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Nella rete di Spiderman cade il ministro della Giustizia Clemente Mastella

Il Guardasigilli è caduto nella rete per aver richiesto il trasferimento del pm Luigi De Magistris dalla procura di Catanzaro, dopo che il nome del ministro della giustizia è comparso nelle indagini del magistrato, stando ad intercettazioni telefoniche relative a colloqui tra lo stesso ministro ed indagati eccellenti nell’inchiesta “Why Not”.
Stavolta, è caduto nella rete un pesce grande, anzi una balenottera azzurra: il ministro della giustizia in persona.
Diciamo la verità: è stato molto ingenuo ed è caduto nella “trappola” come un pesciolino senza via di scampo.
Il pm napoletano Luigi De Magistris, con le inchieste “Toghe lucane”, “Why Not” e “Poseidone”, ha scoperchiato nomi eccellenti che sarebbero emersi durante le indagini (Prodi, Mastella, Cesa, Pittelli ecc.) tra cui anche magistrati, ed è finito nel vortice delle ispezioni ministeriali del ministro della Giustizia a tempo di record.
Dopo la relazione degli ispettori, il ministro ha richiesto il trasferimento di De Magistris. Motivazione: il pm ha commesso gravi irregolarità nell’inchiesta.
Il ministro è stato molto precipitoso, considerando che il suo nome è finito nelle indagini e avrebbe senz'altro dovuro apsettarne la conclusione per motivi di etica istituzionale e di correttezza, per non dire di "conflitto di interessi".
Una moltitudine di folla ha manifestato contro questo provvedimento che ha scosso l’opinione pubblica calabrese: migliaia di firme sono state raccolte per scongiurare il trasferimento del magistrato,e quindi la fine delle inchieste scottanti.
Il CSM (Consiglio superiore della magistratura) ha rinviato la decisione sul trasferimento di De Magistris al 17 dicembre. Come a dire: non è urgente discutere sul trasferimento del magistrato, per ora. E’ più urgente che finisca le sue inchieste.
Quindi, una grave sconfitta e sconfessione per l’operato del ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella (Udeur), che, al pari del suo predecessore Roberto Castelli (Lega Nord) ha cercato di intimidire il “giudice scomodo” con gli ispettori ministeriali. Anche sfidando l’opinione pubblica, schierata tutta a favore del lavoro del magistrato. E non ha fatto di certo una bella figura.
Gli ispettori del ministero dovrebbero ispezionare, semmai, gli uffici giudiziari dove non si fanno mai inchieste o se si fanno da qualche parte, finiscono sempre nei buchi neri della corruzione e dell’insabbiamento.
I politici, quando sono accusati dalla magistratura, sono obbligati a discolparsi e a dimostrare la loro innocenza (come accade per i comuni mortali), perché sono i rappresentanti del popolo e non ci devono essere dubbi sulla loro onestà nel gestire la “cosa pubblica”.
In definitiva, invece di tentare di accusare i magistrati, di intimorirli, o peggio di corromperli, essi dovrebbero semplicemente rispondere alle accuse mossegli e difendersi dinnanzi al potere giudiziario, senza iniziare la caccia alle streghe, che disorienta i cittadini e discredita le Istituzioni.
Berlusconi è stato il precursore dell’idea che i giudici sono una classe da eliminare, quando ha sentito “odore di manette”. Successivamente ha inventato il teorema della “divinità del voto popolare” che, secondo lui “sana i reati” (il popolo che vota Silvio non lo vuole in galera ed i giudici non possono muovergli accuse). Successivamente, quando è diventato presidente del Consiglio, ha lanciato la proposta (subito accolta e votata come legge) che chi è alla guida dello Stato non può essere messo sotto processo (così si è congelato i suoi processi in atto). E adesso il governo di centro sinistra ha continuato con la legge sull’indulto, per non fare andare in galera i corrotti dei vari schieramenti.
Mentre i comuni cittadini che finiscono nelle maglie della giustizia, magari perché rubano il pane o la gallina da affamati, in galera ci vanno spediti e senza sconti.
E questa è la nostra giustizia?
Siamo sempre alle solite. Il lupo cambia il pelo, il colore, ma non il vizio. Per i nostri politici dovremmo togliere la magistratura dal nostro ordinamento!!! O meglio quei magistrati che, non avendo altro da fare, intralciano “gli affari” di chi amministra la cosa pubblica, mettendo il naso dove non dovrebbero metterlo.
Purtroppo, però, la magistratura è uno dei tre poteri dello Stato (il potere giudiziario) e non solo deve esistere nell’ordinamento, ma il pubblico ministero (che rappresenta lo Stato nel giudizio) ha il dovere dell’azione penale, quando ha notizia del reato. E allora, che fare?
Abolire i giudici non è possibile, abolire i politici neanche (ci deve essere anche qualcuno che ci governa), non ci resta che spazzare via i corrotti dalla politica. Ma come si fa a scegliere il politico onesto, se è stato abolito il voto di preferenza? Un bel grattacapo.
Visto che sperare in una rivoluzione popolare non è argomento d’attualità (Che Guevara è morto da tempo e in suo ricordo al massimo la gente si metterà le magliette con la sua faccia), per il momento…. non ci resta che piangere!
(Nella foto il Ministro Guardasigilli Clemente Mastella)

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postato da Spiderman; alle 11:02 PM,

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