www.montebelloblognwes.com - Tutto quello che accade a Montebello Ionico e ... molto altro ancora.

 



A proposito di cambiamento della legge elettorale - Nomina degli scrutatori

Girando per la rete, su http://www.politicaonline.it, ho notato questo interessante, quanto condivisibile, articolo dove si parla della norma della nuova legge elettorale che abolisce la nomina degli scrutatori tramite sorteggio. Considerato l'interesse che ultimamente tale norma ha suscitato nei montebellesi, ho pensato di pubblicarlo integralmente, nella speranza che possa servire come spunto di meditazione sugli effetti che tale nuovo sistema di nomina potrebbe avere.

Buona lettura.

In tempi di grancassa mediatica, e di continui rimandi a programmi e bilanci, nessuno ha pensato di sottolineare un piccolo, ma significativo corollario della nuova legge elettorale: il cambiamento nella nomina degli scrutatori. Oggi lo scrutatore non può più essere “indifferente alla politica” come canta Bersani, perché invece viene nominato direttamente dalla Commissione Elettorale in rappresentanza delle forze politiche esistenti. Fino al 1992 questa era la regola, con la suddivisione degli scrutatori proporzionalmente alle forze politiche, con una Commissione formata da cinque scrutatori più il Presidente. Tolardo scrive: “Nella squadra c’erano sempre un DC e un Comunista, il comunista firmava la delega per il ritiro dell’indennità al Partito e riceveva in cambio un sacchetto delle Coop, il DC la ritirava per intero e se la teneva in tasca, poi c’erano tre scrutatori dei partiti minori, anche DP oppure AO avevano i loro e così il MSI, i liberali spesso integravano il misero assegnino di indennità con qualcosa tipo 5.000 lire, se no non trovavano nessuno nel loro giro che facesse lo scrutatore”.
Con l’avvento del maggioritario cambiò il criterio di nomina, consentendo a tutti gli iscritti alle liste elettorali—inclusi quanti ne avevano fatto esplicita richiesta—di partecipare all’estrazione per coprire quel ruolo. Lo scrutatore veniva istruito nei suoi compiti dal Presidente di seggio e pagato attraverso accrediti bancari circa un mese dopo le elezioni. Questa riforma era mirata ad evitare che la nomina della Commissione Elettorale diventasse occasione per un voto di scambio da parte dei partiti: anche se pochi, i soldi potevano far comodo e influenzare lo scrutatore-elettore!
La modifica legislativa consentì l’accesso al seggio anche per gli “scrutatori non votanti”, persone cioè che non appartenevano alle strutture partitiche. Per chi veniva estratto, il compito di scrutatore rappresentava un momento di reale confronto con il sistema elettorale: la possibilità di vedere dall’interno come funzionava la macchina elettorale, di esserne parte, di sentirsi un minuscolo ma necessario ingranaggio dello Stato Democratico. Per esperienza personale, quello dello scrutinio è un lavoraccio, talvolta mal fatto, perchè spesso le persone estratte si dimostrano incompetenti, per nulla avvezzi a carte e schede elettorali. A me è capitato di incontrare vecchie signore, pensionati, casalinghe, tutti “scrutatori non votanti”, non solo non politicizzati ma talora assolutamente ignari del funzionamento dell’intero sistema elettorale, ma che attraverso quell’esperienza prendevano coscienza dell’importanza del voto. Oppure intascavano i soldi, e tornavano a casa, contenti di aver racimolato qualcosa onestamente e in poco tempo, senza dover ringraziare nessuno oltre la sorte.
I presidenti di seggio lamentavano spesso, rimpiangendo gli scrutatori nominati dalla Commissione, di essere “professionisti”, nel senso che scrutinavano sistematicamente ad ogni elezione ed erano quindi “veloci e affidabili”. La riforma ha annullato tutto questo, politicizzando nuovamente un momento che avrebbe dovuto essere soltanto istituzionale.
Lo so, è poca cosa in tempi di grandi temi, ma la formazione del cittadino avviene per gradi e piccoli passi, e anche attraverso esperienze come questa. E se ci aggiungiamo l’estinzione di un’altra specie importante, quella del “giornalista parlante”, non resta che chiederci se in futuro non ci toccherà assistere alla scomparsa totale del “cittadino elettore”— specie umana dannosa in uno stato non democratico.

Etichette: ,

postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:23 PM,

0 Comments:

Posta un commento

<< Home