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Contestazioni ai congressi del Partito Socialista

I rappresentanti della mozione n. 2 presentano ricorso in Commissione Nazionale

Non c’è pace per i socialisti calabresi. Sembrava che la lunga serie di polemiche, nate a seguito del modesto risultato ottenuto dai socialisti alle elezioni dell’aprile scorso, dovesse concludersi con la celebrazione del congresso regionale, ma così non è stato. Già poche ore prima dell’elezione di Ercole Nucera a segretario regionale del partito, infatti, i rappresentanti regionali e i primi due membri della Commissione Regionale Verifica Poteri per la mozione n. 2 “Prima la Politica”, hanno reso noto « alla Commissione Congressuale Regionale, alla Commissione Verifica Poteri e successivamente all’Assemblea Congressuale che, esaminati i verbali pervenuti dai Congressi Provinciali e constatata la mancata produzione del verbale relativo al Congresso Provinciale di Cosenza, desumendosi da essi e da altre circostanze assunte dai compagni nei diversi contesti di celebrazione dei congressi la reiterata violazione delle norme regolamentari ritengono di dover considerare irregolari e irrituali i Congressi celebrati nelle Provincie di Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, nonché il Congresso Regionale», che «deve ritenersi a sua volta invalidato e illegittimo» sia «per le gravi violazioni verificatesi nei congressi provinciali», sia per «motivi d’illegittimità autonomi e indipendenti». Carmelo Giuseppe Nucera , Anna Falcone, Maria Rita Acciardi, e gli altri due firmatari del ricorso alla commissione di garanzia « sollecitano l’invio dei verbali dei congressi provinciali e eventuali verbali regionali alla Commissione Nazionale Congressuale affinché possa esprimere una valutazione. Alla stessa commissione Nazionale i sottoscritti chiedono di essere sentiti prima di ogni determinazione». Nel merito dei Congressi provinciali, i ricorrenti «riportano, a sostegno dell’istanza, le affermazioni contenute nella relazione del Segretario Ercole Nucera “Se questo è il Partito e questo è il Congresso non ritengo di dover presentare la mia candidatura alla Segreteria Regionale” e si riservano di indicare a conferma di quanto riportato i nominativi di compagni/e che hanno assistito e contestato lei violazioni di cui parlano». La missiva continua con un lungo elenco di contestazioni che vanno dalla «convocazione degli iscritti avvenuta sommariamente», alla mancata verifica degli aventi diritto al voto, alla non presentazione delle candidature a segretario regionale, alla determinazione errata del numero dei delegati al Congresso nazionale. Nel ricorso vengono elencate, provincia per provincia tutte le presunte irregolarità. A Catanzaro viene contestato lo svolgimento « in modo irrituale a partire dalla convocazione agli iscritti, avvenuta per avvisi con manifesti e con qualche telefonata o sms », il mancato « accreditamento e la verifica degli aventi diritto al voto», il fatto che la mozione n. 2 sia stata presentata a metà dibattito dalla compagna Anna Falcone e dietro sua insistenza», l’elezione del segretario per acclamazione, la mancata elezione del Comitato Direttivo. Non dissimile la situazione a Reggio Calabria dove viene segnalato il mancato invio della convocazione a tutti gli iscritti, l’assenza di accreditamento dei delegati, il voto per alzata di mano e non per voto palese previa identificazione dei compagni delegati, il non passaggio all’elezione del Segretario Provinciale e la non elezione del Comitato Direttivo. Sempre per quanto riguarda le convocazioni da inviare agli iscritti reggini i ricorrenti segnalano inoltre che « la maggioranza delle convocazioni è stata effettuata telefonicamente dalla Segreteria del Consigliere Regionale Cosimo Cherubino che, contestualmente alla comunicazione sollecitava, il voto per la mozione n. 3». A Cosenza, oltre alle contestazioni mosse per il mancato accreditamento dei votanti, per la modalità di votazione per alzata di mano e per la mancata elezione del Comitato Direttivo, viene segnalato il mancato rispetto degli orari previsti per la votazione. A Crotone invece, pur essendoci stata una convocazione scritta pervenuta a tutti i compagni, si è registrato l’abbandono dei lavori da parte della componente della mozione n. 1 e la mancata elezione del Comitato Direttivo. Diversa la situazione a Vibo dove, addirittura, sembra siano stati svolti due congressi provinciali, uno a Vibo ed uno a Nardodipace. Nel congresso «formalmente convocato dalla Commissione Provinciale», «i tre compagni iscritti al Partito hanno dato n. 2 voti alla mozione n. 2 e un voto alla mozione n. 3». Tale congresso, sempre secondo quanto si legge nel ricorso presentato alla commissione nazionale di garanzia, « si è svolto come da norme congressuali. I compagni presenti in numero di 15, oltre a 3 compagni formalmente iscritti, hanno deciso di iscriversi al Partito e di impegnare il segretario e il Comitato Direttivo eletto ad avviare il tesseramento e ripetere il Congresso organizzativo i primi dell’anno 2009 e comunque prima delle elezioni europee». Per quanto riguarda lo svolgimento duplice del congresso, i ricorrenti, hanno chiesto «alla Commissione di valutare il verbale del congresso tenutosi a Nardodipace, non autorizzato dalla Commissione Provinciale, del quale, oltre a chiedere l’annullamento, si chiede di interessare la Commissione Nazionale di Garanzia al fine di valutare il comportamento di eventuali dirigenti di Partito che si sono prestati a tale irregolarità».

Fabio L. Macheda (www.strill.it)

Nella foto Carmelo Giuseppe Nucera rappresentante regionale per la mozione congressuale n. 2 “Prima la Politica

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 9:18 PM,

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