Fiorire nella terra rocciosa di Calabria
Da 10 anni le pianzoline camminano sulle strade dell'Aspromonte verso le donne, i giovani, i bambini di alcune parrocchie.
1996-2006! Sono trascorsi velocemente questi dieci anni di presenza e di servizio itinerante nella zona pastorale di Melito Porto Salvo, che ha accolto la nostra disponibilità a collaborare coi parroci in alcune parrocchie per una più intensa azione evangelizzatrice.
Il carisma missionario del venerabile Padre Francesco Pianzola, sacerdote della diocesi di Vigevano (Pavia) ha avuto modo di fiorire in questa terra di Calabria, rocciosa (è l'Aspromonte!), ma verdeggiante di olivi.
Belli nella loro maestosità, essi ci richiamano continuamente alla mente e al cuore la parabola del buon samaritano che versa, sulle ferite della vittima dei briganti, il vino e l'olio.
E' l'icona che il nostro Fondatore ci offre per indicarci un metodo pastorale che si addice a noi, donne consacrate a Dio, nella semplicità del viviere quotidiano. Egli infatti scriveva: "Versiamo sulle ferite dei cuori il vino e l'olio, che dobbiamo preparare nella soavità dei modi, nella gioia evangelica, nella prontezza ad andare, anzi a volare dove Gesù ci chiama".
Ecco perchè, pur risiedendo a Fossato Jonico, dove ci aveva chiamate Don Angelo Meduri, abbiamo in questi anni svolto, con ritmo settimanale o quindicinale, attività in zone prive della stabile presenza del parroco: Annà, Roccaforte del Greco, San Pantaleone, ecc.
Intensa collaborazione con le catechiste e impegno per la loro formazione, incontri periodici coi ragazzi nelel scuole elementari e medie, incontri con i loro genitori, catechesi alle famiglie dei bambini battezzandi, visita agli anziani, centri di ascolto del Vangelo... è il quotidiano che ci fa andare verso le persone, là dove vivono, per dire loro, con semplicità e carità, la Parola del Vangelo.
Ogni luogo, ogni ambiente, ogni tempo è adatto per porgere Gesù con gesti che testimoniano il suo amore.
E quanto riceviamo in ogni incontro!... L'uomo ha sete di Dio, ha bisogno di speranza, cerca salvezza, quella salvezza che solo Cristo sa donare in pienezza.
Si è missionarie sempre ed ovunque: l'estate diventa dunque momento ottimale per fare vivere ai ragazzi una vacanza all'insegna della gioia, del gioco, dell'amicizia e dell'attività.
Molto valida è, durante il Grest, la presenza dei giovani, che si preparano accuratamente prima di tutto ad interiorizzare il tema e poi a tradurne il messaggio attraverso la preghiera, i canti, la riflessione, i giochi, il teatro.
Tutto il paese viene così coinvolto nella festa finale, la cui eco risuona per lungo tempo nelle case.
Nel nostro "andare", rivolgiamo una particolare attenzione alla donna, per farle sentire sempre più e meglio il proprio ruolo, non solo in famiglia, ma anche nella comunità cristiana.
Non basta coglierne i bisogni, sostenerla nelle fatiche, aiutarla con l'ascolto e la parola a superare le mille difficoltà e tentazioni che minacciano la vita matrimoniale e familiare, ma occorre anche scoprirne le potenzialità e valorizzarle. Alcune vivono il dramma del marito o del figlio o del papà in carcere. E' un dolore che segna la vita e che richiede un supplemento di amore, di fiducia e di speranza. L'accorgersi di queste situazioni dilata anche il nostro cuore.
Giovani mamme hanno accolto la proposta di diventare catechiste, impegnandosi a seguire i corsi di formazione indetti dalla diocesi; altre hanno rivolto una maggiore attenzione ai malati ed agli anziani della propria contrada, per una assistenza non solo materiale, ma anche e soprattutto per
un accompagnamento spirituale, ricevendo poi il mandato di "ministri straordinari del'Eucarestia".
Sono piccoli germi che, crescendo, speriamo, daranno un volto nuovo alla comunità cristiana.
Il nostro compito missionario è proprio questo: contribuire alla formazione di un laicato cosciente del proprio battesimo e disposto ad assumersi le proprie responsabilità in ordine all'annuncio del vangelo e nella testimonianza della carità.
Il missionario nei paesi di missione sa che, dopo aver visto sorgere la comunità cristiana, deve andare oltre, più in là, sempre più lontano, per portare il primo annuncio di salvezza a chi non l'ha ancora ricevuto.
In modo analogo anche noi sentiamo questa urgenza: molte altre zone attendono, perchè "la messe è molta e già biondeggia".
Occorrono operai per mieterla. Molti fratelli hanno soffocato la fiamma della fede con la cenere degli affanni e della ricerca del benessere, col desiderio del successo. Aiutamoli a riattivare la fiamma!
"Il nostro vivere sia un chiamare anime, un portare a Dio anime, un gioire di anime..."ci dice il nostro Fondatore.
Il 26 giugno scorso (leggi 2005) la Chiesa ha riconosciuto l'eroicità delle sue virtù e il 16 marzo 2007 ricorrerà il centenario della sua ordinazione sacerdotale.
Il suo esempio e il suo carisma esiggono da noi una generosa risposta di fedeltà alla vocazione missionaria.
(Nella foto ragazze del gruppo Smirp a Lungia, il 24 settembre 2001)
Etichette: A Montebello Jonico, Amarcord
postato da Miguel Cervantes; alle 12:04 AM,
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