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Acqua, Tommasi: non escludere ritorno al servizio pubblico diretto

In Italia è necessario ripensare le politiche di gestione dell'uso dell'acqua, puntando sia a forti investimenti sull'ottimizzazione delle reti degli acquedotti, sia alle metodologie di risparmio idrico, sia alla diffusione di una coscienza civile che tenga conto dell'elemento vitale che l'acqua rappresenta. "Solo così - ha spiegato l'assessore Diego Tommasi, coordinatore della Commissione ambiente e protezione civile delle Regioni - potremo fare fronte al sensibile mutamento climatico ed all'impegno richiesto dalle Nazioni Unite di porre al centro dello sviluppo mondiale proprio l'obiettivo di ridurre, entro il 2015, del 50% il numero di persone che oggi non hanno l'accesso all'acqua potabile". Dall'assise del "Forum sul risparmio e la conservazione della risorsa acqua", presso il Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna, l'assessore all'ambiente della Calabria ha anche lanciato un altro messaggio: senza il risparmio idrico e senza una cultura della tutela pubblica di un elemento prezioso come l'acqua l'obiettivo ravvicinato dell'Onu è destinato al fallimento, con il grave rischio che gli oltre 30 conflitti locali, scaturiti proprio per il controllo territoriale di questa risorsa, alimentino l'instabilità e la pace mondiale. "Per questo - ha aggiunto Tommasi - anche nel nostro Paese occorre una revisione delle scelte finora adottate, senza più escludere la possibilità di ritornare alla gestione pubblica del sistema integrato delle acque. Proprio i paesi sviluppati come l'Italia devono essere capaci di assicurare il riconoscimento generale dell'acqua come elemento prezioso e vitale, come bene e valore pubblico da riconoscere come patrimonio dell'umanità da tutelare in ogni angolo della Terra. Per questo, le Regioni e il Governo devono investire molte più risorse in questo settore, per ridurre le perdite nelle reti idriche che sfiorano il 40%, puntando ad una vera rivoluzione culturale sul risparmio dell'acqua". "Infatti, siamo il Paese più sprecone - ha concluso l'assessore Tommasi - in quanto la media pro-capite di consumo in Europa è di 200 litri al giorno, mentre in Italia ogni abitante utilizza 280 litri d'acqua. Occorre invertire questa tendenza alla dilapidazione di una risorsa vitale per lo sviluppo, utilizzando tutti gli accorgimenti culturali ed impiantistici. Allo scopo, proprio dall'incontro di Bologna parte la richiesta di organizzare un Forum nazionale per il risparmio idrico, aprendo un confronto tra mondo della ricerca, gestori, associazioni, istituzioni nazionali e locali, organizzazioni non governative". (gdi)

Comunicato stampa Regione Calabria

Nella foto l'Assessore all'ambiente della Regione Calabria, Diego Tommasi

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 10:31 PM,

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