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Montebello aderisce al protocollo della legalità con la rosa dei componenti monca


Montebello ha aderito al Comitato di indirizzo per la sicurezza e la legalità dell'Area dello Stretto, di cui fanno parte 21 comuni.
E' un protocollo voluto dal superprefetto Luigi De Sena per contrastare la criminalità organizzata. I compiti del comitato saranno quelli di offrire consulenza e indirizzi per le attività di controllo del territorio, di costituire un ossevatorio sulla sicurezza; di offrire sostegno ed effettuare una verifica dell'attività delle amministrazioni locali; di valutare i progetti di sicurezza sociale da inserire nell'ambito del Programma operativo nazionale sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno.
La prefettura ha segnalato delle "azioni" per la sicurezza" alle amministrazioni pubbliche della provincia, fra le quali quella di sviluppare la collaborazione fra le amministrazioni e le forze dell'ordine, attivare ogni iniziativa finalizzata a diminuire il senso di insicurezza, realizzare un efficace coordinamento tra le forze di polizia e le forze di polizia municipali, definire e potenziare, con il concorso dei servizi sociali, forme concrete di prevenzione del disagio; attivare forme ed interventi per il recupero e la valorizzazione di aree pubbliche e spazi di socializzazione; acquisire la disponibilità di aree per la costruzione di sedi più funzionali per i presidi delle forze di polizia.
Il comitato avrà come sede Villa San Giovanni e faranno parte il delegato della Prefettura, quello delle varie forze dell'ordine, i sindaci, gli assessori alle politiche sociali, un rappresentante della minoranza dei vari comuni aderenti, i comandanti della polizia municipale.
Per il nostro comune faranno parte quindi: il Sindaco Loris Nisi, l'assessore alle politiche sociali Giuditta Zaccuri, il comandante della polizia municipale Carmelo Marrapodi. Invece è in alto mare la nomina del membro di minoranza, in quanto nella votazione relativa, hanno preso uguali preferenze Ugo Suraci e Domenico Barbaro.
Il sindaco Nisi ha deciso così di trasmettere gli atti alla prefettura per la decisione, in quanto nulla prevede il regolamento del consiglio comunale al riguardo.
Ora, c'è da fare delle considerazioni su questa tragicomica situazione.
1) Il regolamento del consiglio comunale, a quanto risulta, è stato fatto con i piedi (mi chiedo chi sono stati i nostri consiglieri comunali che lo hanno approvato per metterli in lista nel cambiare mestiere).
2) Risulta evidente che, in mancanza di norme del regolamento comunale, ci sono altre norme a cui si doveva fare riferimento per poter risolvere la questione e non demandare la scelta al Prefetto.
3) Il Sindaco si è lavato le mani come Pilato e non è stata una buona scelta, anzi è stata pessima.
4) Il nostro comune, per quanto riguarda il protocollo della legalità, è partito davvero male, se il il Consiglio comunale ha avuto bisogno di un Tutor (Prefetto) che prenda le decisioni al suo posto.

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postato da Anonimo; alle 7:00 PM,

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