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Le grotte e il vampiro

Dopo una delle mie recenti visite alle Grotte della Lamia, incuriosito dalla bellezza del luogo e dalla stranezza delle formazioni presenti all'interno, sono stato colto da una irrefrenabile voglia di saperne di più. Lasciandomi prendere da questa curiosità ho iniziato a cercare nell'immenso mare di internet alla ricerca di qualche sito che, parlasse di quegli antri, corredato, magari,da qualche notizia in merito. Notevole è stato il mio stupore nello scoprire che, oltre alle Grotte della Lamia in Fossato Ionico, esistono altre grotte della Lamia sparse per tutta l'Italia. Grotte della Lamia sono dette quelle di Scilla nella frazione di Melia e quelle di Martina Franca in Puglia, le grotte di Pastena in Ciociaria si trovano sul Monte Lamia. Tutto questo non poteva essere una coincidenza, la parola Lamia doveva per forza avere un attinenza con le grotte. Sopraffatto da questa nuova "fissazione", ho focalizzato la mia attenzione e le mie ricerche sul significato della parola Lamia. Dopo ore di ricerca ecco i primi risultati: Lamia non è un sostantivo, bensì un nome proprio, il nome di un'antica regina della Libia. Ma cosa poteva mai avere a che fare un'antica regina libica con delle grotte sparse per l'intero sud Italia? La risposta è semplice e ci viene data da un antichissimo mito greco.
Lamia, figlia di Belo re della Libia, era una bellissima fanciulla. Divenuta amante di Zeus, ebbe con lui alcuni figli. La cosa, però, non fu gradita ad Era (moglie di Zeus) che le uccise tutti i figli ad eccezione di Scilla e la tramutò in un mostro con testa di donna e coda di serpente. Lamia, impazzita e presa dall'invidia, si vendicò uccidendo i figli degli altri e divenne tanto crudele che il suo volto si trasformò in una maschera da incubo. Condannata a vivere all'interno di grotte ed anfratti naturali, Lamia, che aveva la possibilità di trasformarsi in donna bellissima, attirava all'interno delle grotte giovani e bambini per poi ucciderli succhiando il loro sangue. Il nome, Lamia, pare apparentato con lamyros (ingordo) da laimos (gola), e il suo orribile volto è la maschera profilattica della Gorgone, usata dalla sacerdotesse durante la celebrazione dei Misteri di cui l’infanticidio era parte integrante.
Gli anfratti e le caverne erano, quindi, la dimora della Lamia, ecco perchè, a mio modesto parere, numerose sono le grotte che portano questo nome. Curioso notare come, ancora oggi, a Fossato, tali grotte non siano denominate semplicemente Grotte Lamia, bensì, Grotte della Lamia, rafforzando, così, l'ipotesi che il nome derivi dall'antica credenza che esse fossero la dimora del terribile mostro.

Fabio L. Macheda
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 9:09 PM,

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