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Saline: si fermerà l'erosione?

Qualche giorno addietro si è saputo che la Prov. di Reggio Calabria ha stanziato 1.412.000 € per l'attuazione del progetto esecutivo di riqualificazione del tratto di costa compreso fra la Stazione F.S. di Saline Joniche e la foce della fiumara Molaro II. In base al progetto dovrebbero essere costruiti dei pennelli frangiflutti per trattenere la sabbia che il mare erode.
Volendo capire di più sulla funzionalità e sull'impatto ambientale di tale soluzione abbiamo girato un po' per la rete. Cosa sono questi pennelli frangiflutti, come funzionano, che impatto avranno?

I pennelli sono opere dotate di una certa permeabilità e vengono disposti all’incirca ortogonali alle rive, lungo litorali con forte trasporto solido longitudinale. Essi creano un avanzamento delle spiagge nelle zona sopraflutto. Per la loro costruzione vengono impiegati: scogli, fascine, legname, gabbioni d’acciaio, elementi di calcestruzzo. E fin qui sono daccordo tutte le fonti che abbiamo consultato, è sulle conseguenze che si hanno delle discordanze. Secondo alcuni, tali opere, delimitando specchi acquei con scarso ricambio idrico e condizioni idrodinamiche alterate, avrebbero conseguenze deleterie riguardo la qualità delle acque e la stabilità del litorale, secondo altri un tale intervento avrebbe come unico effetto la ricostruzione dell'ambiente naturale della spiaggia. Punto comune alle due visioni è: "Occorre assolutamente evitare le opere, siano esse barriere o pennelli, costruite con massi in calcestruzzo". Insomma quello che finora è stato fatto sulla spiaggia di Saline, era "assolutamente da evitare". Con questo non si vuole assolutamente affermare che la soluzione trovata dall'Ufficio Tecnico Provinciale per contrastare l'erosione del litorale salinese sia sbagliata, ma, considerato che di opere inutili e oltretutto dannose, sul territorio montebellese, ne abbiamo viste tante, appare doveroso chiedere una maggiore attenzione .

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:01 PM,

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