www.montebelloblognwes.com - Tutto quello che accade a Montebello Ionico e ... molto altro ancora.

 



“Sacco di Saline”, Raiuno riapre la questione

La giornalista della Rai Flavia Marimpietri: volevano farmi riprendere un cespuglio e il mare!!!
La Rai ha riaperto la questione quarantennale di Saline con uno speciale su Raiuno nella rubrica “Sabato&Domenica”.
Negli studi della Rai era ospite il giornalista della “Gazzetta del Sud” Tonio Licordari, intervistato dal conduttore Franco Di Mare, mentre si mandavano in onda dei servizi di Flavia Marimpietri.
Purtroppo, per mancanza di tempo, non sono potuti andare in onda alcuni di questi servizi realizzati a Saline, né il giornalista Licordari ha potuto parlare del problema della centrale a carbone che la società svizzera Sei ha intenzione di costruire nell’area, nonostante il NO delle istituzioni, delle associazioni del territorio e della popolazione.
Comunque, dell’argomento si tornerà a parlare, visto che la Rai ha in mente di ritornare a Saline per realizzare dei servizi anche per la questione riguardante le Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie, il cui sito è stato chiuso anni fa e che (è emerso da indagini dei magistrati reggini) era un obiettivo delle cosche mafiose per realizzarvi un centro commerciale.
Speriamo che questa volta, però, i giornalisti della Rai non trovino inciampi e resistenze da parte della Sipi e della Sei, le cui azioni imprenditoriali hanno causato (e causeranno se non fermati in tempo) danni e svantaggi alla nostra popolazione e al nostro territorio.
La giornalista della Rai Flavia Marinpietri, inviata a Saline per la trasmissione “Sabato&Domenica”, ha dovuto sudare le famose “sette camicie” per poter realizzare un servizio giornalistico, anche se non ha potuto in definitiva fare le riprese desiderate.
Insomma, “boicottata dai responsabili locali della Sei o della Sipi”, dice sdegnata e affranta (oppure di tutte e due insieme, aggiungiamo noi). Un cosa vergognosa, che testimonia ancora una volta che gli interessi “nascosti” di queste industrie sono contrari al bene comune.
La giornalista afferma che le volevano far riprendere solo un cespuglio e il mare; ella allora ha cercato di mettersi in contatto con Giovanni Zino della Sipi, ma l’industriale non ha risposto al telefono. L’ha chiamata dopo, a cose fatte, scusandosi! La Marinpietri riteneva di fare una cosa semplice, cioè delle riprese su parte dell’area della Sei, ma ha trovato resistenze e chiusure.
L’area su cui gravano gli interessi della Sei e della Sipi è da anni una fonte di speculazione infinita. La giornalista Rai dovrebbe indagare su tante cose, per esempio sui prezzi di quei terreni acquistati e venduti ripetutamente….
Accanto ai terreni della Sipi (parte a valle della statale 106) c’è l’area delle OGR, Officine Grandi Riparazioni (parte a monte), cioè altri soldi buttati al vento, altre illusioni…
La giornalista ha ricevuto ospitalità e cordialità dalla gente del luogo e dall’associazione della Pro Loco nella persona del presidente Mimmo Romeo, trovando a Saline un posto bellissimo, un angolo di mondo a chiara vocazione turistica, ma che la Sipi e la Sei (cioè le società che le hanno fatto “resistenza”) vogliono distruggere.
La Marimpietri ha poi parlato di un colloquio avuto con il dott. Bocchiola della Sei, che è convinto di poter superare il vincolo regionale sul carbone, che non riguarderebbe le centrali superiori a 300 megawatt. Cioè a giudizio della Sei è il governo nazionale che deve dare le autorizzazioni per le centrali superiori a 300 megawatt.
Finalmente è’ venuta fuori la verità: la Sei pensa di “comprare” il governo nazionale superando la volontà delle popolazioni locali.
Ricordate, cari lettori, quando la società svizzera affermò, dopo le prime proteste delle associazioni ambientaliste e culturali del luogo, che ancora non vi era nulla di concreto e che la Sei non aveva deciso nulla per il carbone? Adesso abbiamo avuto la prova della grande menzogna!!!!
La Sei vuole tingere il nostro mare azzurro di nero!!!
Noi ci ricordiamo quando a Gioia Tauro l’Enel doveva costruire una centrale di 2400 magawatt e non la potè costruire perchè vi fu una forte opposizione della popolazione che salvaguardò il territorio da uno scempio sicuro, in un luogo dove adesso sorge uno dei porti più importanti d’Europa!
Quella opposizione che si vuole ripetere anche a Saline, che non vuole la centrale a carbone ma uno sviluppo turistico ecosostenibile.
Ne è convinta anche la giornalista della Rai: “una centrale a carbone sarebbe un pugno nell’occhio, un insulto a quei laghetti e a tutto il territorio, che può sperare solo nel turismo. Quante strutture turistiche si potevano costruire con i 250 miliardi delle vecchie lire spesi nel 1970 per l’impianto della Liquichimica che poi è stato l’avvio di un fallimento…”
Di miliardi ne furono spesi in realtà 400, considerando le OGR, ma la sostanza non cambia.
La nostra gente è stanca ed è ora di dire BASTA alle speculazioni sul nostro territorio!!!
Ben venga la RAI nuovamente a Saline per documentare quello che la Sipi e la Sei vogliono nascondere!!!!
(Nella foto la giornalista della Rai Flavia Marimpietri)

Etichette: , ,

postato da Miguel Cervantes; alle 8:39 PM,

0 Comments:

Posta un commento

<< Home