assessore regionale Pasquale Maria Tripodi, e del segretario provinciale dei giovani popolari Udeur Giuseppe Scuncia. Ha aperto i lavori Paolo Mallamaci, il quale ha fatto un excursus sugli avvenimenti che hanno caratterizzato il partito a Reggio negli ultimi mesi, annunciando alla platea dei congressisti che il gruppo Raso- Cellini,con la celebrazione del congresso provinciale del 17 marzo, era da considerarsi fuori dal partito del Campanile. Tale decisione, seppur dolorosa, si e’ resa necessaria per rispondere alla necessità di chiarezza e per uscire da una ambiguità che si protraeva ormai da troppo tempo, anche per rispondere alle istanze provenienti dalla base del partito che aveva a più riprese chiesto di intraprendere un percorso di trasparenza e di coerenza politica. Mallamaci ha sottolineato come la direzione politica imboccata dal partito conseguentemente al congresso provinciale, sia già emersa nell’ultima settimana in maniera efficace ,attraverso la partecipazione alla manifestazione organizzata da Libera a Polistena in ricordo delle vittime della mafia, con la programmazione di un convegno sul tema della centralità della famiglia nella società contemporanea che si terrà ad aprile e con l’inaugurazione di una sezione a Sant’Eufemia d’Aspromonte, per creare anche fisicamente spazi dove attraverso il dibattito e il confronto, possa crescere la nuova classe dirigente di domani. Mallamaci ha inoltre ribadito che lo sforzo che sarà prodotto andrà nella direzione di fare dell’udeur un partito di qualità, che ritorni a fare politica tra la gente per elaborare soluzioni ai problemi che soffocano la crescita economica e sociale della provincia. Dopo l’iniziale relazione, si è sviluppato un vivace e qualificato dibattito fra i delegati intervenuti, che ha visto la partecipazione tra gli altri, di Sgarlato, Triolo, Itri, Patafi, Marciano’, Vallone, Scuncia, Delfino e Calarco, i quali hanno evidenziato come il superamento di alcune criticità che si erano manifestate negli ultimi tempi, hanno portato ad una ritrovata coesione e compattezza del gruppo, rafforzando il senso di appartenenza e la condivisione di valori e obiettivi, facendo emergere nel partito una sempre più forte voglia di essere attivi e radicati sul territorio. E’ stato infatti con entusiasmo che l’onorevole Pasquale Tripodi ha spronato con il proprio intervento la promozione di attività e idee, che riescano a creare una proposta concreta per il cambiamento della città, nell’ottica della valorizzazione delle periferie e della sua area metropolitana. L’assessore Tripodi ha inoltre avviato una riflessione sul ruolo che si troveranno a svolgere le circoscrizioni nell’ottica del decentramento, e nella necessità ormai indifferibile di accentuare la vocazione turistica della città., evidenziando infine l’esigenza di interrogarsi sul futuro da dare ai giovani attraverso nuove opportunità formative e lavorative. Il congresso si è chiuso con l’elezione all’unanimità dell’ex consigliere comunale e provinciale Lillo Zappia alla segreteria cittadina del Partito, il quale nel proprio discorso di saluto ed insediamento alla carica, ha ribadito con vigorosa energia la volontà di seguire una netta linea politica che dia nuova propulsione al partito, attenzione ai giovani e di ricercare ogni momento di aggregazione per far crescere il campanile in città.

Fonte: Comunicato stampa Segrteria Provinciale UDEUR

Nella foto un momento dei lavori del congresso comunale dei popolari UDEUR

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 3:25 PM, ,




Ancora insistono!

I nostri amministratori hanno superato anche lo scetticismo di San Tommaso. Dopo aver messo il dito nella piaga e toccato con mano il fallimento della loro politica, anche in merito alla gestione degli impianti sportivi, continuano inspiegabilmente ad essere increduli. Non riescono ad accettare che la loro “stupenda” idea di dare in gestione esterna gli impianti sportivi comunali non sia stata apprezzata. Dopotutto l’idea - ufficializzata con la delibera di G. M. N. 119 del 25/9/2006 - era “geniale”: il comune si sarebbe fatto pagare per dare in affido ad enti no profit gli impianti e, gli enti no profit affidatari, a loro volta, si sarebbero rivalsi sui cittadini facendoli pagare cifre fino a 40 euro, per ammetterli alla fruizione degli impianti stessi. Qualcosa, però, non è andata per il verso giusto e le gare d’appalto per l’affido degli impianti sportivi comunali sono andate deserte per ben due volte. I nostri “lungimiranti” amministratori, però, non si sono persi d’animo e, confidando ancora una volta nelle loro doti soprannaturali, o nella supposta stupidità della gente, hanno pensato di riprovarci approvando la delibera di G. M. N. 34 del 12/3/2007 che, pur modificando leggermente le regole d’affido delle strutture sportive comunali, nulla fa variare nel merito della proposta precedente. Ai nostri cari amministratori sembra sia è sfuggito il fatto che il problema della loro proposta non sta nella forma e che, conseguentemente, il dilemma delle gare andate deserte, non può essere risolto né modificando il tempo di affido (prolungato da uno a tre anni), né prevedendo la possibilità di dare in gestione anche singole strutture. Qui ci troviamo dinanzi ad un problema di fondo, insito nella proposta stessa e nelle implicazioni che da essa scaturiscono. Innanzitutto, qualcuno dovrebbe far notare al Sindaco Nisi che nessuno, compresi i montebellesi, apprezza di dover pagare per un servizio che normalmente dovrebbe essere gratuito e, secondariamente, che dopo sette anni trascorsi sotto le sue amministrazioni, sono poche (per non dire nessuna) le associazioni sportive e sociali montebellesi, in grado di affrontare spese che esulino dall’ordinaria amministrazione. A tal proposito è utile ricordare la vicenda delle squadre calcistiche di Fossato e Saline, costrette alla chiusura per mancanza di un adeguato supporto economico e logistico da parte del comune. Detto ciò credo sia utile consigliare agli attuali amministratori di annullare la delibera ammettendo, chiaramente ed una volta per tutte, i propri errori. Eviteranno di perdere tempo prezioso apportando modifiche ad una proposta di per se inaccettabile.

Nella foto il palazzo comunale di Montebello Jonico

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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 3:20 PM, ,




De Sena: "Inefficienza P.A. ed efficienza cosche mix devastante"

Il Prefetto De Sena come spartiacque tra cause ed effetti, tra strumento e fine rispetto ad una visione finalmente organica del fenomeno criminale calabrese inserito nel contesto sociale dal quale, però, si nutre. Lucido ed approfondito l’esame di De Sena che individua “nell’individualismo egoista, nella crescita di sacche di non-cultura civica e nell'attendismo passivo ed arrogante” l’attività di coloro che, “pur non delinquendo, in fondo si celano dietro ad uno status quo percepito come immutabile”. Questo tipo di minaccia De Sena la definisce “interna” e si alimenta di “un’arroganza individuale e collettiva che fa chiedere continuamente tutto ed in ogni settore ma che, una volta ottenuto quanto richiesto, non è poi in grado di trasformare l’acquisizione in opportunità”. “Fardello sociale” è la definizione che il Prefetto di Reggio dà di questa situazione che ha radici antiche, essenzialmente da individuarsi nella “massimizzazione dell’interesse individuale, rivolto solo all’interno del nucleo familiare, che diventa uno degli ostacoli principali alla costruzione di una coscienza dell’agire collettivo, dell’agire per obiettivi generalisti, di una solidarietà sociale viva e disinteressata”. “Un fardello, un ostacolo” – prosegue De Sena- “che si rinviene nell’operatività delle Amministrazioni locali, nella resa dei servizi alle comunità: dalla sanità alle pratiche autorizzative, dal trasporto allo smaltimento dei rifiuti”. Ed il passo che separa il background territoriale dalla Pubblica Amministrazione è breve sul piano concettuale ma diventa un abisso in termini di conseguenze, visto che, come sottolinea De Sena, “fintanto che la cesura comunicativa tra Amministrazione pubblica e cittadino, storicamente instauratasi, ma modernamente alimentata dalle filiere criminali permane, la questione calabrese è lungi dall’essere anche all’inizio del punto di fuga verso l’affrancamento dalla condizione dell’oppressione”. “L’attività amministrativa” – incalza De Sena- “è attiva essenzialmente in chiave elettoralistica ed invece assai più discontinua in fase di amministrazione e di assunzione di responsabilità. Ed un fallimento nel processo di riacquisto di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa crea un mix devastante tra inefficienza della Pubblica Amministrazione ed efficienza delle organizzazioni criminali”. E questo, purtroppo, la Calabria lo sa fin troppo bene…

Tratto da strill.it

Nella foto il Prefetto di Reggio Calabria Lugi De Sena

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 3:04 PM, ,




I due sindaci illegali!!!!

Sono Rocco Biasi, sindaco di Taurianova e Orlando Fazzolari, sindaco di Varapodio

I due, dopo due mandati consecutivi, contro ogni norma di legge, si sono candidati per la terza volta nei rispettivi comuni, vincendo pure le elezioni per il loro terzo mandato, contra legem

Ma la legge parla chiaro, e precisamente l'art. 51, comma 2, del decreto legislativo n° 267/2000 vieta il terzo mandato.

I due sindaci "ribelli" sono stati dichiarati decaduti dal Prefetto di Reggio Calabria, e sono stati denunciati per abuso di potere e per eventuali danni erariali commessi.

Perchè tutti gli atti da loro compiuti, sono stati resi nulli, in quanto sindaci non solo decaduti, ma ancor prima ineleggibili. (Potevano candidarsi soltanto come consiglieri).

Ma come se non bastasse, i due hanno incominciato a fare ricorso, appelli al Tar e via dicendo, negando l'evidenza e il diritto.

Hanno pure sostenuto, con grande faccia tosta, che i rispettivi consigli non potevano sciogliersi, ma potevano continuare a svolgere la loro attività con la reggenza dei rispettivi vice sindaci...fino alle elezioni prossime. Perchè, dicono i due sindaci "illegali", si deve tenere conto della volontà attraverso il voto. Si, certo, si deve tenere conto della volontà attraverso il voto regolare...che non c'è stato e non ci potrà mai essere per un terzo mandato consecutivo di un sindaco...

Sarà invece un commissario prefettizio a provvedere all'amministrazione provvisoria dei due enti fino alle prossime elezioni.

Giustizia è fatta!!!

Quindi, sindaci con il doppio mandato sulle spalle, attenzione!!!

Non fate la fine dei due sindaci decaduti, seguite la legge!

Meglio fare il consigliere semplice, ma legittimo, che essere eletto sindaco, ma in odore di decadenza e con una cattiva figura agli occhi dell'opinione pubblica!!!

(Nelle foto i sindaci di Taurianova Rocco Biasi e di Varapodio Orlando Fazzolari)

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postato da Miguel Cervantes; alle 5:29 PM, ,




L'Udeur mette radici anche a Sant’Eufemia d’Aspromonte

Sabato 24 marzo, alla presenza del segretario provinciale, Paolo Mallamaci, dell’On. Pasquale Tripodi e di Antonio Alvaro, presidente della Comunità Montana di Delianuova, in un'affollata e qualificata riunione, un nutrito gruppo di simpatizzanti, ha aderito al partito del Campanile, andando a rafforzare l'ala moderata dell'Unione in vista delle prossime scadenze elettorali amministrative. I lavori sono stati aperti da Mimmo Laurendi coordinatore del gruppo di professionisti e imprenditori che hanno aderito al Campanile, il quale ha evidenziato l’entusiasmo che la politica dell’’Udeur ha determinato nel centro pre aspromontano grazie ad una equilibrata azione rivolta alle classi moderate della società. Subito si è registrato l'intervento di Enzo Saccà, candidato a Sindaco del centro sinistra per le prossime elezioni amministrative di fine maggio. Saccà ha sottolineato lo scollamento prodotto dalla compagine attualmente alla guida il comune, evidenziando come l’aumento dei tributi e della tasse comunali e l'incapacità nel produrre interventi atti a far crescere il contesto economico abbiano provocato un impoverimento generale del paese. Antonio Alvaro, Presidente della locale Comunità Montana, ha evidenziato il ruolo propositivo che l’ente da lui guidato ha prodotto nell'intento di far crescere, con interventi mirati e qualificati, l’economia rurale che ruota intorno al comprensorio eufemiese. Alvaro ha continuato sottolineando le grandi doti manageriali e imprenditoriali di Laurendi che, riuscendo a creare dal nulla una grossa realtà, oggi da lavoro a centinaia di persone. L'intervento si è concluso con l'augurio, rivolto a Laurendi, che gli stessi positivi risultati possano essere conseguiti nell’impegno politico a favore della comunità del comprensorio. Il Segretario provinciale dell’Udeur, Mallamaci, inaugurando la sede della sezione, si è compiaciuto per l’iniziativa dei nuovi iscritti e per l’entusiasmo che ha animato l’iniziativa, ha presentato la struttura del partito a livello provinciale e la capillarità con la quale esso è presente in tutti i consensi elettivi, dai comuni più piccoli al Parlamento Europeo, tracciando le linee guida che il Campanile seguirà nei prossimi mesi, improntate alla realizzazione di un programma che veda le famiglie e le classi meno abbienti al centro dell’azione politica; ha evidenziato che la strada da seguire è proprio quella di creare sezioni che abbiamo una propria struttura qualificata e operativa e fungano da fucina per i giovani che vogliono affacciarsi alla politica, sezioni che abbiano capacità di elaborazione e di analisi, aperte ad accogliere istanze, proposte e iniziative per far ritrovare alla cittadina sicurezza, dignità, vivibilità e senso di comunità. Ha invitato gli iscritti e i simpatizzanti dell’Udeur di Sant’Eufemia a stringersi intorno a Saccà per restituire al Paese una nuova stagione di sviluppo e di crescita. Dopo il saluto portato da Rositano, segretario del circolo della margherita, l’On Pasquale Tripodi ha chiuso i lavori riassumendo le iniziative intraprese alla guida dell’Assessorato al Personale e alle Attività Produttive, producendo il massimo sforzo nella gestione di due deleghe importanti e vitali per l’economia della nostra regione, per dare risposte concrete a dei comparti che stagnavano da anni nell’immobilismo più assoluto. Pasquale Tripodi ha, poi, evidenziato la necessità di creare una rete di supporto per le aziende calabresi che devono essere messe nelle condizioni di crescere sul territorio per dare posti di lavoro liberi da ogni sudditanza psicologica, perché solo cosi il Mezzogiorno d’Italia, può affrancarsi economicamente dalle realtà più fiorenti della nostra nazione, perché la strada da seguire passa da infrastrutture adeguate e da una grande rete di comunicazioni a sostegno di ricerca, innovazione e tecnologia. L'intervento si è concluso con un invito a difendere in modo convinto la famiglia tradizionale, schierandosi contro le posizione che riguardano il riconoscimento delle coppie di fatto.

Fonte: Comunicato stampa UDEUR

Nella foto un momento della riunione d'inaugurazione della sezione UDEUR di S. Eufemia d'Aspromonte

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 4:12 PM, ,




«La Rai dimentica le minoranze linguistiche»

Alcuni giorni fa, presso l'Irssec di Bova Marina si è tenuta una riunione del coordinamento provinciale delle minoranze linguistiche storiche composto da Sindaci, Presidenti delle Associazioni Culturali, Esperti che operano per la difesa della lingua e della Cultura Calabrogreca. A conclusione dell'incontro, il coordinamento ha espresso una forte denuncia alla Rai, rimasta ancora inadempiente alla richiesta di concedere idonei spazi radiotelevisivi alle minoranze che, come quella dei Greci di Calabria sono tutelate dalla legge 482/99. Il problema è stato posto da Carmelo Nucera presidente del circolo di cultura greca Apodiafàzzi. Nella convenzione tra il Ministero delle comunicazioni e la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e nel conseguente contratto di servizio - ha detto Nucera - sono assicurate condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza. Le regioni interessate possono altresí stipulare apposite convenzioni con la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo per trasmissioni giornalistiche o programmi nelle lingue ammesse a tutela, nell'ambito delle programmazioni radiofoniche e televisive regionali della medesima società concessionaria; per le stesse finalità le regioni possono stipulare appositi accordi con emittenti locali. La tutela delle minoranze linguistiche nell'ambito del sistema delle comunicazioni di massa - ha continuato - è poi di competenza dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di cui alla legge 31 luglio 1997, n. 249, fatte salve le funzioni di indirizzo della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Questa situazione di lassismo ed indifferenza appare dunque ingiustificata. Come Circolo Apodiafàzzi - conclude Nucera - rimaniamo in attesa di un riscontro, speriamo imminente, e nello stesso tempo sollecitiamo un incontro qual'ora dovessero perdurare difficoltà in ordine alla applicazione della legge.

Nella foto una vista del caretteristico centro storico di Bova Superiore

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 2:28 PM, ,




L'affresco di Sant'Anastasio sulla rivista I Fonì Dikìma

L’Edicola bizantina di Sant’Anastasi (Sant’Astasi) a Fossato Jonico

Santo Anastasio fu Monaco basiliano in Persia, martire nel 628 con altri 70 cristiani.

Le reliquie di Anastasio sono custodite nella basilica romana dedicata ai Ss. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane.
Di fronte a Fossato fu eretta un’Edicola intitolata alla Divina Resurrezione di Cristo, che gli abitanti del luogo chiamano S. Astàsi o S.Anastasi: il nome (in greco Anàstasis, “Della Resurrezione di Cristo”) viene usato per indicare un tema iconografico ricorrente nell’arte bizantina e consistente appunto nella rappresentazione della Resurrezione di Cristo, solitamente connessa con la discesa agli Inferi.

La chiesetta in origine era tutta affrescata e piena di statuine, come hanno testimoniato gli anziani e, secondo lo storico prof. Antonino Costantino, i dipinti sulle pareti potrebbero essere il frutto della intuizione di qualche anonimo frate zoografo che, illuminato dopo giorni e giorni di preghiere e di digiuno, riprodusse la Divina Resurrezione di Cristo (achiropita, cioè non dipinta da mano umana). E ciò a ricordo dell’opera di S.Elèna, l’imperatrice che aveva ornato tutto l’Oriente Cristiano di oltre 300 chiese e basiliche e che a Gerusalemme, nel Santo Sepolcro, aveva fatto costruire una Rotonda in marmo di 12 colonne, che racchiudevano il Martirion e la Divina Anàstasis e una Sua statua, che sosteneva sulle spalle il Santo Legno.

E difatti, qualche chilometro a sud della chiesetta, di fronte all’abitato di Montebello, vi è il territorio di Santalèna, toponimo che vuole ricordare la santa imperatrice Elèna Flavia.

La ricercatrice Francesca Martorano, nel suo libro “Chiese e castelli medievali in Calabria” descrive la chiesetta di tradizione bizantina, i cui resti che affiorano alle pendici di Punta d’Argento, un colle che si eleva fino a 743 m sulla riva sinistra del torrente San Pietro. La quota del torrente presso il sito della chiesa è di circa m. 430, pertanto scorre circa 100 metri più in basso dei ruderi, a circa un chilometro a sud di Fossato.

Della chiesetta rimangono sconosciute le dimensioni complessive, essendo scomparsa qualsiasi traccia del muro meridionale e occidentale e dell’ingresso. Si tratta di una piccola aula (rettangolare o quadrata?) orientata, con abside e nicchie per prothesis e diaconicòn. Caratteristica di questa chiesetta è il profilo planimetrico a “ferro di cavallo”, sia delle nicchie che dell’abside, della quale si conserva soltanto la parte semicircolare. La Martorano ci fornisce le misure: il muro settentrionale è superstite per una lunghezza di m.1,08 e un’altezza di m.1,52, e lo spessore è di cm. 65. La parte absidale ha una lunghezza complessiva di m.2,84. La prothesis e il diaconicòn, di uguali dimensioni, misurano larghezza di cm.31, profondità di cm.25, altezza di m.1,02, da terra cm. 56. L’abside, larga m.1,08, profonda cm.80, ed alta m.1,75, ha il profilo del catino ribassato (h=cm.35). All’esterno le pareti superstiti sono completamente interrate, mentre a monte del muro orientale insiste un vecchio frantoio ormai inutilizzato.

Il prof. Domenico Minuto, che ha visitato la chiesetta nel 1972, ci dice che i muri sono costruiti ad impasto di pietre fluviali e laterizi, mentre il muro settentrionale presenta tracce informi di affresco (color mattone) verso l’angolo con la prothesis; nella calottina della prothesis, su tracce di fondo azzurro si vedono tracce di color mattone che lasciano intuire il disegno di un nimbo e di una veste; sulla veste, con disegno divenuto ancora più evanescente, si profila una mano che regge qualcosa. L’abside presenta tracce informi di affreschi e un arco leggermente schiacciato, anche la calotta è schiacciata, ma un largo squarcio a livello del terreno si vede una camera d’aria dietro di essa, formata dai muri che disegnavano all’esterno il profilo dell’abside. Nel diaconicòn si delinea, su fondo azzurro, il volto di un santo con barba fluente (nella foto del dott. Zema): sono ben visibili l’occhio e il sopracciglio destro.
Il prof. Minuto, dall’esame della struttura muraria, ha proposto come data di edificazione l’XI secolo.

Giovanni Crea

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postato da Miguel Cervantes; alle 6:36 PM, ,




Regione Calabria: nuove prospettive per 1.400 lavoratori

Con venti milioni di euro di risorse aggiuntive si aprono nuove prospettive occupazionali per 1.400 lavoratori calabresi delle aziende in crisi. Questa è la dote finanziaria sottoscritta oggi a Roma nel "verbale d'accordo" tra la Regione e il ministero del Lavoro per la concessione della proroga in deroga, per l'anno 2007, dei trattamenti a titolo di ammortizzatori sociali riconosciuti per l'anno 2006. Il documento è stato firmato dal sottosegretario Rosa Rinaldi e dall'assessore al lavoro della Regione Calabria Nino De Gaetano, alla presenza del responsabile dell'unità di crisi della Regione, Antonio Sorrentino, e del direttore generale del ministero, Matilde Mancini. La Regione Calabria è la prima in Italia a sottoscrivere l'accordo che prevede un fondo integrativo per la concessione e la proroga in deroga alla vigente normativa dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, di mobilità, di disoccupazione speciale ai lavoratori (impiegati, quadri, operai, intermedi) delle imprese calabresi in crisi. Ciò è dovuto al compimento in Calabria di un iter preparatorio sulle politiche di rilancio delle imprese in difficoltà, condiviso dai sindacati e dalle associazioni datoriali con la firma dell'accordo istituzionale del 7 marzo scorso a Catanzaro, nella sede dell'assessorato al Lavoro. Adesso, a fronte dell'impegno per progetti di reinserimento occupazionale, i lavoratori potranno ottenere per un altro po' di tempo il sostegno degli ammortizzatori sociali. "Questo provvedimento - ha affermato l'assessore Nino De Gaetano - già oggi permette di garantire circa 1.100 lavoratori di aziende in crisi, ma la dotazione finanziaria consentirà di poter affrontare anche quelle emergenze improvvise che nel frattempo potrebbero colpire altre imprese, per un'ulteriore quota di forza-lavoro pari a trecento unità. Oggi abbiamo ottenuto un risultato importante e un'iniezione di fiducia per le imprese calabresi e per questo ringrazio di cuore il sottosegretario Rosa Rinaldi ed i nostri due staff burocratici". "Sono molto soddisfatto - ha aggiunto De Gaetano - perché potremo consentire a tanti lavoratori calabresi di usufruire per un altro anno dell'indennità per la mobilità, dando anche alle aziende la possibilità di attivare progetti di rilancio ed innovazione per processi produttivi che garantiscano una ripresa occupazionale". Un'altra importante novità, che dimostra anche il buon rapporto istaurato con il ministero del Lavoro, è l'affidamento alla Regione Calabria del potere di assegnare direttamente la concessione della mobilità in deroga, che poi l'Inps erogherà con il pagamento diretto ai titoli. "Ciò permette di evitare troppi passaggi burocratici, di restringere i tempi e di monitorare correttamente la situazione in relazione all'attuazione dell'accordo con le parti sociali - ha concluso De Gaetano - che punta ai progetti di reinserimento attraverso i piani industriali predisposti dalle aziende". (gdi)

Comunicato stampa Regione Calabria

Nella foto il Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:11 PM, ,




L'hanno fatta grossa

Questa settimana a farla più grossa di tutti sono stati quei politici che prima hanno approvato l'operato del governo per la liberazione di Mastrogiacomo e poi, con grande ipocrisia, si sono tirati indietro dissociandosi.

L’esito positivo del sequestro di Mastrogiacomo sta provocando in Italia l’osceno e ipocrita valzer di dichiarazioni e prese di posizione di esponenti del mondo politico e dei media che fino al momento della liberazione del giornalista si erano mostrati uniti e compatti nel chiedere al governo di fare tutto il possibile per ottenere il suo rilascio, approvandone l’operato durante tutto il periodo di gestione del delicato caso. Lo stesso Cossiga il 10 Marzo... aveva addirittura annunciato che domani nella mia responsabilità di italiano e di cristiano rivolgerò attraverso le colonne del quotidiano ‘Il Tempo’ un appello 'ai Signori delle tribu'! ai signori Talebani! ai signori di Al Qaeda! alla resistenza afghana!' perché sia fatta salva la vita al giornalista della Repubblica Daniele Mastrogiacomo e gli venga resituita la libertà". Aggiungendo poi il 17 Marzo "Credo proprio che gli Stati Uniti ed il Regno Unito, i loro governi centrali ed i comandi militari delle loro unità in Afghanistan dovrebbero pensare seriamente, insieme al governo afgano, a permettere lo scambio dei prigionieri in vista della liberazione del giornalista Daniele Mastrogiacomo, che hanno accertato, come era ovvio, essere soltanto un giornalista e non una spia". Mentre Casini aveva dichiarato nei giorni cruciali che non si doveva disturbare il manovratore, cioè Prodi e il suo governo. Nel corso delle due settimane del sequestro nessun politico e nessun giornale si era azzardato a contraddire l’azione del governo e a tutti era noto nei giorni precedenti la liberazione che il gruppo di miliziani che aveva in ostaggio Mastrogiacomo non chiedeva soldi ma uno scambio di prigionieri, come del resto succede nei teatri di guerra tra due parti in conflitto. Nessuno poi in Italia ha contestato la determinazione con cui il governo italiano ha fatto pressioni sugli USA e GB nel non frapporre ostacoli con blitz militari o veti nei confronti del governo di Karzai per il rilascio delle persone in questione. Quindi nessuno ha proferito parole contrarie a questa gestione, né tra i media né tra le fila dell’opposizione né tra quelle della maggioranza di governo. Ma, una volta tornato a casa sano e salvo Mastrogiacomo, ecco emergere l’innata e squallida ipocrisia che contraddistingue il nostro Paese con le raffiche di dichiarazioni contro il governo per come ha gestito il sequestro, per il fatto di aver implicitamente riconosciuto i talebani, per aver svenduto la credibilità e la dignità nazionale dell’Italia. Ipocrisia sparsa a piene mani anche in seguito alle dichiarazioni di un anonimo funzionario dell’amministrazione USA che ha criticato il governo italiano per aver costretto Karzai a liberare cinque “terroristi talebani”. Un’ipocrisia che conferma ancora una volta l’assoluto asservimento del nostro Paese ai voleri della potenza americana, gettando indirettamente altro fango anche sulla memoria di Calipari con il malcelato auspicio – fortunatamente irrealizzato - di un remake del finale del sequestro di Giuliana Sgrena. Finora però non c’è stata in merito alcuna presa di posizione ufficiale del governo USA, mentre si sa solo che il giorno della liberazione la Rice si era dichiarata compiaciuta con D’Alema per l’esito positivo della vicenda. Ma anche se dovesse esserci, non farà altro che aumentare a dismisura questa oscena ipocrisia. Ci si chiede perciò qual è il significato che certa stampa, l’opposizione parlamentare e anche esponenti della maggioranza di governo – Di Pietro e Bonino per esempio - danno al concetto di dignità nazionale, di credibilità di un Paese, della sua eventuale inaffidabilità e umiliazione. Chi adesso spara ad alzo zero contro il governo avrebbe dovuto farlo durante i giorni di prigionia di Mastrogiacomo dicendo con onestà a chiare lettere che il governo non doveva assolutamente fare tutto il possibile per liberarlo, dal momento che era ben evidente l’equazione tra “tutto il possibile” e il rilascio degli uomini richiesti dai rapitori. Ma quando prevale l’ipocrisia anche la memoria svanisce di colpo, come nel caso di chi era al governo fino a un anno fa, e in particolare sulle modalità di gestione a quell’epoca dei sequestri di italiani. Negli scorsi anni infatti si sono pagati riscatti milionari, che poi sono ovviamente serviti per acquistare armi, e in cambio della liberazione di Clementina Cantoni - sequestrata in Afghanistan - c’era stato anche un rilascio di persone da parte delle autorità afghane. Non basta. Si ha pure la sfrontatezza di paragonare il sequestro di Mastrogiacomo con quello dei due tedeschi in Iraq, affermando che si sarebbe dovuto adottare la stessa posizione della Merkel che non si piega ai ricatti. Dimenticando però che al governo tedesco è stato chiesto il ritiro delle truppe tedesche dall’Afghanistan, richiesta che era stata fatta anche al governo italiano nei primi giorni del rapimento. Il 10 Marzo infatti Dadullah avrebbe detto al telefono ad un giornalista afghano della France Presse “Entro sette giorni il governo italiano dovra' fissare una data per il ritiro dei suoi soldati dall'Afghanistan”. E a questa richiesta il governo italiano ha ovviamente risposto picche, come ha fatto la Merkel. Né più né meno. Vedremo comunque come si risolverà il sequestro dei due tedeschi in Iraq e come il governo tedesco, che si dichiara “irritato” per i cinque talebani rilasciati, gestirà fino alla fine la vicenda. Ma tornando al Belpaese, tutta questa ipocrisia a 360 gradi si esplicita così platealmente guarda caso proprio a pochi giorni dal voto al Senato sul rifinanziamento della missione militare in Afghanistan; mettendo in luce come sempre la piccolezza meschina e provinciale del nostro Paesello, che non perde occasione per buttarla nella caciara della nostra politichetta interna. Comunque, nella malaugurata ipotesi che qualche altro italiano venga in futuro sequestrato in un teatro di guerra, è sicuro che per l’ennesima volta non si alzerà alcuna voce che dirà chiaramente nei giornali o in Parlamento ”Il governo non deve cedere alle richieste dei rapitori e non deve mobilitarsi per ottenere la liberazione dell’ostaggio. Lasciamolo pure crepare".

Fonte www.pressante.com

Nelle foto: il giornalista di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, così come era apparso nel video diffuso dai suoi sequestratori, il Senatore a vita Francesco Cossiga.

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:42 AM, ,




Acqua, Tommasi: non escludere ritorno al servizio pubblico diretto

In Italia è necessario ripensare le politiche di gestione dell'uso dell'acqua, puntando sia a forti investimenti sull'ottimizzazione delle reti degli acquedotti, sia alle metodologie di risparmio idrico, sia alla diffusione di una coscienza civile che tenga conto dell'elemento vitale che l'acqua rappresenta. "Solo così - ha spiegato l'assessore Diego Tommasi, coordinatore della Commissione ambiente e protezione civile delle Regioni - potremo fare fronte al sensibile mutamento climatico ed all'impegno richiesto dalle Nazioni Unite di porre al centro dello sviluppo mondiale proprio l'obiettivo di ridurre, entro il 2015, del 50% il numero di persone che oggi non hanno l'accesso all'acqua potabile". Dall'assise del "Forum sul risparmio e la conservazione della risorsa acqua", presso il Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna, l'assessore all'ambiente della Calabria ha anche lanciato un altro messaggio: senza il risparmio idrico e senza una cultura della tutela pubblica di un elemento prezioso come l'acqua l'obiettivo ravvicinato dell'Onu è destinato al fallimento, con il grave rischio che gli oltre 30 conflitti locali, scaturiti proprio per il controllo territoriale di questa risorsa, alimentino l'instabilità e la pace mondiale. "Per questo - ha aggiunto Tommasi - anche nel nostro Paese occorre una revisione delle scelte finora adottate, senza più escludere la possibilità di ritornare alla gestione pubblica del sistema integrato delle acque. Proprio i paesi sviluppati come l'Italia devono essere capaci di assicurare il riconoscimento generale dell'acqua come elemento prezioso e vitale, come bene e valore pubblico da riconoscere come patrimonio dell'umanità da tutelare in ogni angolo della Terra. Per questo, le Regioni e il Governo devono investire molte più risorse in questo settore, per ridurre le perdite nelle reti idriche che sfiorano il 40%, puntando ad una vera rivoluzione culturale sul risparmio dell'acqua". "Infatti, siamo il Paese più sprecone - ha concluso l'assessore Tommasi - in quanto la media pro-capite di consumo in Europa è di 200 litri al giorno, mentre in Italia ogni abitante utilizza 280 litri d'acqua. Occorre invertire questa tendenza alla dilapidazione di una risorsa vitale per lo sviluppo, utilizzando tutti gli accorgimenti culturali ed impiantistici. Allo scopo, proprio dall'incontro di Bologna parte la richiesta di organizzare un Forum nazionale per il risparmio idrico, aprendo un confronto tra mondo della ricerca, gestori, associazioni, istituzioni nazionali e locali, organizzazioni non governative". (gdi)

Comunicato stampa Regione Calabria

Nella foto l'Assessore all'ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:31 PM, ,




Il quotidiano Calabria Ora parla di noi

In rete con il blogspot per “vivere” il paese

Il blog news dedicato a Montebello http://montebelloionico.blogspot.com/, in un anno conquistato una media di 100 accessi singoli al giorno che ne fa il primo sito nell’area grecanica per “audience”. Il visitatore trova sul blog un panorama completo della realtà di Montebello: politica, società, cultura. "Era il settembre 2005 e si discuteva – spiegavano i creatori del sito – dello stato di decadenza di Montebello e del fatto che nessuno dava risalto alla sua realtà. Poi la discussione e passata alle nuove tecnologie internet e ai blog. Il passaggio è stato breve: costruire un blog per raccontare il nostro paese". Di lì a poco si scoprì che "la gente era interessata a quel “esperimento” di web log che sarebbe diventato Montebello Jonico blog News". Il blog ha portato avanti iniziative di sensibilizzazioni (la mancanza del difensore civico nel comune di Montebello e quella, denominata “Rai Decrypt”, per chiedere alla Rai di non mandare in onda sul satellite programmi criptati), che ne hanno fatto un punto di riferimento nel dibattito politico e culturale di Montebello Jonico.

F.V.

Tratto da Calabria Ora

Nell'immagine il logo del quotidiano Calabria Ora

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 1:53 PM, ,




Inaugurata la mostra di incisioni di Salvator Rosa

E' stata inaugurata alcuni giorni fa, presso i locali della Biblioteca “De Nava”, la mostra di incisioni del pittore Salvator Rosa vissuto tra il ‘600 e ‘700. Patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Calabria, l’esposizione rimarrà aperta dal 14 al 24 Marzo 2007. Salvator Rosa, napoletano di nascita non si può definire solo pittore, ma artista versatile, in quanto fu anche abile disegnatore, incisore, comico e pittore – filosofo. Nella sua fase di formazione dipinse prevalentemente paesaggi, battaglie e scene che raffiguravano popolani e marinai, praticando l’uso degli schizzi eseguiti ad olio, dei quali non è rimasta nessuna traccia.Nel 1640 risente dello stile classico, ma fondamentale fu il suo soggiorno fiorentino durante il quale sviluppò i suoi interessi letterari e filosofici, con particolare attenzione allo stoicismo.In questo periodo sviluppò soggetti legati alla magia, alla filosofia ed alla letteratura. Da qui inizia la sua visione pessimistica, e visto il suo anticonformismo rifiutò di lavorare su commissione e di pubblicizzare le sue opere. Durante il suo soggiorno romano si dedicò alle incisioni, mentre dal ’50 in poi dipinse solo opere di contenuto morale e legate alla magia e al macabro. Nel suo ultimo decennio di lavoro ritorna il paesaggio con la descrizione di una natura impervia, incombente e spesso popolata di eremiti. Scrisse una bellissima biografia che chiarì la sua personalità perennemente in disaccordo con la cultura accademica del tempo.

Orario di apertura

Lunedì, Mercoledì e Giovedì dalle ore 8:30 alle ore 18:45 Martedì e Venerdì dalle ore 8:30 alle ore 12:30 Sabato e Domenica chiuso

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:01 AM, ,




Catania-Reggina 1-4, che spettacolo ragazzi

Catania: Pantanelli, Silvestri (32' st Sardo), Sottil, Stovini, Vargas, Baiocco, Edusei, Caserta, Colucci G. (13' pt Millesi), Spinesi, Corona (20' st Rossini) All. Marino

Reggina: Puggioni, Nardini, Giosa (11° pt Di Dio), Aronica, Mesto, Amerini, Tognozzi, Modesto, Foggia (33' st Missiroli), Amoruso (42' st Esteves), Bianchi All. Mazzarri


Arbitro: Sig. Girardi di San Donà di Piave.

Reti: 13' st Amoruso (R), 17' st Foggia (R), 40' st rig. Bianchi (R), 43' st Esteves (R), 45' st Rossini (C)

Finalmente, dopo 5 partite senza punteggio pieno, ecco arrivati i tre punti. E' bastata infatti la sfida col Catania, sul neutro di Rimini a dar forza e concretezza alla squadra amaranto, che fin qui è stata strepitosa, ma forse mai convincente! Ecco le parole del tecnico Walter Mazzarri a fine partita: "Oggi eravamo in emergenza, ed abbiamo fatto esordire ragazzi nuovi e gente che giocava in C2: le soddisfazioni ce le prendiamo lo stesso, anche se nessuno ce le riconosce".

Beh, sicuramente il Catania era in una delle sue Domeniche no del campionato, a nulla è valsa infatti la bella prova del "conterraneo" Fabio Caserta (di Melito P.S.), infatti i nostri trascinati da un formidabile Foggia, hanno interpretato la partita nel migliore dei modi, portando a casa una vittoria meritatissima!!!!FORZA RAGAZZI!!!

Nella foto il giocatore amaranto Pasquale Foggia, neo-acquisto di Gennaio

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postato da Anonimo; alle 10:57 PM, ,




La Margherita cambia il nuovo segretario provinciale


Al congresso provinciale vince il candidato di Naccari Giuseppe Mazzotta
Sono stati 303 i delegati, 151 sono state le preferenze per Giuseppe Mazzotta, sostenuto dal consigliere regionale Naccari Carlizzi, 147 i voti per l’uscente Giuseppe Sera, sostenuto dalla deputata Maria Grazia Laganà, 4 le schede bianche, 1 scheda nulla.
Un’assemblea provinciale, quindi, divisa a metà, con una vittoria arrivata al fotofinish.
Non nega l’evidenza il nuovo segretario che afferma: ”Inutile negare che ci troviamo davanti ad un partito diviso, ma adesso è il momento di superare la fase congressuale e di iniziare a fare scelte politiche nuove e trasparenti.”

E prosegue:” il nostro partito dovrà cambiare profilo. Non più partito di tessere, ma un partito che torna ad essere movimento, in cui gli organi preposti dovranno tornare ad essere il luogo del dialogo e del confronto.”
In effetti la corrente di Naccari aveva posto il problema del “tesseramento gonfiato”. Ha fatto scalpore, uno per tutti, il caso della consigliera comunale di Bagnara, Silvana Ruggero, che ha ricevuto la lettera di convocazione al congresso provinciale, risultando in regola con il versamento delle quote. Ma (fortunatamente per tutti) non ci è andata a votare, anche perché non è stata mai iscritta al partito del segretario Rutelli.
Francamente non ci hanno convinto le affermazioni del responsabile organizzativo provinciale del partito Fabio Laganà, a cui è stata posta la domanda come mai si è potuto verificare un fatto del genere.
Sentite cosa ha risposto Laganà: “Il nostro è un tesseramento libero, chiunque può iscriversi o iscrivere qualcuno al nostro partito, anche attraverso Internet. Il tesseramento non lo controlliamo a monte, ma in una fase successiva. Del resto il fatto che alla Ruggero sia arrivata una lettera di convocazione individuale le ha dato modo di accorgersi dell’errore. Vuol dire che il sistema ha dei buoni anticorpi.”
Ci domandiamo: se la Ruggero sarebbe intervenuta e avrebbe votato, e così anche altri tesserati nella sua identica situazione, il risultato della votazione sarebbe stato legittimo?
E ancora: ma come si può dare la possibilità ad alcuno di iscrivere un altro, così come afferma il responsabile organizzativo?
Altra domanda: prima del congresso provinciale, perchè non si è provveduto a controllare le tessere?
Sono domande che presuppongono delle risposte convincenti, e siccome non le abbiamo sentite, siamo giunti alla conclusione che finora non ci sono stati anticorpi validi a questa situazione assurda all'interno della Margherita.
E infatti il nuovo segretario Mazzotta ha detto categoricamente: ”Sarà necessario operare una bonifica delle tessere, le adesioni al nostro partito dovranno essere libere e spontanee. Da subito procederemo con una verifica a tappeto.”
Lasciando intendere che le adesioni al partito non sono state del tutto libere e spontanee, come dichiarato dal responsabile Fabio Laganà.
Staremo a vedere cosa succederà con l'avvento dei nuvi organismi.

Noi del blog, nel frattempo, porgiamo gli auguri al nuovo segretario provinciale della Margherita.

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postato da Miguel Cervantes; alle 8:06 PM, ,




Il Mistero dei Bronzi di Riace: alcune precisazioni di Giuseppe Braghò

Pubblichiamo qui di seguito alcune precisazioni in merito alla vicenda dei Bronzi di Riace che lo studioso Giuseppe Braghò ci ha gentilmente inviato.

Un grazie per l'interesse dimostrato riguardo alla "vicenda" Bronzi. Da autore dell'inchiesta giornalistica per prima e del successivo libro, vorrei precisare alcune cose. Stefano Mariottini, il sub romano che "ufficialmente" (ma non canonicamente, secondo le mie personali ponderazioni) scoprì le statue descrive chiaramente -nella denunzia di rinvenimento- "...un gruppo di statue, presumibilmente in bronzo". Continua a evidenziare che "...al braccio sinistro" di una delle "...due emergenti" "...si presenta uno scudo". Come se non bastasse,le tratteggia entrambi "...pulite, prive di incrostazioni evidenti". Quanto detto, si scontra con l'oggettività dei fatti. I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico -interessati dal Ministro Rutelli- stanno lavorando sul caso, di per sé inquietante. Ancora più incredibile appare però la circostanza che di tali documenti nessuno (pare) abbia voluto informare la pubblica opinione, trattando pertanto un Patrimonio Culturale Universale -quali i Bronzi- come "affaire" proprio. Questo, a mio parere, rientra a buon diritto nel più fosco malcostume, con l'aggravante che, a mantenerlo, siano stati proprio gli Organi preposti alla tutela, vale a dire la Soprintendenza reggina. Buona sorte ha consentito che io prendessi visione di tutti gli incartamenti "sopiti" per ben 34 anni nell'Archivio Storico di Palazzo Piacentini. Naturalmente mi sono subito attivato ad informare le Autorità che, secondo me, potevano scorgere elementi tali da promuovere circostanziate indagini. Se non fosse stato per la personale e meritoria presa di posizione del Ministro (cui va il mio plauso), il silenzio sarebbe ancora oggi "padre" dell'incredibile storia. La Calabria ha bisogno di riscatto appropriato, e non ho dubbi che ciò possa succedere in seguito a un'adeguata valorizzazione delle nostre "memorie storiche". Naturalmente, occorrono funzionari giusti al posto giusto. Non mi pare che il trascorso management museale abbia di che vantarsi. Ho chiesto al Ministro che "rivedesse" i quadri della Soprintendenza, e i primi segnali sono subito giunti, con la pubblica dichiarazione del Vice Premier: "Reggio Calabria non ha bisogno di un Soprintendente a mezzadria". Il riferimento è esplicitamente rivolto al dott. Pietro Giovanni Guzzo, attuale dirigente sia a Pompei che a Reggio, il quale funzionario altri non è che il giovane (all'epoca dei fatti) Ispettore della Soprintendenza che, nel verbale di recupero delle due statue, usò l'inappropriata e misteriosa descrizione "...anch'essa barbata e con elmo", riferendosi al secondo bronzo recuperato. Si faccia luce, nel rispetto della Calabria e del mondo intero. Ho fiducia sia negli inquirenti che nel Ministro: qualcosa, alfine, verrà fuori. "Tanto sangue, produrrà pure qualche bene", si disse in seguito a trascorsi storici indimenticabili. Intanto, nei miei riguardi sono giunti i soliti segnali vigliacchi di chi, al contrario del sottoscritto, sta "accosciato dietro una siepe" aspettando la vittima: una lettera anonima zeppa di infamante discredito lanciata sul Web ed un articolo su un quotidiano romano (guarda caso al pari del sub "scopritore") che, a firma "mozza", narra di miei presunti "...passati problemi giudiziari per traffico d'arte"! Per sfortuna di queste oscure entità ancora -malgrado i miei 59 anni compiti- non mi sorreggo al bastone ma, lo impugno ben saldamente, e nulla al mondo mi impedirà di continuare in questa che considero una missione: siano mandati a casa gli "usurpatori" del "bene pubblico" e della nostra Memoria Storica. La Calabria ha bisogno di tecnici competenti ed onesti, non di "baronie" intoccabili. Ricordino, queste persone, che il popolo (quello senza potere, quello che disprezza il Sistema, quello senza amicizie a Roma, quello che ama e crede cosa reale la Libertà congiunta alla Verità dei fatti) è, malgrado tutto, ancora Sovrano. Riscattiamo la nostra Terra vilipesa ovunque e nella stragrande maggioranza degli Enti Pubblici, pur partendo da una banalissima -ma eclatante- storia di malcostume come quella dei Bronzi. A conclusione, rammento a chi mi segue e sostiene che non possiedo tessera politica. Riconosco il bene e il male ovunque siano.

Grazie ancora.
Giuseppe Braghò

Lo Staff di Montebello Ionico Blog News ringraziando il Dr. Braghò per l'attenzione dimostrata verso il blog si dichiara disponibile a pubblicare tutti gli ulteriori approfondimenti che il Dr. Braghò vorrà rendere noti.

Nella foto i Bronzi di Riace, le due famose statue ospitate al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 2:00 PM, ,