Le grotte e il vampiro
lunedì 4 settembre 2006
Lamia, figlia di Belo re della Libia, era una bellissima fanciulla. Divenuta amante di Zeus, ebbe con lui alcuni figli. La cosa, però, non fu gradita ad Era (moglie di Zeus) che le uccise tutti i figli ad eccezione di Scilla e la tramutò in un mostro con testa di donna e coda di serpente. Lamia, impazzita e presa dall'invidia, si vendicò uccidendo i figli degli altri e divenne tanto crudele che il suo volto si trasformò in una maschera da incubo. Condannata a vivere all'interno di grotte ed anfratti naturali, Lamia, che aveva la possibilità di trasformarsi in donna bellissima, attirava all'interno delle grotte giovani e bambini per poi ucciderli succhiando il loro sangue. Il nome, Lamia, pare apparentato con lamyros (ingordo) da laimos (gola), e il suo orribile volto è la maschera profilattica della Gorgone, usata dalla sacerdotesse durante la celebrazione dei Misteri di cui l’infanticidio era parte integrante.
Gli anfratti e le caverne erano, quindi, la dimora della Lamia, ecco perchè, a mio modesto parere, numerose sono le grotte che portano questo nome. Curioso notare come, ancora oggi, a Fossato, tali grotte non siano denominate semplicemente Grotte Lamia, bensì, Grotte della Lamia, rafforzando, così, l'ipotesi che il nome derivi dall'antica credenza che esse fossero la dimora del terribile mostro.
Fabio L. Macheda
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 9:09 PM,