La morte di Giacinto Facchetti, Presidente dell’Inter
mercoledì 6 settembre 2006
Era nato a Treviglio il 18 luglio del 1942. Ha trascorso tutta la sua carriera senza mai cambiare casacca. Dal 1961 al 1978 ha vestito infatti la maglia dell’Inter. E’ stato quindi quello che una volta si chiamava una bandiera di una squadra.
Sandro Mazzola l’ha definito un galantuomo, un campione in campo e fuori.
Dino Zoff lo ha ricordato così: Un ragazzo straordinario, non si poteva non volergli bene.
Anche l’Uefa ha pianto la sua scomparsa, attraverso una nota apparsa sul suo sito internet.
Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha inviato alla famiglia un messaggio di cordoglio sottolineando fra i valori che lo hanno contraddistinto la lealtà: Partecipo commosso al profondo dolore della famiglia per la morte di Giacinto Facchetti, uno dei maggiori protagonisti della storia dello sport italiano. Resta di esempio per le nuove generazioni l’attaccamento ai valori di lealtà e di agonismo che hanno fatto di lui un grande campione e manager. Simbolo dello sport italiano ha saputo dimostrare nel corso della sua lunga carriera non soltanto le doti tecniche di calciatore, ma anche la correttezza, la compostezza e la professionalità come dirigente. La morte di Facchetti rappresenta una grave perdita per il calcio e per lo sport italiano.
Si può dire che Facchetti è nato sportivo, da ragazzo praticò l’atletica leggera dove ottenne ottimi risultati grazie al suo fisico poderoso.
Con la Nazionale ha esordito il 27 marzo del 1963 chiamato dal CT Edmondo Fabbri ad Istanbul contro la Turchia; con la Nazionale ha vinto il titolo di Campione d’Europa nel 1968 ed è stato vice campione del mondo nel 1970.
Ha dato l’addio al calcio nel 1978.
Facchetti resterà per sempre nel ricordo di tutti.
Ecco il comunicato del F.C. Internazionale del giorno 4 settembre 2006 che annuncia la scomparsa del suo Presidente:
Giacinto Facchetti ci ha lasciato troppo velocemente per non confondere, in questi attimi, il dolore e la rabbia, il senso d’ingiustizia e la preghiera.
postato da Anonimo; alle 10:12 PM,