Sostanza cancerogena negli imballaggi di 31 alimenti alimenti
lunedì 24 luglio 2006
La ricerca condotta dall'università di Pavia ha analizzato 31 campioni rilevati nei supermercati e ha rilevato una preoccupante quantità di formaldeide in molti di essi. Il livello più alto è stato trovato in una confezione di fette biscottate (52 milligrammi per chilogrammo). Seguono una confezione di sale marino (45,3), un contenitore per panini di un fast food (44,7), una confezione di pasta (31), un contenitore di bustine di tè deteinato (30,2) e uno di soia vegetale (30). Il livello più basso è stato invece riscontrato nei bicchieri di plastica (1,3).
La formaldeide, sostengono allo Iarc dopo uno studio condotto nel 2004, può provocare diversi tipi di tumore in base al tipo di contatto con essa. In caso di inalazione può provocare cancro a naso e faringe. In generale però questa sostanza altamente irritante provoca mutazioni e tumori, in particolare la leucemia. Lo spunto per la ricerca, spiega Legambiente in una nota, è venuto dal Consorzio dei riciclatori (Conapi) i quali hannorilevato la presenza di formaldeide nei rifiuti degli imballaggi che vengono poi riciclati. Una presenza che fa sospettare l'uso di formaldeide già durante la produzione di imballaggi. "L'industria della carta - conclude Legambiente - sostituisca le sostanze pericolose per la salute con composti più sicuri".
Si è attivato immediatamente il ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, e ha chiesto un'ulteriore indagine sulla presenza di formaldeide negli imballaggi in carta e cartoncino di alcuni alimenti. Tutto dopo aver letto i risultati della ricerca, presentata oggi a Milano da Legambiente e Verdi, sulla presenza della sostanza cancerogena negli imballaggi e nelle confezioni di 31 prodotti analizzati.
"Di fronte ad una denuncia così grave - osserva Pecoraro Scanio in una nota - abbiamo l'obbligo di attivare controlli e agire di conseguenza per garantire la salute dei consumatori e la tutela dell'ambiente". "Vi sono - aggiunge - due contraddizioni lampanti: la discrepanza tra l'effetto cancerogeno dichiarato per la formaldeide dall'Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) ma non ancora riconosciuto invece dall'Unione europea, e il divieto dipresenza di formaldeide e fenoli nella carta da macero per il settore del riciclo a fronte di quantità tollerate per il settore primario di produzione".
"Ho chiesto all'Apat (Agenzia per la protezione dell'ambientale) - continua il ministro - di avviare una commissione tecnica per chiarire l'origine degli inquinanti. E' evidentemente necessario fare la massima chiarezza relativamente al punto della filiera produttiva nel quale avviene la contaminazione. Chiedo quindi all'Apat di acquisire le ricerche effettuate e di integrarle con ulteriori affinché si possa disporre di tutti gli elementi necessari per un intervento che dovrà, per forza di cose, essere veloce ed efficace". "Chiederò anche la collaborazione dei ministeri della Salute e dello Sviluppo economico - conclude nella nota Pecoraro Scanio - affinché si possano assumere le iniziative conseguenti dal punto di vista sanitario, ambientale e normativo".
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:06 PM,