I sindaci dei comuni interessati dal progetto della multinazionale svizzera SEI (Montebello Jonico, Motta S.G., Condofuri, Bagaladi, S. Lorenzo,Roghudi, Bova, Bova Marina,Roccaforte del Greco e Melito) hanno scritto a Loiero per chiedere un incontro di raccordo tra enti locali. I primi cittadini, nella loro missiva, partono dal dato di fatto che dopo l'ufficializzazione del progetto della SEI spa che prevede la costruzione di una centrale elettrica a carbone nell'area Ex Liquichimica di Saline Joniche,«ciò che prima veniva vociferato, ha assunto evidenza e concretezza in ordine ad una sua eventuale fattibilità» portando la questione a divenire di dominio pubblico,« come è giusto che sia, scatenando una ridda di voci, di posizioni e di opinioni, che hanno riguardato al momento una pluralità di soggetti, istituzionali e non, che si sono espressi quasi unanimemente in senso contrario alla realizzazione della Centrale». «Tuttavia, - continua la missiva - non interessa qui discutere della valenza e della fondatezza di tali opinioni e posizioni, del tutto legittime ed assunti in buona fede, quanto dell’impegno che incombe sulle Istituzioni interessate chiamate ad esprimere un ponderato, consapevole e responsabile parere in merito al progetto Centrale a Carbone». «La storia di questo territorio ed in particolare quella della martoriata area industriale di Saline Joniche -continuano i sindaci dei comuni interessati - raccontano del totale fallimento delle vecchie politiche centraliste che hanno comportato lo spreco di ingentissime risorse pubbliche e condannato al sottosviluppo ed alla povertà l’Area Grecanica. Non possiamo consentire che si sbagli ancora, quantomeno non in nome e per conto della gente di questo territorio. E faremo di tutto per impedire che ciò accada e si ripeta». I firmatari del documento non esitano ad evidenziare come nell’Area Grecanica tutti gli indicatori socio/economici segnino un fortissimo differenziale negativo rispetto al resto dell’Italia portando quest'area a vivere «più acutamente che altrove, il dramma dell’azione devastante e pervasiva della criminalità organizzata e della illegalità diffusa che stanno erodendo progressivamente l’essenza stessa della democrazia e della libertà». «Qui - si legge sul documento - il lavoro buono, lo sviluppo, l’occupazione servono come il pane e tuttavia non siamo disponibili a barattarli con alcuna impresa, pubblica o privata, che possa compromettere la tutela dell’ambiente, e la salute della popolazione. Noi siamo e restiamo attori e difensori dello sviluppo sostenibile da definire ed adottare attraverso processi decisionali democratici e partecipati. In questo quadro, le popolazioni locali, i loro rappresentanti Istituzionali, le Associazioni, i soggetti attivi del territorio, intendono assumere pienamente la responsabilità onerosa di questa scelta, qualunque ne sia l’esito, e di tutte le altre che speriamo possano, in tempi brevi, interessare quest’Area. A tal fine noi riteniamo che la Provincia di Reggio Calabria possa e debba assumere un ruolo di raccordo e coordinamento tra gli Enti Locali interessati per la costituzione di un collegio di esperti, di alto livello scientifico che assista ed accompagni le Istituzioni nella formulazione del previsto e prescritto parere». Ma le proposte e le considerazioni espresse nela missiva non finiscono qui, gli autori della stessa infatti continuano «L’iniziativa S.E.I., per le dimensioni e le valenze comportanti, potrebbe assumere una straordinaria rilevanza in termini di rilancio e sviluppo per quest’Area e non può essere liquidata, con uno no od un sì superficiali ed approssimativi o peggio, pregiudiziali ed ideologici. Alle problematiche poste dal progetto industriale vanno date puntuali, motivate e responsabili risposte con il massimo rigore e la più alta attendibilità scientifica soprattutto in termini di inquinamento ambientale e climalteranti derivanti dalle emissioni dal processo produttivo. Ritenendo questo un punto dirimente e pregiudiziale rispetto ad ogni successivo passaggio conseguente ad ulteriori valutazioni in merito». L'interessante scritto si conclude con la richiesta al Presidente Loiero di «indire un confronto tra i soggetti interessati al fine di chiarire e mettere a punto ai vari livelli, ambiti, competenze e condotte quanto più armonici e coerenti con i piani strategici della Regione in questo delicatissimo settore».
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 9:06 AM,
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