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Margherita, lo scandalo delle tessere


Cari lettori, non vi preoccupate se volete far parte di qualche partito e non vi vuole nessuno: una tessere nella Margherita la troverete di sicuro, se non ve l'hanno mandata a casa già a vostra insaputa!!!! Purtroppo, il meccanismo per il tesseramento nel partito di Rutelli è impazzito: ci sono anomalie fra il humemro degli iscritti e i votanti.
Ma non solo, quello che è ancora più grave è che molti cittadini hanno ricevuto la tessera a casa con la lettera di ringraziamento di Rutelli per l'adesione, senza averla mai richiesta. Molti hanno fatto buon viso a cattivo gioco, ma altri non l'hanno presa bene: è il caso del signor Calogero Nespola di Catanzaro che si è rivolto ad un avvocato per fare causa al partito e chiedere il risarcimento danni per violazione della privacy. Ed ha scritto pure a Rutelli protestando vivamente, ma non ha apposto la sua firma in calce alla lettera, per evitare che possa essere manipolata, spiega il catanzarese.
E già, il partito della Margherita non gode di eccessiva fiducia, in questo frangente.
Ma le tessere d'iscrizione sono arrivate anche a chi è stato espulso dal partito, come per esempio alcuni fedelissimi e familiari del presidente della Regione Loiero, mesi fa espulsi insieme a lui.
Uno scandalo di grosse proporzioni, a quanto pare.
Il fattaccio delle tessere fantasma è stato ripreso dalla trasmissione Striscia la notizia, che ha dato il tapiro d'oro al segretario nazionale Francesco Rutelli.
Facciamo qualche esempio della sproporzione tra voti e tessere: a Locri risultano esistere 13 circoli della Margherita, per un totale di 203 tesserati, ma alle elezioni comunali il partito non ha eletto nessun consigliere comunale e alle provinciali ha preso 123 voti! In molti altri centri del reggino il rapporto tra votanti e iscritti è sfasato, in quanto sulla carta il partito dimostra una presenza numerosa, ma all'atto del voto, i numeri saltano e diventano ingovernabili. Come mai? Gli iscritti della margherita sono allergici a votare il partito, oppure le tessere sono gonfiate a dismisura? Noi immaginiamo già la risposta. E voi?

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postato da Anonimo; alle 7:24 PM,

3 Comments:

At 9:51 PM, Anonymous Anonimo said...

è tutto inutile, caro Paolo.Bisogna mandare al lager i politici calabresi,quelli di destra,sinistra,centro e laterali.Fanno solo i cazzi loro.

 
At 8:51 AM, Anonymous Anonimo said...

Ma nel 2003 vi ricordate cosa è successo a Montebello? C'era un circolo legalmente costituito con 30 iscritti praticanti e poi come funghi spuntarono altri due con gente di fuori voluti da quel grande moralizzatore che portava il nome di Francesco Fortugno.Lo scopo era quello di accaparrarsi il controllo dei delegati.la cosa ovviamente riusci' e a rappresentare i montebellesi sono stati mandati due locresi..

 
At 9:38 PM, Anonymous Anonimo said...

Contributo:come diceva l'anonimo di prima già nel 2003 era scoppiato lo scandalo.Ecco un articolo dal mio sito.
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Margherita: per il tesseramento 2002 vergognosa corsa agli iscritti.

Il 31 gennaio u.s. è scaduto il termine per il tesseramento alla "Margherita, Democrazia è Libertà" . Entro tale data , è stato possibile costituire i circoli e tesserarsi per poter partecipare ai vari congressi, da quelli comunali, ai quelli provinciali e regionali. Da tali congressi uscirà la nuova classe dirigente che dovrà guidare il movimento per i prossimi anni. In questi ultimi mesi il partito è stato "traghettato" da una gestione commissariale composta da Tromba e Mazzotta ( Democratici) , Fortugno e Laganà (PPI) , Gentile (UDEUR), con la super visione dell'unico Deputato della Provincia, l'On. Meduri. Le fasi antecedenti il tesseramento si sono caratterizzate dalla carenza di iniziativa politica da parte dei “reggenti” provinciali, e per l'assoluto stato di totale abbandono in cui si sono trovati i simpatizzanti che nella fase del tesseramento non hanno ricevuto alcuna direttiva dai "commissari" per consentire a chi intendeva avvicinarsi al nuovo soggetto politico, di farlo in assoluta trasparenza. Nelle altre province, ad esempio, sono stati affissi in varie località manifesti pubblici con le scadenze programmate e con gli adempimenti formali da espletare e sono state organizzate riunioni e incontri nei diversi collegi camerali. Tali informazioni erano necessarie in quanto a livello centrale è stato concepito il movimento con varie articolazioni e funzioni, ( si può ad esempio aderire al circolo e non iscriversi al partito, partecipare solo alle aree tematiche con funzioni di studio e approfondimento, etc) e tale impostazione che risponde alla logica di allargare la base e consentire un maggiore confronto, ha creato non poca confusione . Con grande difficoltà i militanti di Montebello Jonico sono riusciti a reperire le informazioni necessarie e alla fatidica data del 31 gennaio le incombenze richieste sono state espletate. Nei giorni immediatamente seguenti, grazie alla tecnologia che ormai detta i ritmi della nostra esistenza, siamo entrati nel sito ufficiale della Margherita e con grande nostra meraviglia abbiamo scoperto, in una pagina dedicata ai circoli, che in tutta la provincia di Reggio Calabria era,in anticipo rispetto al calendario, scoppiata la Primavera, con un fiorire impressionante di mazzolini di Margherite. Infatti in tutti i comuni della Provincia sono sorti oltre 120 circoli con 15 iscritti per circolo ( il minimo richiesto) e a volte, in alcuni comuni, abbiamo assistito ad una creativa gara alla denominazione più fantasiosa e simpatica. Tale voglia di partecipare alla costruzione del nuovo soggetto politico è stata accolta dagli attivisti della prima ora con grande entusiasmo e calore. Ma tali sensazioni positive si sono diradate allorquando abbiamo constatato che tra i tanti circoli, vi erano a Montebello Jonico, ben altri due oltre a quello nostro, quello costituito a marzo 2002 alla presenza del deputato del collegio e dell'allora Presidente della Provincia, quello ubicato in via Nazionale a Saline dove vi sono i manifesti e i simboli, dove periodicamente gli iscritti e i simpatizzanti si riuniscono per confrontarsi sulle problematiche locali e generali. Nel Comune dove operiamo quotidianamente e siamo impegnati politicamente e nel sociale, sono sorti dunque altri due nuovi circoli solo qualche istante prima della scadenza dei termini,ed entrambi portano la denominazione "Circolo di Montebello". Dopo una breve consultazione “locale” per cercare di individuare questi nuovi compagni di partito e un giro di telefonate fuori comune, abbiamo scoperto l'arcano. A Montebello nel 2001 la Margherita ha ottenuto il 25 % dei consensi con circa 800 voti riportati dalla lista. Poiché i delegati al congresso provinciale verranno ripartiti tenendo conto dei voti riportati nel 2001 alla Camera, qualcuno ha pensato di far nascere altri circoli ( in un caso si tratta per la verità di una gemmazione) per poter strappare qualche delegato in più al congresso. La medesima operazione è stata fatta in tutti i comuni della provincia, con le conseguenze che sono di facile comprensione. Vi è stata una corsa alla costituzione dei circoli, spesso fittizi, poiché basti pensare che a fine dicembre erano regolarmente costituiti solo sette circoli in tutta la provincia, e credo che in qualche caso i nominativi siano stati reperiti sull'elenco telefonico, poiché qualcuno si è preoccupato di pagare le quote di iscrizione individuali (per costituire un circolo con un minimo di 15 iscritti necessitano infatti 285 euro). Tale pratica, mutuata dal passato periodo del pentapartito, era la filosofia che imperava durante la Prima Repubblica, allorquando con la proliferazione degli iscritti, i signori delle tessere riuscivano a controllare i partiti e quindi gli eletti e il sottobosco. A dieci anni dal crollo dei partiti della Prima Repubblica pensavamo di non dover più fare i conti con queste pratiche desuete e che il passare dalle forme organizzate dei partiti ai movimenti desse la possibilità alla società civile di partecipare attivamente alla vita politica e di incidere sulle scelte importanti che riguardano il nostro territorio. Allo stato dei fatti il dato congressuale provinciale di Reggio Calabria verrà sicuramente falsato da questa compravendita di iscritti con la conseguente disaffezione di chi come il sottoscritto e tanti altri amici si era illuso di trovarsi davanti ad un nuovo soggetto politico e non ad una riedizione di balene di vecchia memoria che sono state spazzate via da tangentopoli. Per la verità nel recente passato ed in occasione della prima riunione informale della Margherita, allorquando era spuntato sulla stampa un coordinatore poi disconosciuto, avevamo avuto il sentore di queste lotte intestine tra i notabili provenienti dalle carcasse dei vecchi partiti e avevamo ad alta voce denunciato i rischi che tale attività comportava, chiedendo al contempo che fosse nominato un comitato di garanzia composto da personalità al di sopra delle parti, con il compito di sovrintendere al tesseramento e portare il movimento al congresso. Allora il nostro appello è rimasto nel vuoto…Se qualcuno pensasse ancora di poter operare in politica dando un prezzo all’impegno dei singoli, magari i 15 euro del costo della tessera, non si è reso conto che vive fuori dalla realtà e così operando fa solo un regalo alla destra che continuerà a governare al di là dei propri meriti o demeriti. Rimango in fiduciosa attesa di conoscere quali determinazioni verranno prese dall’apposita commissione costituita per esaminare i dati del tesseramento, nella speranza che venga fatta piena luce su queste anomalie. Nell’ipotesi contraria, saremo costretti a trarre le conseguenze del caso.



Montebello Jonico lì 25.2.2003

Paolo Roberto Mallamaci

Consigliere Comunale di Montebello Jonico

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LE RISPOSTE ALLA MIA LETTERA INVIATA ALLA DIRIGENZA DELLA MARGHERITA.

ON. GIOVANNI PROCACCI- PARLAMENTARE EUROPEO-

Caro Mallamaci,

concordo pienamente con il contenuto della tua lettera.

Avevo purtroppo previsto quanto sta avvenendo nella Direzione Nazionale del partito, e più volte ho espresso le mie perplessità su un sistema di adesioni che ricalca quello tradizionale e facilmente si presta alle note degenerazioni.

Sono stato tra quelli che ha proposto con forza una commissione nazionale di garanzia sul tesseramento: spero intervenga concretamente!

Purtroppo casi come quello di Montebello Jonico ce ne sono centinaia in tutta Italia, ma, devo amaramente ammetterlo, soprattutto nel Sud!

Ti saluto caramente



Giovanni Procacci

 

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