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Il Sindaco di Montebello Loris Nisi fa il (Re) Magio


Nuovo anno, nuova vita!!! Ha pensato così sicuramente il nostro primo cittadino avv. Loris Nisi decidendo di rappresentare il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, uno dei tre Magi a Saline.
Non sappiamo quale dei tre (Baldassarre, Melchiorre, Gaspare) ha scelto di fare, però fatto stà che chi non ha avuto la fortuna di vederlo all’opera nella veste di Magio, si è perso un autentico spettacolo. Non capita tutti gli anni di assistere ad un Sindaco che fa il Re Magio!
A questo punto mi chiedo (e si chiederanno i cittadini di Montebello): quali sono state le motivazioni alla base di questo gesto simbolico? Sono sul tappeto due ipotesi (ma i lettori possono farci pervenire delle altre, se ne hanno).
La prima motivazione è che il sindaco ha voluto riaffermare la sua condizione di Rex, di Capo assoluto del comune.
Infatti, come qualcuno potrà ricordare, nel lontano anno 1999, quando cioè è stato eletto per la prima volta sindaco, l’ex consigliere provinciale Antonino Stillittano ha definito Nisi “il novello principe”, per il fatto che si fece firmare da tutti i consiglieri di allora un documento con il quale gli si dava piena ed incondizionata libertà di scelta. Stillittano disse che i consiglieri avevano portato il loro cervello all’ammasso e che una cosa simile non si era verificata neanche ai tempi di Cesare e del Podestà. Iniziava il cammino del Dux!
A dire il vero il capo dell’opposizione Ugo Suraci (lista Ramoscello d’Ulivo) iniziò una durissima opposizione per i primi 5 anni di governo Nisi. In questo periodo il sindaco ha continuato il suo ruolo di Capo – Padrone, iniziando pure a sconfessare qualsiasi critica giungeva alle sue orecchie. Insomma un Berlusconino di casa nostra.
Qualcuno racconta che i consiglieri della sua maggioranza, tanto erano obbedienti ai diktat del Capo, quando in Consiglio comunale magari volava una mosca ed il Sindaco alzava il braccio per allontanarla da sé, istintivamente i suoi fedelissimi alzavano di scatto la mano, per non perdere un’eventuale votazione, nel caso si stesse votando qualcosa.
Il ruolo di “novello Principe” il sindaco lo ha usato anche con la stampa e in particolare con il giornalista del “Quotidiano della Calabria” Vincenzo Malacrinò, al quale il primo cittadino ha impedito di scattare foto durante un consiglio comunale, adducendo un articolo del regolamento comunale, presente soltanto nella testa del sindaco. Insomma un Papa infallibile, come nelle millenarie rigide regole della Chiesa di Roma.
Dall’anno 2004, cioè da quando Loris Nisi ha ricevuto il suo secondo mandato, ha messo a tacere pure l’opposizione! Diventando Imperatore assoluto di Montebello. I capigruppo di opposizione Domenico Barbaro della lista “Centrosinistra unito per Montebello” e Ugo Suraci della lista “Sviluppo è solidarietà”, si attaccano e si abbuffano tra di loro, mentre il Dux Absolutus ride et impera. Siamo arrivati al punto che tutto il Consiglio comunale è alle dipendenze del nostro Cesare. Nessuno sembra avere più libertà di parola.
Non si prefigura nulla di buono, anzi è possibile ritenere che c’è puzza di accordi sottobanco e quindi la fine della democrazia nel nostro comune.
Quindi Montebello ha conosciuto e sta conoscendo gli effetti del Berlusconismo anche in sede locale: chiacchiere, e comando! E nessuno osa battere ciglio!!! Berlusconi si è fatto le leggi per bloccare i suoi processi mentre da noi il sindaco ha avuto (nella passata legislatura) la maggioranza di giunta rinviata a giudizio per reati contro la Pubblica amministrazione e non ha rimosso nessuno dal loro posto, quasi che la magistratura aveva commesso un abbaglio! Che analogia con il comportamento dell’uomo di Arcore!
Poco tempo fa, all’assessore ai lavori pubblici, arch. Antonino Minniti, gli è stata tolta la delega, trattenuta dal sindaco. Quali sono stati i motivi? In che cosa l’architetto ha disubbidito al Capo? Potete scommettere che i consiglieri di opposizione (che sono in numero di 5) non si sono posti neanche la domanda, figuriamoci.
E allora, ecco dove stanno portando la nostra democrazia, sotto i piedi. Il popolo non ha diritto di sapere, la verità è per pochi, come erano gli eletti del Signore per Calvino. Gli altri, che cosa vogliono? Debbono soltanto ubbidire al Dominus, spalleggiato da chi si è venduto anche l’anima (se l’aveva intatta) al Diavolo.
Data questa situazione, quindi, il sindaco ha voluto con il gesto simbolico della donazione dei doni, espletato come un Re Magio, riaffermare la sua potenza.
Seconda ipotesi: il sindaco, visto che in questi anni, proprio per i fatti che abbiamo elencato prima, ha governato senza umiltà e da padrone, senza ammettere discussioni, e non ha portato nessun beneficio alla popolazione (i doni, cioè il metano, l’industrializzazione dell’area Sipi, lo sviluppo turistico e dei prodotti tipici, la guardia medica a Montebello centro, i servizi dell’Asl a Fossato ecc.), ha deciso, pentendosi, di espiare questa sua condotta di vita politica quasi settennale con l’offrire (anche simbolicamente) alla Sacra Famiglia di Saline i doni che non ha portato ai cittadini.
E dobbiamo dire che gli è andata bene, visto che nella mangiatoia non c’era certo Gesù Bambino, ma il bambino Giovanni Franzò, che è ancora troppo piccolo per poter capire chi era veramente il sindaco Magio.

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postato da Anonimo; alle 8:21 PM,

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