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La morte assurda di Ermanno Licursi

Il piccolo dirigente calabrese

Un morto di terza categoria è il titolo mortificante per lo sport, per la società civile ma soprattutto per il calcio italiano, dell'editoriale di Candido Cannavò.

La morte di Ermanno Licursi, 44 anni, dirigente della squadra di San Martino di Finita, per il grande calcio è sembrata poco più di un rigore non dato o di una sballata decisione di un arbitro. E' dovuta intervenire la Federazione per bloccare, almeno in Calabria, tutte le partite dei dilettanti mentre dalla serie A a scendere non c'è stato lo straccio di un minuto di silenzio. Cannavò nel suo scritto, ricordando che 12 ani fa a Genova, a causa di un morto sugli spalti del campo di gioco, fu sospeso addirittura il campionato di seria A.

Giusto, diciamo, ma nota, l'editorialista, era un morto di serie A, non della terza categoria dilettanti, figurarsi! Per soggiungere che poi il povero Ermanno Licursi era morto addirittura in Calabria: il grande calcio ha altro a cui pensare. La capocciata di Del Vecchio a Materazzi (possibile che in materia tocchino tutte a lui?) ha occupato ore di video e colonne dei giornali sportivi. La morte del piccolo dirigente calabrese, un uomo semplice, mite, che si era prodigato per sedare una delle solite risse in campo (peculiarità del nostro calcio dalla serie A fino a chi sgambetta in oratorio) ha avuto in sorte, con approssimativi pezzi sui giornali e fuggevoli note nelle news televisive, mentre tragicamente perdeva la vita per un pugno di beceri delinquenti, incapaci di capire il suo gesto di pace e di alta sportività.

All'episodio tragico che mette comunque l'accento su un calcio, particolarmente in Italia, sempre più insofferente alle regole, sempre più a base di testate, manate e calcioni, per finire nel criminale abisso di violenza stupida, animalesca e feroce di domenica scorsa. L'unica speranza di una società civile composta da milioni di persone che amano lo sport e la fratellanza, è che l'incredibile vicenda di Luzzi possa in qualche modo essere di lezione alle turbolenze e ai perenni esagitati dei campi di calcio anche se, speriamo di essere pessimi profeti, sarà assai difficile che, se non come sul campo di Luzzi, si possono ripetere scene così ripugnanti. Non vendetta ma giustizia, giustizia esemplare per i colpevoli.

Emanuele Giacoia

Nella foto Ermanno Licursi

(Tratto dal Quotidiano della Calabria)

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postato da Miguel Cervantes; alle 8:49 PM,

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