Nel lontanissimo 1633 Galileo Galilei fu chiamato davanti al Tribunale dell'Inquisizione perché ritenuto colpevole di aver cercato di verificare sperimentalmente e avere difeso con il "Dialogo sopra i massimi sistemi" la teoria copernicana secondo la quale si sosteneva il movimento della Terra. , Al termine dell'abiura dell'Eliocentrismo egli sfidò tutti con la storica affermazione. " E pur si muove!". Quel si muove, naturalmente, era riferito alla Terra. Qualche giorno addietro, nella giornata dedicata ai Defunti, tutto ciò mi è ritornato alla memoria, quando il Sacerdote, al cimitero, celebrata la Santa Messa, dedicata ai Defunti, contro tutte le aspettative, per la prima volta da quando si è insediato nella Parrocchia fossatese non lasciò subito il cimitero ma, armato di buona volontà e spirito cristiano, cominciò il giro delle benedizioni alle tombe e alle cappelle funerarie situate nelle varie zone del cimitero ( vecchia, nuova ed ampliamento). Chi ormai non si aspettava più tale devoto gesto cristiano, e non importa quale sia stata la causa scatenante, ha dovuto ricredersi e come Galileo può solo esclamare ( questa volta non con rammarico, ma con gioia): "E pur si muove!". Non ci resta che augurarci che questo movimento non sia puramente casuale, ma che si ripeta negli anni, come segno di civiltà e saluto a chi, prima di noi, ha lasciato questo mondo tramandandoci quell'eredità di valori che, necessariamente, deve ripetersi nel tempo e che può realizzarsi solo attraverso i gesti, la moralità, la costanza di chi continua ad amare e custodire i pensieri preziosi e le tradizioni delle persone che ci hanno amato.
Cordiali saluti
Mara Dona
Nella foto Galileo Galilei, padre del metodo sperimentale.
Etichette: A Montebello Jonico, Cronaca
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:58 AM,
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