Contro il liberticidio
martedì 24 luglio 2007
Carissimi lettori poco fa mi è capitato di leggere qualche commento poco pulito nei riguardi di qualche articolo. Mi complimento con quei lettori intelligenti che con spirito democratico hanno apprezzato quanto finora fatto e continueremo a fare. Mi si perdoni l'uso del plurale maiestatis, ma sento tutte le battaglie fatte come ormai mie già da molto tempo. In vostra difesa di lettori onesti preferisco quindi restituire il giusto letame a quanti ancora non hanno capito che in gioco vi sono le sorti di un popolo.
Mi rammarico del fatto che anni di repubblica democratica non hanno insegnato nulla e che ancora vi sia tempo per dire che i panni sporchi si lavano in famiglia.
La libertà di manifestare pensieri e opinioni rimane innata e di certo non si lascia condizionare dal fatto che per far sembrare la nostre zone come una sorta di paese dei balocchi essa deve essere nascosta tra il baule della mente e la cassaforte dell'oblio.
Le nostre zone vivono profondi contrasti di natura sociale e la normale convivenza civile viene fatta a brandelli dalla violenza bieca e dal familismo amorale. La domanda è cosa possiamo fare noi di fronte a tutto questo?
La risposta è: far germogliare il germe della democrazia, del confronto, della libertà. Pochi se ne sono accorti, ma la situazione di profonda disparità tra l'entroterra nostro e le zone costiere del comune ci stanno trascinando in una sorta di guerra sociale latente, cosa molto grave per i principi dell'epoca nostra. Questa è per lo meno la situazione di malcontento che si avverte giorno per giorno presso la popolazione. L'intellettuale democratico si muove invece lungo la strada della concordia e verso tutte le direzioni possibili e dove vi è un problema egli col riformismo democratico lo risolve. Agli scrittori il compito del modernismo e della flessibilità mentali, ai giornalisti libertari il compito della democrazia e della convivenza civile, al politico normale andrebbe bene la soluzione delle questioni in maniera razionale.. ma siamo ancora lontani e ancora attendiamo generazioni per cui la parola politica vada a braccetto con progresso e non con la parola potere.
Ultimamente invece sembra quasi poco gradita la strada da noi intrapresa e quasi quasi ci voglion dire che tutto va bene che tutto non varia di una virgola che tutto non ha bisogno di niente. Invece è proprio adesso che viene da più parti la prima scintilla democratica e siamo nel 2007. La storia di questo comune è per certi aspetti simile a quella del popolo russo: Ivan il terribile, gli zar, stalin, e infine la neodittatura del petrolio e del gas.... da noi invece: baroni, grossi latifondosti che perdevano la decima, cavalieri, potestà,f ascisti, democristi che democristi non erano e comunisti che comunisti non erano...
Dove andava la libertà in tutti questi anni? Al macero.
Ci sono e continuano ad esserci momenti di libertà fittizia e la parola LIBERTICIDIO striscia come vipere tra i piedi della gente..
E' ORA DI SVEGLIARSI!!
Alla gente che tira contro noi rispondiamo che la parola libertà non ha mai avuto vesti nè prezzo..
Chiudo così e chi ha orecchie per intendere intenda di buon grado...
SPARTACO
Etichette: A Montebello Jonico, Cronaca
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 1:41 AM,
3 Comments:
- At 4:33 PM, said...
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AMICI VI SIETE ADDORMENTATI OGGI
SONO DOVUTA SCAPPARE DELLA SPORCIZZIA SULLE SPIAGGE MA CENTRA IL COMUNE O CHI , PER LA PULIZZIA E VERAMENTE VERGOGNOSO. - At 11:50 AM, said...
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sono la signora Giovanna e abbito
a saline nei villini a mare i viali fanno schifo ,le spiagge
sporcizzia ovunque per fortuna solo il mare è pulito. vi prego fate qualcosa visto che vi date da
fare grazie - At 4:57 PM, said...
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le strade a mare sono di una sporcizzia unica , erba ovunque
peggio delle spiagge.