La morte del poliziotto Filippo Raciti (nella foto) ha dato i suoi frutti, come chiesto dalla vedova Marisa, dagli sportivi e da tutte le persone perbene.
Il governo vara un decreto sul calcio in 13 articoli e adotta la linea dura.
In particolare d'ora in avanti ci si dovrà attenere a norme severe.
1. Gli stadi che non sono a norma resteranno chiusi al pubblico.
2. E' proibito il possesso di razzi, fumogeni, petardi in occasione delle partite e in tutte le manifestazioni sportive.
3. La flagranza di reato differita aumenta: possibile l'arresto sino a 48 ore dal reato.
4. Aumento delle pene per il reato di resistenza al pubblico ufficiale: carcere da 5 a 15 anni.
5. Codice di autoregolamentazione per i giornalisti.
6. Divieto di vendita dei biglietti in blocco per le società. Biglietti soltanto nominativi.
7. Il divieto di ingresso agli stadi per i facinorosi potrà essere applicato anche come misura di prevenzione.
8. Il magistrato, oltre alla misura dell'obbligo di firma può impartire ai tifosi violenti sanzioni di carattere sociale (per es. lavare i bagni o cancellare le scritte sui muri).
9. Niente più rapporti economici tra le società e le tifoserie.
10. Sono proibite le gare in notturna. Si giocherà soltanto alla...luce del sole!
Soddisfatto il commissario straordinanrio della Federcalcio, Luca Pancalli, mentre non sono convinti i Presidenti delle società, che continuano ad anteporre i loro interessi anche di fronte alla sacralità della vita umana.
Anche l'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi non vuole gli stadi chiusi. Come a dire, prima il denaro e gli affari, poi la sicurezza e l'incolumità pubblica.
Ma si può andare ancora avanti con il calcio ragionando così?
Nella foto l'ispettore capo Filippo Raciti.
Etichette: Cronaca, In Italia, Sport
postato da Miguel Cervantes; alle 7:46 PM,
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