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27 gennaio, il Giorno della Memoria (legge n.211/2000)


PER NON DIMENTICARE

(Ciò che è accaduto può ritornare)


Il rischio dell'odio razziale è sempre presente
(Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica)


La Shoah è l'indicibile.
Oggi è nostro dovere ricordare, ribadire e diffondere questa verità, contro le tentazioni, che pure periodicamente si profilano, a negare ciò che è accaduto o anche solamente a ridurne la portata
(Fausto Bertinotti, Presidente della Camera dei Deputati)


Il governo italiano ha approvato all'unanimità un disegno di legge, presentato dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, che prevede pene severe per chi propaganda la superiorità razziale (fino a 3 anni di carcere) e commetta o inciti a commettere atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi (fino a 4 anni)


Auschwitz si trovava a circa 70 km ad ovest di Cracovia nella Polonia meridionale.
Le torri di guardia con le mitragliatrici all'entrata del campo e una barriera di filo spinato in cui passava la corrente elettrica impedivano ai prigionieri di scappare.
Il solo toccarla poteva causare una paralisi mortale.
Sempre all'entrata si trovava una betulla ed un'aiuola ben curata, in netto contrasto con le cose terribili che accadevano in quel luogo.
Vicino a quella betulla i prigionieri sostavano vestiti per l'ultima volta con le proprie vesti, e quì il guardiano di servizio controllava, lista alla mano, il loro numero, chiamandoli ancora con il proprio nome.
Davanti a questa betulla passarono centinaia di migliaia di uomini e di donne che rappresentavano i cittadini di tutti i paesi europei occupati dai tedeschi.
Di loro se ne salvò soltanto qualcuno.
In questo lager morirono circa 4 milioni di persone.
Il campo di sterminio di Auschwitz fu liberato dall'Armata Rossa il 27 gennaio 1945.
E il mondo scoprì la barbarie dell'olocausto.



NON GRIDATE PIU'

Cessate d'uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.

Hanno l'impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell'erba,
Lieta dove non passa l'uomo.

(Giuseppe Ungaretti)

postato da Miguel Cervantes; alle 10:31 PM,

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