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La rivoluzione del "Terrore" del PD calabrese

Un dirigente del Partito Democratico di Melito Porto Salvo, Domenico Marcianò, plaude a Marco Minniti, segretario regionale del PD, e a Walter Veltroni, segretario nazionale dello stesso, per la scelta dei candidati alle elezioni politiche in quanto "simbolo di una vera ed autentica rivoluzione che si contrappone alla vecchia logica delle correnti e del sistema clientelare che poggiava le sue fondamenta su tesserati di peso e non di valore, su regole e criteri che, molte volte, si prestavano ad interpretazioni veramente personali o di comodo".
Il Marcianò auspica che possa prevalere la cultura del rispetto per l'istituzione e per le regole.
Le rivoluzioni, però, possono essere democratiche ma possono dare vita al "Terrore" come in Francia nel periodo della Rivoluzione francese. Bisogna stare molto attenti a chi si delega a fare la Rivoluzione, cioè a chi si da in mano questo potere.
La "Rivoluzione" di Minniti in Calabria noi crediamo che vada nella direzione del "Terrore" francese, annientando le regole e le istituzioni tanto care a Marcianò.
Molti esempi spiegano il perchè.
Primo esempio: notiamo che Marco Minniti, segretario regionale del PD, è capolista alla Camera dei Deputati. Le regole ed il rispetto delle istituzioni, caro Marcianò, impongono la distinzione tra incarichi "istituzionali" e di "partito": quindi Minniti non può certo sovrapporre le due cose. In parole povere, o fa il segretario del partito o si candida al Parlamento ed assume incarichi di governo e "istituzionali".
Secondo esempio: non può Minniti, segretario di un partito, seppure importante come il PD, dettare l'agenda al Governatore della Calabria Agazio Loiero. Questo nel rispetto delle istituzioni democraticamente elette. E' il consiglio regionale ed il Presidente che dettano l'agenda regionale su programma, durata e quant'altro e non certo un segretario regionale di un partito! E' stata un'indebita ingerenza molto grave, questa del segretario del PD.
Terzo esempio: la "Rivoluzione giacobina diei vertici del PD ha fatto fuori la deputata uscente Marilina Intrieri, da sempre in prima fila contro la mafia. "A non volermi sono stati la 'ndrangheta e gli amministratori locali che con essa fanno affari", ha dichiarato Marilina. Che continua: "Minniti sa che più volte l'ho informato, anche in una recente riunione al Viminale con i dirigenti del partito, ribadendo le mie contestazioni ad alcuni amministratori presenti rispetto a rapporti di affari con la 'ndrangheta di Isola Capo Rizzuto. Mi aspettavo rassicurazioni in quella sede, ma Minniti rimase imbarazzato quando parlai di mafia". Parole pesanti come macigni che imbarazzano anche noi, anche rispetto alla carica che l'On. Minniti ha, di sottosegretario al ministero dell'Interno.
Quarto esempio: la circolare del PD calabrese, firmata dal segretario Marco Minniti e dal tesoriere Mario Paraboschi riportata dai giornali, secondo la quale "ogni candidato/a, collocato/a nella posizione utile per l'elezione, all'atto della sottoscrizione della candidatura dovrà versare la somma di 50 mila euro. La stessa somma dovrà versare chi sarà eletto all'indomani dell'elezione.
Questa somma (100.000 euro) è stabilita nel codice del partito democratrico, che assume il nome di "etico".
Ma di etico, caro Marcianò, questa circolare non contiene proprio nulla, anzi ci indigna profondamente vedere come il seggio di parlamentare sia messo all'asta o in vendita. Questa prassi ci fa venire in mente la vendita delle indulgenze da parte della Chiesa medievale per la remisione dei peccati e la conquista della vita eterna.
Se questi sono i "prezzi" della "Rivoluzione" di Minniti, caro Marcianò, allora siamo proprio di fronte alla Rivoluzione del "Terrore".
Bisogna stare molto attenti, Marcianò, che il "Terrore" oggi come allora, impone il taglio delle teste!!!! Altro che rispetto delle istituzioni e delle regole...

(Nella foto il segretario del PD calabrese, Marco Minniti)

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postato da Miguel Cervantes; alle 10:40 PM,

1 Comments:

At 11:37 AM, Anonymous Anonimo said...

marcianò sindaco di melito

 

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