Inseguendo la speranza o l’illusione mi auguro che la cometa , guida dei Re Magi verso la fede e la verità, illumini oggi, coloro i quali non hanno ancora una missione di vita che possa dare un senso al loro percorso terreno. Mi chiedo se c’è un Don Abbondio in tutti noi, e quindi se siamo privi di spina dorsale o se facciamo finta di non vedere, perché è più facile nascondere la testa sotto la sabbia piuttosto che prenderci le nostre responsabilità e guardare in faccia la dura realtà. Non possiamo sottrarci alla possibilità di ritrovare il nostro vero “Ego”, di riacquistare fiducia, di unirci per trasmettere il nostro sentire e dar voce a chi si ribella solerte a questo disfattismo e non vuole arrendersi all’omologazione delle mode. I ritmi incessanti e frenetici scanditi dal nostro tempo non seguono più l’orologio della vita, distogliendoci da ciò che ci rende vivi: i sentimenti puri nella loro essenza, unico motore del mondo e nutrimento della nostra esistenza, troppo spesso soppiantanti dall’interesse personale. Invito i miei coetanei a dare più valore alla cultura per arricchirsi ed aprirsi alla riflessione profonda, rivalutando i capisaldi di un tempo che hanno fatto la nostra storia e conservano la nostra memoria. Per conoscere noi stessi “dobbiamo guardare ai nostri padri”, come ha affermato lo stesso Obama nel suo primo discorso da Presidente, subito dopo il suo giuramento al cospetto dell’America e del mondo. L’America, accordandogli la fiducia ha superato il bigottismo razziale, che per lungo tempo ha perseguitato la popolazione di colore, si tratta di una vera svolta epocale. E’ nostro dovere ascoltare la voce della coscienza per uscire dal baratro dell’ignoranza, della superficialità, rischiarare le menti e interrogare il nostro cuore, prima di toccare il fondo; abbiamo ancora la possibilità di risanare la “dignità sociale”. Non è più accettabile, nella realtà del XXI secolo, un clientelismo esasperato, un baronismo universitario imperante, perché non esistono figli di nessuno, siamo tutti uguali di fronte ai nostri diritti, se la democrazia non è un’utopia. L’istruzione, la religione e la famiglia devono camminare assieme nella formazione degli uomini di oggi, trasmettendo loro valori morali, principi sani, costruendo la loro personalità, educandoli alla continua ricerca della verità. Un tempo, e anche non molto lontano si sacrificava la vita per un ideale: la patria, la libertà, la giustizia, ricordiamo nomi come Martin Luther King, Gandhi, Falcone, Borsellino e tanti altri. Oggi non c’è più nessuno disposto a farlo, eppure tutti soffriamo l’indifferenza e la grave crisi mondiale che ha stravolto i fatiscenti equilibri e spazzato via le poche certezze ancora presenti. Torniamo a credere nelle cose importanti, torniamo a lottare per quello in cui crediamo fermamente e a confrontarci costruttivamente perché solo così il mondo ricomincerà a muoversi nella giusta direzione. Per superare questa crisi, che ha messo in ginocchio l’umanità intera, indipendentemente dalla classe sociale, dobbiamo ripartire da una rivoluzione intellettuale che tenga conto delle esigenze di tutti. Siamo noi giovani la risorsa del futuro, “le sentinelle del mattino” come era solito definirci un grande uomo, Papa Giovanni Paolo II, che ha lasciato un’ottima eredità spirituale e culturale al mondo intero.
Claudia Pugliese
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:42 PM,
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