Forum delle donne socialiste
lunedì 12 novembre 2007
Sono seguiti numerosi e qualificati interventi delle compagne presenti a questa prima iniziativa, realizzata proprio a Caridà, uno dei pochi Comuni della Provincia di Reggio Amministrato da una Maggioranza Socialista e di donne, come ha messo in rilievo il Sindaco Marcella Petullà nel suo appassionato intervento. Le Conclusioni sono state tratte dalla Prof./ssa Anna Falcone dell’Esecutivo Naz.del Partito, la quale soffermandosi sul dibattito e rispondendo ad alcune domande ha affermato : "che i Temi trattati vengono percepiti come squisitamente femminili o femministi, in realtà attengono alla “qualità” della nostra democrazia, pertanto partono dalla riflessione e dall’azione delle donne, dei movimenti e delle associazioni femminili e femministe , ma riguardano tutti i cittadini e le cittadine del nostro Paese., e sono quelli che hanno fatto registrare il progresso dell’intera società italiana. In questo momento di dibattito sulla legge elettorale e di rinnovamento di partiti e dei loro regolamenti interni, anche il problema della rappresentanza , o meglio della scarsa rappresentanza delle donne , diventa sostanziale. Non è, questa, una rivendicazione “femminista”, ma di giustizia. Rimuovere gli ostacoli che impediscono a metà del genere umano di raggiungere posizioni paritarie all’interno dei luoghi decisionali, permette di compiere dei passi verso l’equità, che è un valore del socialismo europeo: un’equità che tiene conto delle differenze, non un egualitarismo che le annulla. Non è giusto un sistema dove un genere si posiziona al 90% della rappresentanza e vede l’altro al 10% e non lo percepisce come un problema. Non è giusto un sistema dove la presenza delle donne negli enti di secondo livello è dell’1 %. Ovviamente non è il caso più unico che raro di Caridà il cui impegno amministrativo delle compagne merita il sostegno a tutti i livelli. In una società come quella italiana e Calabrese, dove la maggior parte dei problemi che non sono risolti a livello pubblico ricadono sulle famiglie, sono le donne, all’interno di queste famiglie, a farsi carico di una mole imponente di lavoro, in modo sistematico. Resistono, poi, pregiudizi e stereotipi di genere che penalizzano le donne e conferiscono loro , in esclusiva, il doppio ruolo di lavoratrici in casa e fuori : figuriamoci se hanno il tempo per accollarsi anche un ruolo politico! La cosiddetta flexicurity sembra favorire l’occupazione femminile ed è fondamentale per lo sviluppo del mercato del lavoro dell’intero Paese. Nelle politiche del lavoro considerare l’aspetto di genere è fondamentale. In Italia ci sono tra i due generi ampi differenziali sia in termini di salario che di occupazione.Il dato di occupazione femminile è pari al 45,1 % , il più basso dell’Unione. Si tratta di un potenziale enorme che viene disperso, se pensiamo che nello studio le ragazze riescono più e meglio dei colleghi maschi. Ma di questi temi avremo modo di continuare la discussione Giovedì 22 Novembre al Forum Regionale delle Donne Socialiste Che si terrà a Lamezia."
Etichette: Cronaca, In Calabria
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 3:09 PM,