Tutti noi abbiamo sentito sicuramente la storia delle tre scimmiette che, non per nefando destino, ma per libera scelta, diventano una cieca, l'altra sorda e l'ultima muta. Il loro motto è: non vedo, non sento, non parlo. La loro convinzione, così facendo, è di poter disintegrare gli eventi e le persone a loro non gradite. Questa nuova specie antropomorfa disconosce le difficoltà che derivano dalle carenze dei principali servizi di base (acqua, viabilità, assistenza medico/ospedaliera, consultorio ecc.). Gli appartenenti ad essa evitano accuratamente di trattare tali problematiche per non rovinarsi le giornate. La "qualità" che contraddistingue questa specie è la capacità, della maggior parte degli individui ad essa appartenenti, di ritrovare la vista, l'udito e le parole solo all'interno del loro habitat naturale, dove si sentono sicuri ed inosservati. Gli appartenenti a tale specie, usano riunirsi fra di loro in apposite assemblee additando quanti non condividono il loro modus vivendi e disprezzando chi non si assoggetta alla loro "legge". Sono soliti vivere in simbiosi a qualche pastore dal quale traggono sostegno e solo così si sentono felici, contenti e vincenti. Nulla, però, deve ostacolare la realizzazione dei loro sogni altrimenti esplodono in eccessi d'ira che ostacolano la loro innata capacità di essere ciechi, muti e sordi. Anche piccoli contrattempi, come trovarsi di fronte ad una porta chiusa, udire un piccolo commento, non essere osannati, comportano il riacquisto dell'udito, della vista e dell'uso della parola che in questi casi solitamente diviene aspra, pesante e oscura come i loro pensieri.
Lo studio dell'evoluzione di questi primati ha molte implicazioni scientifiche ed etiche. Dall'attenta osservazione dell'opera di demolizione portata avanti nel più assoluto "mutismo" da questi esseri, unita ad uno scrupoloso studio dei loro comportamenti, si intuisce l'importanza del libero arbitrio e della libertà di parola, comprendendo come sia doveroso, oltre che necessario lottare per ottenere un mondo senza scimmiette dove ciascuno di noi possa vedere, ascoltare, parlare, senza necessariamente dover condividere.
Cordiali Saluti
Mara Dona
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 7:17 PM,
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