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Il mistero dei Bronzi di Riace

Mancano un elmo, uno scudo e anche un terzo guerriero!!!

Un elmo, forse due, che l'uso greco voleva realizzati in oro. Ed uno scudo che, insieme ad una terza statua, sarebbero spariti e poi rivenduti sul mercato illegale dei reperti archeologici.

L'autore delle indagini condotte per anni sul mistero dei Bronzi di Riace, datati V secolo a.C., è lo studioso vibonese Giuseppe Braghò, che è stato tenace nel denunciare i "pezzi mancanti" e a svolgere le indagini per conto suo, contro tutti e tutti.

Adesso, però il ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli ha aperto ufficialmente l'inchiesta per tentare di scovare dove sono finiti i pezzi che sono stati presumibilmente venduti. La procura di Catanzaro e i carabinieri proseguono a ritmo serrato nelle indagini.

Braghò aveva interessato della questione anche il sindaco di Reggio Caalbria, Giuseppe Scopelliti, il senatore Nuccio Iovene e l'onorevole Sandro Principe, assessore alla Culture della Regione: la risposta è stata il silenzio!

Giuseppe Braghò afferma che una foto mostrerebbe i segni di effrazione su uno dei guerrieri, precisamente sul bracciale che reggeva lo scudo. Il portascudo doveva essere bloccato al braccio della statua dalle incrostazioni formatesi nel tempo. Al momento del recupero, però, il bracciale ruotava intorno al braccio, tanto da mostrarsi in posizioni diverse nelle varie foto dell'epoca, segnale evidente che fosse stato forzato. Ma è l'immagine ingrandita di questo bracciale che evidenzia i segni lasciati dalo scudo staccato: sui buchi slabbrati ed intorno ai punti di saldatura in cui era fermato lo scudo non ci sono incrostazioni, che invece ricoprivano le rimanenti parti della statua. Concrezioni che non hanno avuto il tempo di riformarsi sott'acqua perchè lo scudo era stato portato via poco prima del recupero delle statue.

Stefano Mariottini, lo scopritore ufficiale dei Bronzi, lo dice nella sua relazione che c'era lo scudo.

Secondo il dossier di Giuseppe Braghò l'elmo era in metallo prezioso, probabilmente in oro. Lo sostiene anche l'ex soprintendente di Reggio Calabria Elena Lattanzi in un suo studio.

L'elmo di uno dei guerrieri greci è stato citato nella relazione del primo sopralluogo ufficiale dell'allora ispettore della soprintendenza reggina, ed oggi soprintendente della Calabria e di Pompei, Giovanni Pietro Guzzo.

La stampa dell'epoca parlò di un terzo bronzo. Una foto inedita del volto di uno dei colossi, quasi irriconoscibile per le incrostazioni, smentisce il sub Mariottini, che parlò di una statua pulita dalle incrostazioni. Questo dimostrerebbe che ci sarebbe stato un terzo guerriero.

Ma dove sono finiti i reperti trafugati? Il libro di Braghò "I Bronzi, le altre verità" ci illumina a tal proposito. Si legge nel libro che Nel giornale radio del 1981 Franco Cipriani dava una sorprendente notizia: "un trafficante di reperti archeologici avrebbe raccontato che, nei primi mesi del 1972 un sub ricoverato a Locri in ospedale, avrebbe raccontato ad un medico di aver visto nel mare di Riace uno scudo. Il medico avrebbe chiamato un archeologo di Como che avrebbe organizzato il recupero con due pescatori tacitati con sei milioni. Lo scudo pesava 65 Kg. Successivamente sarebbe stato recuperato un secondo scudo di cui si sarebbe impossessato un esponente della mafia locale e un elmo venduti per 6.000 dollari per il Museo privato di Paul Getty in California. La contrattazione sarebbe avvenuta in un ristorante romano gestito da un cittadino americano".

Del resto, il rapimento del rampollo della casata Getty, Paul Getty Junior, avvenuto a Roma nel 1973, sembra per mano di calabresi, portò ad indagare sui fatti anche nei centri della costa jonica reggina. Molte persone vennero chiamati in caserma dai carabinieri di Riace, per riferire su elmo, scudi, lancia e altri oggetti mancanti dei Bronzi. I carabinieri cercavano riferimenti tra oggetti spariti dal mare ed il rapimento di Paul Getty Junior.

E' importante che questi oggetti adesso vengano ritrovati e restituiti al patrimonio calabrese.

Un grazie da parte del blog alla tenacia dello studioso Giuseppe Braghò per la sua inchiesta che, forse, ci permetterà di ammirare i Bronzi di Riace nella loro compoletezza.

Nella foto i Bronzi di Riace, le due famose statue ospitate al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria

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postato da Miguel Cervantes; alle 7:34 PM,

2 Comments:

At 11:59 AM, Anonymous Anonimo said...

Un grazie per l'interesse dimostrato riguardo alla "vicenda" Bronzi.
Da autore dell'inchiesta giornalistica per prima e del successivo libro, vorrei precisare alcune cose.
Stefano Mariottini, il sub romano che "ufficialmente" (ma non canonicamente, secondo le mie personali ponderazioni) scoprì le statue descrive chiaramente -nella denunzia di rinvenimento- "...un gruppo di statue, presumibilmente in bronzo". Continua a evidenziare che "...al braccio sinistro" di una delle "...due emergenti" "...si presenta uno scudo". Come se non bastasse,le tratteggia entrambi "...pulite, prive di incrostazioni evidenti".
Quanto detto, si scontra con l'oggettività dei fatti. I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico -interessati dal Ministro Rutelli- stanno lavorando sul caso, di per sé inquietante. Ancora più incredibile appare però la circostanza che di tali documenti nessuno (pare) abbia voluto informare la pubblica opinione, trattando pertanto un Patrimonio Culturale Universale -quali i Bronzi- come "affaire" proprio.
Questo, a mio parere, rientra a buon diritto nel più fosco malcostume, con l'aggravante che, a mantenerlo, siano stati proprio gli Organi preposti alla tutela, vale a dire la Soprintendenza reggina. Buona sorte ha consentito che io prendessi visione di tutti gli incartamenti "sopiti" per ben 34 anni nell'Archivio Storico di Palazzo Piacentini. Naturalmente mi sono subito attivato ad informare le Autorità che, secondo me, potevano scorgere elementi tali da promuovere circostanziate indagini. Se non fosse stato per la personale e meritoria presa di posizione del Ministro (cui va il mio plauso), il silenzio sarebbe ancora oggi "padre" dell'incredibile storia.
La Calabria ha bisogno di riscatto appropriato, e non ho dubbi che ciò possa succedere in seguito a un'adeguata valorizzazione delle nostre "memorie storiche". Naturalmente, occorrono funzionari giusti al posto giusto. Non mi pare che il trascorso management museale abbia di che vantarsi. Ho chiesto al Ministro che "rivedesse" i quadri della Soprintendenza, e i primi segnali sono subito giunti, con la pubblica dichiarazione del Vice Premier: "Reggio Calabria non ha bisogno di un Soprintendente a mezzadria". Il riferimento è esplicitamente rivolto al dott.Pietro Giovanni Guzzo, attuale dirigente sia a Pompei che a Reggio, il quale funzionario altri non è che il giovane (all'epoca dei fatti) Ispettore della Soprintendenza che, nel verbale di recupero delle due statue, usò l'inappropriata e misteriosa descrizione "...anch'essa barbata e con elmo", riferendosi al secondo bronzo recuperato.
Si faccia luce, nel rispetto della Calabria e del mondo intero. Ho fiducia sia negli inquirenti che nel Ministro: qualcosa, alfine, verrà fuori. "Tanto sangue, produrrà pure qualche bene", si disse in seguito a trascorsi storici indimenticabili. Intanto, nei miei riguardi sono giunti i soliti segnali vigliacchi di chi, al contrario del sottoscritto, sta "accosciato dietro una siepe" aspettando la vittima: una lettera anonima zeppa di infamante discredito lanciata sul Web ed un articolo su un quotidiano romano (guarda caso al pari del sub "scopritore") che, a firma "mozza", narra di miei presunti "...passati problemi giudiziari per traffico d'arte"!
Per sfortuna di queste oscure entità ancora -malgrado i miei 59 anni compiti- non mi sorreggo al bastone ma, lo impugno ben saldamente, e nulla al mondo mi impedirà di continuare in questa che considero una missione: siano mandati a casa gli "usurpatori" del "bene pubblico" e della nostra Memoria Storica. La Calabria ha bisogno di tecnici competenti ed onesti, non di "baronie" intoccabili. Ricordino, queste persone, che il popolo (quello senza potere, quello che disprezza il Sistema, quello senza amicizie a Roma, quello che ama e crede cosa reale la Libertà congiunta alla Verità dei fatti) è, malgrado tutto, ancora Sovrano. Riscattiamo la nostra Terra vilipesa ovunque e nella stragrande maggioranza degli Enti Pubblici, pur partendo da una banalissima -ma eclatante- storia di malcostume come quella dei Bronzi.
A conclusione, rammento a chi mi segue e sostiene che non possiedo tessera politica. Riconosco il bene e il male ovunque siano.
Grazie ancora.
giuseppe braghò

 
At 2:06 PM, Blogger Bernardino F.L. Cardenas said...

Gentilissimo Dr. Braghò,
nel ringraziarla per l'interessamento verso il Blog le comunico che, considerato l'alto contenuto informativo del suo commento, lo stesso è stato pubblicato sotto forma di post.
Qualora volesse rendere noti ulteriori approfondimenti sulla vicenda dei Bronzi o altro saremo lieti di procedere alla loro pubblicazione, la invito pertanto a volerci contattare all'email montebelloblog@email.it.

 

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