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Due autorevoli personaggi lanciano l'allarme:"Potere criminale!"

Parla il presidente f.f. della Corte d'appello del distretto di Reggio Calabria, Pasquale Amato
"La criminalità dispone di una struttura agile, moderna, intelligentemente organizzata, perfettamente inquadrata, attiva in tutti i settori, dotata di grandi mezzi, sempre spietata e capace di sconvolgere l'esistenza stessa della società".
Nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2006, il magistrato ha affermato che, nonostante la meritoria azione delle Forze dell'Ordine, l'incidenza del crimine organizzato sul tessuto sociale e sulle attività produttive è ancora elevato, giungendo a permeare la vita amministrativa di molti comuni, a condizionare appalti e servizi pubblici, a minare alla base la vita sociale con la capillare diffusione della droga, ad incidere sullo sviluppo economico con la pratica corrente dell'usura e dell'estorsione che azzerano la capacità di azione di piccoli e medi imprenditori in ogni settore.
Una 'ndrangheta che guarda al mondo della politica con grande interesse, come ha dimostrato l'uccisione del vicepresidente del consiglio regionale Francesco Fortugno.
La via maestra per sconfiggerla, ha detto Adorno, è quella di sottrarre alle cosche le ricchezze illecitamente accumulate, impedendo, da un alto, l'approvvigionamento economico degli associati e, dal'altro, il lucroso reimpiego in altre attività.
Seguendo la sua relazione, le cifre dicono che il numero delle rapine rispetto alo scorso anno è rimasto invariato. Vi sono stati una lunga serie di atentati incendiari nei confronti di autovetture, esercizi commerciali, portoni di abitazione, boutiques.
Sintomatica è stata la denuncia dei gestori del ristorante "Al Valantain", sito tra gli splendidi tornanti di Santa Trada, costretti a chiudere in seguito a delle lettere minatorie e a delle bottiglie incendiarie. Episodi come questo esigono interventi urgenti dello Stato, volti a garantire il diritto al lavoro e lo sviluppo economico, in modo che a chiunque possa essere assicurata la libertà d'impresa.
La città di Reggio Calabria sta vivendo una gravissima situazione. Il racket è in continuo aumento. Una città in cui molti sono costretti a pagare il pizzo. Poi c'è l'estorsione e l'usura, a volte due facce della stessa medaglia.
Parla il presidente della commissione regionale antimafia, Giuseppe Guerriero (nella foto in alto)
"A cento giorni dal delitto fi Faortugno, nulla è stato fatto".
E' schietto il presidente dell'antimafia calabrese. a 100 giorni dall'omicidio di Franco, non solo non sono stati rintracciati gli esecutori e i mandanti, ma nella nostra regione si continuano a registrare attentati e morti ammazzati. Questo ci dice che il territorio calabrese è ancora ben saldo in mano alla 'ndrangheta e, pertanto, l'impegno dello Stato centrale è risultato di fatto inadeguato, vuoi per sottovalutazione, vuoi per scelte incomprensibili. Infatti, il superprefetto, dottore De Sena e qualche squadra dedicata alle investigazioni, da soli, non bastano, se non supportati da politiche di sostegno alla popolazione. Il governo Berlusconi distoglie il personale di polizia dalle indagini e dai servizi essenziali per istituire nuovi poliziotti di quartiere che fino ad oggi nulla hanno potuto fare per contrastare la criminalità. Poi ci sono i tagli alla finanziaria, come denunciato dal sindacato di polizia, che fanno sì che non si rinnovi il parco auto, non si acquistano nuove strumentazioni tecnologiche e tanto altro ancora. In sintesi, vi è una complicità, sicuramente inconsapevole, del Governo, che, di fatto, impedisce il controllo del territorio. Se poi pensiamo al tentativo da parte del Governo, di limitare il campo di applicazione della legge Rognoni-La Torre in relazione ai beni confiscati ai mafiosi, legge che fino ad oggi ha arrecato tanti danni al sistema economico che alimenta la mafia, beh...qualche dubbio sulla bontà e sull'ingenuità dell'operato di questo Governo mi sorge.
I calabresi vogliono uno Stato più attento ai loro bisogni, ma i Governi hanno latitato sul problema Calabria, non essendo stati in grado di creare occupazione. Se non c'è lavoro, la malavita recluta il suo esercito con facilità.
La politica calabrese negli ultimi 20 anni, è mutata in peggio. Oggi bisogna fare di necessità virtù. Tutti gli aministratori calabresi, al di là dell'appartenenza politica, debbono trovare sintesi su progetti comuni, penso ai fondi europei destinati alla nostra regione nel prossimo quinquennio. Bisoigna finanziare le aree che servano al rilancio economico della nostra regione, con la creazione di posti di lavoro duraturi. Bisogna avere il coraggio e la capacità di realizzare programmi di investimento a lungo termine, rinunciando di dare contributi minimi che non servono a nulla. Se la politica non fa ciò, diventa complice e si arrende alla 'ndrangheta. La politifca deve porre al centro del suo operato l'etica. Tutte le forze sane della nostra terra devono assumersi la responsabilità di agire. Per sconfiggere la 'ndrangheta c'è bisogno del coinvolgimento di tutti. Il progetto che sto portando avanti con l'aiuto di tutta la commissione mira ad allacciare rapporti con tutte le realtà associative che operano nel sociale, con i sindacati, con le forze di polizia, con le università e con le scuole. Qualche, se pur timido segnale, abbiamo incominciato a darlo. Il consiglio regionale, ha approvato all'unanimità. l'acquisizione delle azioni di Banca Etica. Banca, questa, che ha lo scopo di contribuire alla diffusione di un modello di attività creditizia orientato al sociale, tramite il sostegno al micro-credito, alla cooperazione ed al mondo delle piccole imprese, contrapponendosi al fenomeno dell'usura.

postato da Anonimo; alle 7:08 PM,

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