L'AGOSTO FOSSATESE 2008, UN GIORNO DA INCORNICIARE.
mercoledì 20 agosto 2008
Quest’anno L’associazione ha previsto un nutrito programma di eventi e di intrattenimento, si spazierà dalla musica ai convegni, al cinema, all’arte, alla solidarietà, ai giochi di popolo, insomma una serie di eventi tutti da gustare, gli sforzi compiuti dal Presidente Mimmo Pellicanò e dai componenti il Direttivo, quali Giuseppe e Fabio Macheda, Crea Giovanni, Cuzzucoli Carmelo sono stati premiati e lo saranno da qui alla fine, di sicuro.
Si è cominciato il Primo di Agosto con la proiezione del film “il brigante dei Tacca di Lupo” che si girò a Fossato e dintorni tantissimi anni fa con Amedeo Nazzari e Cosetta Greco e si continua per tutto il mese, tra tornei di calcio, di briscola, al montone, giochi tradizionali tipo il tiro alla fionda (alcuni abitanti del luogo parteciperanno con una loro squadra al torneo nazionale di Cividale del Friuli ed andranno li anche ad insegnare il gioco “di mbrigghjia”), la “mazza e piriddhu” (si deve con un bastone far alzare da terra un pezzetto di legno e lanciarlo con lo stesso bastone il più lontano possibile), i mbrigghja ( una specie di gioco delle bocce ma fatto con dei bastoni artigianalmente costruiti ), il tiro della fune, l’albero della cuccagna, la corsa coi sacchi, la rumbula (una specie di trottola, vince chi la fa girare per più tempo su se stessa),corsa coi sacchi, corsa con gli asini, i petruliddhi e il salto con la corda. Non manca la solidarietà, è prevista una raccolta fondi per l’Ospedale S. Raffaele (anche acquistando i saponi fatta in casa si contribuisce) e una raccolta straordinaria di sangue per le evenienze dei vari centri e si sa che in questi periodi di ferie la donazione diventa doppiamente importante.
Molti saranno gli intrattenimenti musicali di piazza, anche col tenore di casa, Paolo Federico, e il tutto finirà il 27 di Agosto con l’esibizione della Compagnia teatrale melitese di Annà con la commedia “il medico dei pazzi”.
Giorno 10, ci sono stato anche io, ed è stato davvero commovente vedere come tutti gli emigranti entrano festosamente in paese, provenienti dalle loro zone di emigrazione, tutti con le rispettive bandiere dello stato del quale ormai fanno parte e per il quale lavorano, ma non per questo dimenticano l’antico luogo natale e dove ancora il cuore li porta a ritornare e non solo per rivedere i parenti. Ho assistito a balli sfrenati di tarantella, a gente festante, ho gustato ottimi panini con formaggio e capicollo locale, ho visto come si faceva il sapone una volta e il modo con il quale si lavava il bucato, con cenere e sapone di casa e che splendore di pulito e di profumo altro che lavatrice di oggi. Stupendo il carro che veniva usato una volta per i lavori nei campi e poi il gioco del “carè” una specie di gioco della campana e il tiro alla fune. Ho assistito ad una festa che aggrega, ad un paese che nonostante i tempi di vacche magre non demorde, che vive anche grazie alle olive e all’olio e quindi all’agricoltura, un paese così non morirà mai con dei cittadini così fieri non puo morire.
VerIva
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 9:05 PM,