E' questo il titolo di un volume edito dalla Donzelli e nato da una ricerca finanziata dall'Unione Europea tesa ad approfondire la conoscenza delle diverse dinamiche nello sviluppo rurale sostenibile. La scelta dell'Aspromonte quale areale della ricerca, non è stata casuale. L'area aspromontana pur essendo un territorio marginale ed arretrato rispetto a numerosi indicatori qualitativi e quantitativi di natura socio-economica è adatta come pochi altre nel Mezzogiorno a un modello di sviluppo rurale sostenibile. Maria Fonte, coordinatrice del gruppo di ricerca per l'area Sud Italia, e autrice del volume assieme a Stefano Grando, e Viviana Sacco, a proposito, ha dichiarato: "
Io sono calabrese. Sono nata a Camini (RC), un piccolo paese vicino alla più famosa Riace. Personalmente mi sono trovata coinvolta in questa ricerca in quanto insegno economia agraria presso l’Università Federico II di Napoli e lo sviluppo rurale è il mio campo di ricerca. Come coordinatrice del gruppo Italia Sud ho coinvolto altri due colleghi nel progetto, Stefano Grando, economista agrario che attualmente collabora con l’Università La Sapienza di Roma, e Viviana Sacco, giovane antropologa con esperienze nei problemi dello sviluppo e collaboratrice dell'IFAD. Quando dovevo scegliere l’area di studio per la ricerca sono stata un po’ incerta tra studiare l’esperienza di turismo sostenibile di Riace (portata avanti dall’associazione Città Futura) e studiare le diverse esperienze di sviluppo rurale dell’Aspromonte. Ho scelto l’Aspromonte perché presentava una maggiore articolazione di esperienze, consolidate da più di un ventennio". La ricerca, quindi, partendo dall'ipotesi che il coinvolgimento delle conoscenze locali - possedute dalle persone del posto, non formalizzate e non codificate - è fondamentale nell’attivare processi di sviluppo rurale è stata svolta sul luogo incentrando tutto sull'importanza del contatto con la gente d'Aspromonte. "
L'Aspromonte assieme alle sue genti ci ha appassionato" - ha dichiarato Maria Fonte che ha aggiunto- "
Abbiamo incontrato persone eccezionali, per capacità, impegno e passione. Dopo i primi contatti ci è parso subito evidente che c’era una storia da raccontare sull’Aspromonte e sulla Calabria grecanica (o greca, come alcuni preferiscono) e abbiamo cercato di raccontarla al meglio in questo volume". A queste parole fa eco l'esternazione di Stefano Grando: "
Ho conosciuto una parte del paese di cui prima avevo un'immagine un po' stereotipata.Ho apprezzato la bellezza di una regione dalla natura spesso incontaminata e la cordialità di molti tra i suoi abitanti, pur tra elementi di degrado ambientale e sociale che, al di là delle banalizzazioni, sono comunque presenti.Non a caso abbiamo cercato di rendere conto dell'importanza che hanno avuto tutte le persone con le quali abbiamo avuto a che fare, dando loro un ampio spazio nella stesura del volume."
La valorizzazione delle risorse (naturali, paesaggistiche, culturali, sociali ed umane) e delle conoscenze locali, recuperate, acquisite e trasformate nel quadro di percorsi di sviluppo sostenibile sono, quindi, il filo conduttore di questo volume che si propone di dare risonanza alle iniziative locali e di stimolare una riflessione che coinvolga gli attori, le istituzioni e le imprese interessati alle sorti del Mezzogiorno rurale.
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 11:38 AM,
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