SALINE JONICHE - Lo scoutismo come parabola di vita. Gli insegnamenti di Baden Powell, vecchi di cento anni, ma ancora attuali per superare di slancio i problemi di cui può soffrire una comunità. Don Paolo Ielo, pastore della parrocchia del Santissimo Salvatore di Saline Joniche, è convinto che la carità cristiana e l'etica sociale degli scout possano saldarsi e fare uscire dalle secche ogni comunità, anche quella montebellese. «Un tessuto sociale, dentro cui vive il gruppo scout insieme a tutte le altre realtà parrocchiali - dice don Paolo Ielo - ultimamente segnato da episodi incresciosi che, però, non devono farci risaltare nelle prime pagine dei quotidiani per gesti che non possono definirsi civili, ne tanto meno cristiani». Il riferimento del parroco del Santissimo Salvatore è preciso, la sua condanna degli ultimi atti intimidatori subiti da diversi rappresentanti politici del centro ionico è netta. «Tante volte mi è stato chiesto - prosegue il prelato - cosa penso di dire o di fare come parroco della comunità salinese e del circondario. Certamente, mi verrebbe la tentazione di tacere davanti a tutto questo, ma credo che sia più importante mettere in pratica quello che Gesù ha detto: Amate i vostri nemici, amate coloro che vi perseguitano e vi fanno del male». Gli insegnamenti della Bibbia, quindi, quale rimedio contro le piaghe della criminalità e della violenza. Don Paolo Ielo sceglie la politica del "basso profilo", per provare a riportare la pace nella comunità montebellese. «Come Chiesa - dice ancora - mi sento di dire questo alla mia comunità: noi parroci, come alcuni vescovi, dovremmo smetterla di lanciare anatemi a destra e a manca. A tutto ciò non si può rispondere con altra violenza, sia questa anche morale. Il perdono diventa coraggio della speranza, elemento centrale che può e deve convertire il cuore dell'uomo. Il perdono diventa la parola che deve toccare e convertire il cuore di queste persone, solo il dialogo costruisce, la violenza distrugge». «Ma davanti a questo panorama - prosegue don Paolo Ielo - vi sono segni di speranza che ci permettono di guardare al domani, nonostante tutto ci sono cristiani che ci credono e vogliono fare sul serio. Ed io come pastore di questa comunità mi sento di guardare avanti con tanto entusiasmo ed ottimismo, cogliendo il tanto di buono e positivo che c'è nella nostra comunità e nel nostro paese. Il piangersi addosso non è un atteggiamento cristiano, il cristiano è, e deve essere, l'uomo che spera nonostante tutto». "Lasciate il mondo migliore di come l'avete trovato - conclude don Paolo - era questa la filosofia di un uomo che circa cento anni fa parlava al cuore dei giovani. Inizia così lo scoutismo mondiale, questo grande movimento che ha avuto il merito di educare diverse generazioni di bambini, ragazzi e giovani; esperienza vissuta anche nella mia comunità, che con i suoi 25 anni brilla nei festeggiamenti per il centenario dello scoutismo mondiale. Allora, devo dire grazie a questo gruppo che da così tanto tempo è segno di speranza nel territorio, grazie alla mia comunità, che spero sia e possa essere sempre il faro che brilla nonostante le tenebre del mondo».
Tratto da "Il Quotidiano della Calabria" Nella foto Saline di Montebello Jonico vista dal satelliteEtichette: Cronaca
postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 7:19 PM,
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