Giuseppe Musolino brigante o eroe?
venerdì 26 gennaio 2007
I lettori conoscono già i particolari dell'arresto del brigante Musolino, avvenuto ad Acqualagna, nel circondario di Urbino; e così pure crediamo che saranno sufficientemente informati intorno alla vita e allo "stato di servizio" di questo ribelle che per tre anni batté la campagna terrorizzando i contadini, e non soltanto i contadini della Calabria, sfidando una forza armata e non armata considerevole messa in moto per impadronirsi di lui e alla quale riusciva sempre a sfuggire. Ora, quando nessuno se lo aspettava e in un territorio in cui nessuno sospettava la sua presenza, il fiero bandito è caduto nelle mani dei carabinieri: caduto è il vero termine, perché, se non ci fosse stato un filo di ferro che sosteneva un filare di viti e nel quale egli inciampò fuggendo, forse sarebbe riuscito anche questa volta a salvarsi grazie alla sua straordinaria agilità. Giuseppe Musolino ha venticinque anni, essendo nato nel 1876, a Santo Stefano di Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. A undici anni uccise un suo compagno e fu condannato a tre anni di reclusione; la seconda condanna la riportò alla fine del 1898 per mancato omicidio, del quale si protestò innocente: condannato a ventuno anni di reclusione dalla Corte di Assise di Reggio, giurò, se sopravviveva, o se riusciva a evadere, di vendicarsi, ed evaso realmente il 9 gennaio 1899, si diede alla latitanza e al compimento del terribile programma di vendetta che si era tracciato, e che qui sarebbe troppo lungo esporre; basti dire che in meno di tre anni si rese colpevole - solo tenendo conto dei principali delitti - di sette ornicidi e di otto mancati omicidi. Come tutti i briganti, Musolino è devotissimo, e crede ciecamente nella protezione di San Giuseppe. Come tutti i violenti, rifuggì sempre dal furto. Rubando, gli sarebbe sembrato di macchiare la sua vita. Musolino ha avuto sempre a sua disposizione del denaro. A un signore di Brancaleone che gliene offriva, egli mostrò 1500 lire che portava cucite nella fodera della giacca. E questo suo denaro serviva anche a far del bene. Una giovinetta di Bova andava nel bosco di Paracopio: era una povera ragazza macilenta e lacera e destò la pietà di Musolino. Egli le si avvicinò e col miglior garbo che poté le domandò notizie di Musolino. La ragazza rispose sinceramente ciò che pensava il popolino: "Non c'è nessuno che ne dica male, tutti bene." - "E tu lo conosci?" - Alla negativa della fanciulla egli si avvicinò, le diede 10 lire e le disse: "Tieni, queste te le dà Musolino, il quale fra otto giorni vuole vederti vestita." Una volta egli ebbe a un tiro di fucile, nelle montagne del suo paese, un tenente dei carabinieri, giovanissimo e bello, che, alla testa di pochi suoi militi, andava in cerca di lui. Avrebbe potuto ucciderlo e, poiché stava su di un'altura, mettersi in salvo. Ma la pietà del giovane e bello ufficiale lo vinse: gli risparmiò la vita; ed il giorno dopo non mancò di scrivergli che gli era debitore, appunto perché giovane e bello, della esistenza; ma che non se la prendesse tanto calda, poiché... non si sa mai, le buone disposizioni di ieri potevan mutare domani. (Fine Prima parte)
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 12:50 PM,