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Ristammu o sciuttu

Poviri, pacci e morti di siti

A Fossato ormai l'acqua è diventata un bene forse più prezioso del buon olio che producono gli uliveti che ornano le nostre bellissime colline. Gli abitanti, soprattutto gli emigranti, ormai si lavano il viso, le mani, i denti con l'acqua minerale e si recano a fare la doccia lungo i litorali. Paradosso nel paradosso, però, questo ostacolo ha dato l'input per procurare nuovi hobbies per persone "insoddisfatte". I nostri amministratori, infatti, ormai da diversi giorni, scortati dal "fontaniere", dal tecnico comunale, dalle forze dell'ordine, dall'ingegnere capo, passano il loro tempo quasi divertendosi ad aprire e chiudere pozzetti, ad esplorare pozzi e torrenti, ad "accarezzare" fontane pubbliche e, quasi orgogliosi di questa nuova quanto piacevole occupazione, girano per le vie del paese (purtroppo per loro non con l'auto blu, ma con quella bianca e sgangherata data in consegna al fontaniere di turno) ignorando che esistono strumenti quali pressometri, geofoni ecc. atti a rilevare le perdite nelle condutture (ammesso che ve ne siano). Questo stato di cose ha influito negativamente sulla vita sociale ed economica del paese. I nostri emigranti, presenti sul territorio, dopo aver trascorso momenti gioiosi attraverso i giochi, i suoni, le ballate e la ricostruzione di tutti gli svaghi dei tempi passati, organizzati dall'associazione "I Fossatesi nel Mondo", hanno anticipato la partenza sconfortati dalla penuria d'acqua, dall'indifferenza degli amministratori e, soprattutto, indignati o meglio, come sosteneva qualcuno 'nnasiati per la non partecipazione dei rappresentanti istituzionali e religiosi ad un raduno così gioioso, armonioso e utile per la comunità tutta. Qualcuno prima di partire diceva "eravamo felici per il ritorno alla tradizione, ma non pensavamo che questo significasse dover prendere l'acqua cu bumbuleddu". Purtroppo la partenza anticipata non ha consentito ai nostri cittadini sparsi per il mondo di ricredersi assistendo alla partecipazione attiva dei nostri rappresentanti alla vita della comunità. Giorno 19 agosto, infatti, nella giornata dedicata a S. Giovanni Eudes, si è svolta la "prima tappa" della processione di Maria S.S. del Buon Consiglio e chi ha avuto la forza di superare le difficoltà e restare ha avuto la fortuna di poter vedere non solo il Parroco, ma anche il Vicesindaco che, "drappeggiato" di fascia tricolore "marciava" impassibile, davanti all'effige della Beata Vergine lungo le strade ed i torrenti del paese, infangando non solo la tradizione, ma anche la fascia tricolore di cui si è fatto e si continua a fare un uso smodato ritenendola solo drappeggio ornamentale da esibire nelle varie processioni come il vessillo dell'azione cattolica o quello degli scout della parrocchia. Certo il sapersi rapportare con gli altri, conoscere e rispettare le regole non è cosa facile. La loro osservanza comporta fatica, sacrificio ed autocontrollo, virtù che difficilmente riescono ad andare d'accordo con la strafottenza e l'arroganza. Non basta ignorare i problemi e non dialogare con i cittadini per annientarli. Mettere la testa sotto la sabbia serve solo a farsi venire la congiuntivite e, se a Fossato 'ndi ssiccaru puru i lacrimi mi ciangimu, a Montebello, Saline e in tutte le altre frazioni di certo non ridono e quando il malcontento è generale tutti i nodi, anche se nascosti, vengono al pettine procurando la calvizie di chi vuol pettinarsi troppo e male.

Cordiali saluti Mara Dona

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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 4:53 PM,

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