Il Resistente
mercoledì 21 febbraio 2007
Pubblichiamo qui di seguito un bellissimo racconto inviatoci dal nostro lettore e caro amico Domenico Principato.
Più che un racconto una vera a propria ode alla Resistenza verso quel tempo, che pur autodefinendosi era della scienza, sempre più si rivela essere il sicario della cultura.
Camminava tra la folla, immenso imperturbabile fiume, storie e vissuti nell'oblio. Dove siete Eros e Venere? Normale, simile solitudine, in tal frangente? Oh, fortuna che accogli con aperte braccia, noi, disastrate membra putrescibili: sorreggimi! Sciolgo i miei pensieri, nobili trecce d'amata vergine. Cristo, pàlpito pensoso degli afflitti, è sceso dalla croce e mai più risalirà. Cristo siamo noi, stimmate le nostre piaghe silenti. Ancora resisto, partigiano in guerra contro un nemico camaleontico. Un nemico che se avversario esso fosse, io, morituro speranzoso di pietà, sarei meno turbato, più felice della sua lealtà e addolcirei la dolorosa, infame lotta. I denti, tagliola possente, digrigno. Mastico la caina rabbia! Il mondo, sanguinosa arena, è il mio ring. La polvere, farina di cui mi nutro. Giù sta Cesare! Aspetta da sei ore, sotto la pioggia amica, l'amore sfuggente. Anche lui, guerriero a suo modo, non mi aiuterà. Egli è uomo nobile, codardo in ritirata per scelta dignitosa, una scelta da soldato! Il dolce riposo del combattente è assai peggio della battaglia istessa. Penso alle mie donne, passate e presenti... non ricordo più. Ombre tentatrici, compagni ectoplasmi, amici perduti, seducenti madonne del Munch. Rivoluzioni, intellettualità, dittatura del significato, tentazioni di Sant'Antonio ed ancora speranze, utopie. Resterò a galla? Non aver paura Fantasia! Apparizioni notturne, volti, mi passano innanzi. Illusioni e fate… Paese mio, calvario e lieta favola, bolgia infernale, saggio pozzo antico, demente e cervelloso formicaio odierno, non indosso calzari danteschi con cui poterti attraversare, preclusa mi è la via della Burella onde poter fuggire. Virgilio, uomo di onestà, è sparito; inghiottito dalla corruzione delle tue vie; ora, non da cilicio è cinto, ma da spire ardenti e da scintille. Ipocrisia, dal santo volto, guarda le mie mani incallite, travagliate! Dovevo prestare ascolto, al vecchio! Quel giorno il Tiresia dei miei anni per i gomiti mi scosse con le ultime forze. trasalito, poco badai al monito profetico e all'occhio ceruleo che vedeva molto più in là di dove poteva scorgere la mia ingenuità. Stupido! Non dormire! Ridestati! Guarda oltre lo schermo buio delle realtà! Sii meno rigido con te stesso e vedrai cose che non sono mai state scritte! Non farti barare da Donna Filosofia, meretrice di folli e razionali intelletti, essa scopre le lussuriose mammelle agli stupidi, gente che tutto farfuglia e nulla coglie. Ascolta: la terra che sorregge benevola è anch'essa un inganno sporco, è
Nell'immagine la statua di Calliope, Musa della poesia
Il racconto: "Il Resistente" è disponibile per il download (in formato PDF) nell'area download libri e racconti.
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:21 PM,