Contro la prostituzione televisiva dei sentimenti
venerdì 6 aprile 2007
Sgarbi che vorrebbe schiaffeggiare la Mussolini, lo stesso che vorrebbe poi prendere a sberle Cecchi Paone che mostra "il lato osceno della sua bisessualità abominevole e contro natura"(parole dello stesso Sgarbi ndr). E mentre si assiste alle mancanze di stile che fanno audience, qualche hanno fa si provvedeva a censurare il programma "Rai Hot" della Guzzanti con la sola colpa di essere troppo politicamente scorretto. Ma non fa niente!
Io vedo il mitico Ceccherini che bestemmia sull'isola dei famosi per uno spaghetto in meno, guardo un tanga di una partecipante del grande fratello firmato Armani, e nel contempo mi crogiolo distaccato dalla pubblica idiozia televisiva.
I critici della tv mostrano giorno per giorno di essere sempre più artigiani del loro mestiere e piuttosto che scagliarsi a favore dell'eticità dei media preferiscono discutere delle strategie da reality. Intanto si mostrano le deficienze culturali della gente che ignora Omero, Leopardi, e che sostiene che il 25 Aprile sia festa di Madonna, non si sa però se sia la Beata Vergine oppure la cantante americana! Inutile dire che tutto questo è un buon momento per capire che di fronte alla tv vi è lo specchio di un'Italia alla deriva. I fan dei reality invece preferiscono crearsi il mito dell'ignorante dal petto villoso, la divinità terrena dell'essere e dell'apparire, dell'idolo di cartapesta. Ma non fa nulla! Una volta gli esempi erano Gramsci, Pasolini, Lenin, i fratelli Rosselli, Gavino Ledda, Ezra Pound, ora invece sono tredici imbecilli chiusi cento giorni in una casa piena di telecamere!
Ma di fronte a tutto questo vogliamo paragonare la curiosità, il rapporto quasi erotico che si ha con la carta mentre si sfoglia un buon libro o l'emozione di scrivere una lettera!
L'amore vero, signori, dove l'avete lasciato!? Siete diventati anche voi gli esperti della sveltina serializzata, il maschio della virilità a tutti i costi?
Una volta si diceva essere bello come un bronzo di Riace (e se ne manca uno chi se ne frega) oppure essere affascinante come una Venere di Milo (che non è un partecipante del grande fratello ndr), ora si dice avere un fisico da Costantino (che non è l'imperatore romano, bensì un marpione da talk show). Abbiamo dimenticato perfino i canoni di bellezza estetica che ci provengono dai greci e dai romani, il classico l'è morto! Fidia non conta più nulla, conta solo scommettere sul prossimo vincitore da reality, sulle sue peripezie che sono molto più belle rispetto a quelle di Ulisse nell'Odissea omerica.
Purtroppo, e mi dispiace dirlo, molte donne stanno entrando in questa nuova idiozia mediatica e non dicono no neppure ad un rapporto carnale travestito da invito a cena! Ma non fa niente! E mentre la generazione che legge e che scrive è in esilio dal mondo, la gente guarda il Grande Fratello! Basta! Ridateme er Fellini aridateme AMARCORD.
postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 9:21 PM,