Reggio, gravi ritardi nella raccolta differenziata
lunedì 3 marzo 2008
Queste le grandi difficoltà di Reggio Calabria che emergono dal Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, rilanciato oggi dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato, da ieri nella stazione centrale di Reggio Calabria, in sosta al binario 1.
Secondo le stime di Ecosistema Urbano 2008 di Legambiente, (Osservatorio ambientale delle città 2006 - ISTAT), Reggio Calabria mostra una pesante criticità per quanto riguarda la raccolta differenziata: soltanto il 7,1% dei rifiuti urbani viene differenziato nella raccolta. Dato allarmante, se si considera che la media nazionale si attesta su un valore pari al 22% di rifiuti differenziati sul totale dei rifiuti prodotti e lontanissimo dal valore obiettivo fissato dal Testo Unico ambientale, D.lgs 152/2006: 45% di raccolta differenziata da raggiungere nel 2008. Nonostante si tratti di una difficoltà regionale, poiché nessun capoluogo raggiunge la media nazionale, Reggio Calabria, insieme a Catanzaro (6,8%) è la città più critica della regione. Cosenza, invece, con il 16% di raccolta differenziata è la città che si avvicina di più alla media nazionale, seguono Crotone con il 13,1%, Vibo Valentia con l’8,5%.
Ulteriore allarme arriva per i consumi pro capite di energia elettrica a uso domestico: secondo i dati dell’ISTAT (Osservatorio ambientale delle città 2006) Reggio Calabria con 1.344 kW annui per abitante è uno dei 24 comuni che supera in Italia la soglia dei 1300 kW. Rispetto a questa problematica, però, non si può parlare di tendenza regionale, considerando che i consumi elettrici degli altri capoluoghi calabri, sono decisamente più ridotti: la più virtuosa è Cosenza con 914 Kw annui per abitanti (10° nella classifica italiana), segue Vibo Valentia con 964 kW, Crotone (997 kW) e Catanzaro (1004 kW).
“Non possiamo restare a guardare – commenta Mariacaterina Gattuso, presidente Legambiente Reggio Calabria - Quello della scarsa raccolta differenziata è una criticità che non bisogna sottovalutare. Rispetto alle stime del 2007, la nostra città è in forte calo: scende in graduatoria e perde due punti percentuali. Ancora più pesante il ritardo rispetto al 2005, quando la città differenziava il 10,3 % dei rifiuti urbani prodotti.
I dati sono allarmanti e se gli interventi dovessero ritardare Reggio Calabria rischia di precipitare ulteriormente. La svolta però deve partire dalle amministrazioni di tutta l’area reggina. Sono necessarie forti politiche di promozione che siano in grado di pianificare un recupero anche strutturale. Allo stesso tempo bisogna sensibilizzare i cittadini sui vantaggi che un’efficace raccolta differenziata può garantire a tutta la collettività. Senza capire e valorizzare le potenzialità della città è difficile invertire la rotta che in ambito regionale vede Reggio Calabria come la città che vive maggiori affanni”.
Fonte DNA
Etichette: Cronaca, In Calabria
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 7:08 PM,