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Forum delle donne socialiste

Giovedì 08 Novembre nella Sala del Consiglio del Municipio di San Pietro di Caridà, presenti il Sindaco Marcella Petullà, dirigenti Provinciali e Nazionali Del Partito e con le conclusioni di Anna Falcone dell’Esecutino Nazionale Del Partito Socialista, si è svolto un Forum delle donne Socialiste della “Piana”. Qui di seguito pubblichiamo integralmente la relazione svolta da Rita Scarmato, Assessore alla Cultura del Comune Pianigiano.

"Abbiamo indetto questa assemblea di donne perché vogliamo contribuire al dibattito sulla Costituente Socialista giacchè essa serve al Paese, ma in particolare serve alle donne di questo Paese. Giustizia sociale e libertà civili, che sono i valori fondanti, le idee forti alla base del socialismo liberale, non possono che migliorare le condizioni delle donne. I valori della Costituente Socialista sono chiari, non presentano ambiguità. Sulla laicità, sulla legge 40, sulla difesa della 194 noi non dobbiamo cercare una difficile sintesi tra diversi orientamenti : le nostre posizioni si rifanno a valori “forti e chiari”, che costituiscono la nostra identità , dai tempi del referendum sul divorzio a quelli della legge 40. Un nuovo assetto del mercato del lavoro, un nuovo sistema di welfare, nuove leggi che garantiscano diritti civili vecchi e recenti, interessano prime tra tutti le donne del nostro paese, perché le donne sono statisticamente più povere, più sfruttate, il dibattito sulle libertà personali si gioca sulla loro carne e sulla loro pelle.In Italia, le donne sono emarginate da ogni settore che conta (hanno una discreta presenza solo nel settore dell’istruzione). Un Paese che non utilizza il 50% delle proprie risorse economiche corre il rischio di compromettere il proprio potenziale competitivo..Concludendo voglio esprimere a nome di tutte le donne socialiste un caloroso ringraziamento a MONSIGNOR BREGANTINI, VESCOVO DI LOCR, per il Suo impegno e per la speranza data a tanti giovani , per essere stato punto di riferimento morale di tanti calabresi onesti che lottano per una Calabria più pulita e moderna, siamo certe che la Calabria civile continuerà la Sua Azione. "

Sono seguiti numerosi e qualificati interventi delle compagne presenti a questa prima iniziativa, realizzata proprio a Caridà, uno dei pochi Comuni della Provincia di Reggio Amministrato da una Maggioranza Socialista e di donne, come ha messo in rilievo il Sindaco Marcella Petullà nel suo appassionato intervento. Le Conclusioni sono state tratte dalla Prof./ssa Anna Falcone dell’Esecutivo Naz.del Partito, la quale soffermandosi sul dibattito e rispondendo ad alcune domande ha affermato : "che i Temi trattati vengono percepiti come squisitamente femminili o femministi, in realtà attengono alla “qualità” della nostra democrazia, pertanto partono dalla riflessione e dall’azione delle donne, dei movimenti e delle associazioni femminili e femministe , ma riguardano tutti i cittadini e le cittadine del nostro Paese., e sono quelli che hanno fatto registrare il progresso dell’intera società italiana. In questo momento di dibattito sulla legge elettorale e di rinnovamento di partiti e dei loro regolamenti interni, anche il problema della rappresentanza , o meglio della scarsa rappresentanza delle donne , diventa sostanziale. Non è, questa, una rivendicazione “femminista”, ma di giustizia. Rimuovere gli ostacoli che impediscono a metà del genere umano di raggiungere posizioni paritarie all’interno dei luoghi decisionali, permette di compiere dei passi verso l’equità, che è un valore del socialismo europeo: un’equità che tiene conto delle differenze, non un egualitarismo che le annulla. Non è giusto un sistema dove un genere si posiziona al 90% della rappresentanza e vede l’altro al 10% e non lo percepisce come un problema. Non è giusto un sistema dove la presenza delle donne negli enti di secondo livello è dell’1 %. Ovviamente non è il caso più unico che raro di Caridà il cui impegno amministrativo delle compagne merita il sostegno a tutti i livelli. In una società come quella italiana e Calabrese, dove la maggior parte dei problemi che non sono risolti a livello pubblico ricadono sulle famiglie, sono le donne, all’interno di queste famiglie, a farsi carico di una mole imponente di lavoro, in modo sistematico. Resistono, poi, pregiudizi e stereotipi di genere che penalizzano le donne e conferiscono loro , in esclusiva, il doppio ruolo di lavoratrici in casa e fuori : figuriamoci se hanno il tempo per accollarsi anche un ruolo politico! La cosiddetta flexicurity sembra favorire l’occupazione femminile ed è fondamentale per lo sviluppo del mercato del lavoro dell’intero Paese. Nelle politiche del lavoro considerare l’aspetto di genere è fondamentale. In Italia ci sono tra i due generi ampi differenziali sia in termini di salario che di occupazione.Il dato di occupazione femminile è pari al 45,1 % , il più basso dell’Unione. Si tratta di un potenziale enorme che viene disperso, se pensiamo che nello studio le ragazze riescono più e meglio dei colleghi maschi. Ma di questi temi avremo modo di continuare la discussione Giovedì 22 Novembre al Forum Regionale delle Donne Socialiste Che si terrà a Lamezia."

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 3:09 PM,

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