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Mons. Bregantini sarà trasferito a Campobasso?

C'è allarme nella Calabria degli onesti per le voci di un possibile trasferimento a Campobasso del vescovo di Locri, Mons. Giancarlo Maria Bregantini. Alla presa di posizione del presidente della Regione, Agazio Loiero, che, qualora la notizia fosse confermata, auspica un ripensamento della chiesa onde evitare di "azzoppare un percorso di riscatto sociale inedito", oggi, se ne stanno aggiungendo molte altre, autorevoli e tutte contrarie a quello che sarebbe l'ennesimo atto di scippo nei confronti di una terra che cerca in tutti i modi di ribellarsi al malaffare imperante. Intanto dalla Curia non si hanno né conferme né smentite e l'unico comunicato diffuso dalla sede vescovile di Locri dice:"Al momento al vescovo di Locri, mons. Giancarlo Maria Bregantini, non e' giunta alcuna comunicazione da parte della Nunziatura apostolica circa un suo trasferimento ad altra sede.Abbiamo raccolto, come tutti, le voci, ma allo stato dall'unico soggetto titolato in tal senso, e cioè la Nunziatura apostolica, non è giunta alcuna comunicazione.Siamo pronti, comunque, a qualsiasi evenienza perché mons. Bregantini è un uomo che ha sempre obbedito. Per cui, se dovesse arrivare questa obbedienza, con fatica ma anche con tanta fede mons. Bregantini obbedirà perché il nostro presule non è un uomo che vuole fare carriera, ma che vuole servire Cristo e la Chiesa. Altro non sappiamo." Intanto anche i genitori e le sorelle di Gianluca Congiusta, vittima della 'ndrangheta, hanno scritto a Mons. Bregantini una lettera aperta che noi ci sentiamo in dovere di pubblicare integralmente:

Carissimo padre Giancarlo, è così che lei ama essere chiamato ed è così che noi amiamo chiamarla: Padre. Padre di tutti noi che abbiamo avuto e tanto abbiamo ancora bisogno di conforto. Ci auguriamo che la notizia, appena appresa, di un suo probabile trasferimento sia priva di fondamento perché se vera, oltre alla perdita dei nostri famigliari subiremmo un’ulteriore tristissima privazione. Padre Giancarlo non ci lasci! Almeno non ancora! Ci interroghiamo su quale terra ha più bisogno di uomini come Lei se non la locride. I famigliari delle vittime della ‘ndrangheta, i giovani delle sue cooperative, le madri, la diocesi stessa, tutti gli onesti che ancora sperano, rimarrebbero smarriti e senza guida. Chi ha scelto di privarci ancora una volta di un bene prezioso come la speranza? Quella speranza che Lei con il suo discreto e quotidiano sostegno ha donato alla nostra famiglia ed a quanti come noi sono stati colpiti al cuore. Lei, padre Giancarlo, attraverso i suoi incontri di fede, le testimonianze quotidiane, la condivisione del dolore e delle tragiche esperienze famigliari, è riuscito a farci convivere con la nostra nuova condizione, una condizione non più di vita ma di sopravvivenza. Un figlio che perde un padre è chiamato orfano. Un marito che perde la moglie è chiamato vedovo. Come si chiamano i genitori che perdono i loro figli? Non si chiamano in nessun modo, ma Lei è riuscito a chiamarci lo stesso. In questi ultimi mesi siamo stati privati di tanti altri grandi uomini che operavano per il bene di questa martoriata terra celando i loro trasferimenti dietro encomi e promozioni ci chiediamo perché veniamo derubati sempre dei “migliori”. A chi fanno paura? Non sappiamo se è una sua scelta lasciarci e ci verrebbe difficile crederlo, dovremmo quindi pensare che la nostra” Chiesa” ha bisogno di Lei altrove. Ci dispiace per gli altri, ma noi ne abbiamo più bisogno. Non ci sentiamo di chiederle la disobbedienza perché la nostra da Lei risvegliata coscienza civile, cristiana e morale non lo permetterebbe però, le chiediamo di illuminarci ancora una volta indicandoci la via da seguire affinchè possa tenerci ancora per mano. Padre Giancarlo non ci lasci!


Siderno 05 novembre 2007
I genitori e le sorelle di Gianluca Congiusta.

Nella foto il vescovo di Locri, Mons. Giancarlo Maria Bregantini

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:35 PM,

1 Comments:

At 8:49 PM, Blogger freesud said...

Si stanno rimuovendo tutti i punti di riferimento positivi del popolo calabrese.

La Calabria è sempre più sola.

staff freesud

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