Si vuole negare il diritto allo studio degli alunni montebellesi La popolazione di Montebello protesta contro le soppressioni della scuola elementare di contrada Embrisi e di una classe della media di Montebello centro.
Delle decisioni che sembrano assurde, ma reali.
Gli organi scolastici del comune e della provincia devono dare conto di queste scelte che vanno contro gli alunni, l'istruzione e le stesse zone montane, territorio dove avviene la soppressione delle aule.
Infatti, oltre all'art. 34 delle nostra Carta costituzionale che tutela l'istruzione ("La scuola è aperta a tutti; l'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita; i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi"), vi è, da parte delle autorità scolastiche, la violazione dell'art. 44 della Costituzione, al punto dove sancisce che "La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane", mettendo in evidenza la particolare condizione svantaggiata dei cittadini, e quindi anche e soprattutto degli alunni di queste zone, ad usufruire di condizioni di parità rispetto agli altri delle zone costiere.
Nella contrada di Embrisi, estremo nord del comune di Montebello Jonico, l'unica classe elementare è stata soppressa! I bambini, però, sono stati regolarmente iscritti per l'anno scolastico in corso, salvo poi chiudere la scuola in un batter d'occhio, prima dell'inizio delle lezioni.
Un colpo illusionistico degno di Mandrake!
La contrada di Embrisi è una zona montuosa, impervia, con un inverno rigido tra neve e gelo, dove gli spostamenti sono pressochè difficilissimi.
Si può obbligare dei bambini ad affrontare chilometri di viaggio (ammesso che vi sia qualcuno che li accompagni) per andare a scuola? Nella zona, fino a qualche anno fa, non vi era neanche l'illuminazione pubblica: quei pochi cittadini non erano tanto considerati dall'apparato Statale.
E adesso, per ricompensa, si vuole togliere ai bambini di quella zona abbandonata da tutti, il diritto allo studio?
In nome di cosa?
Dei conti di bilanci che devono quadrare? Dei numeri di conti di burocrati statali senza scrupoli che dalla scrivania in pelle del loro ufficio decidono la soppressione della cultura con un tratto di penna, incuranti del dovere dello Stato verso i propri cittadini?
I cittadini montebellesi non ci stanno!
Il diritto allo studio è sacrosanto, specie nelle zone montane, cioè quelle più svantaggiate! Non può essere soppresso per nessun motivo!
Ci chiediamo: come può un bambino di Embrisi di 6 anni alzarsi alle 6 del mattino e, tra mille difficoltà, rientrare a casa alle 3 del pomeriggio (quando tutto va bene)?
I genitori dei bambini di Embrisi sono stati ricevuti da Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, perchè non intendono rischiare di far perdere l'anno scolastico ai propri figli.
Chiedono interventi della politica montebellese, ma ciò è difficile, quando essa è da anni ormai che è in letargo, per non dire in agonia.
Un esempio? La direzione scolastica comunale è dislocata a Saline, così come pure la Biblioteca comunale, mentre la loro sede naturale è a Montebello centro, sede del comune.
Il loro spostamento da Saline verso la sede del comune è quanto mai urgente e necessario, anche in considerazione del problema dello spopolamento dei centri montani, che nel nostro comune è già in atto da tempo, ma chi ci governa sembra non accorgersene.
A Montebello centro è a rischio soppressione una classe della scuola media.
Anche quì le proteste si stanno intensificando, perchè la popolazione non accetta l'abbandono coatto dei centri storici e rurali del nostro territorio.
Gli sudenti delle zone montane hanno diritto, come gli altri, a studiare vicino casa.
La nuova direttrice scolastica di Montebello, signora Morabito, si è scontrata subito con dei problemi scolastici comunali che d'ora in avanti saranno cronici.
La nostra speranza, mentre porgiamo gli Auguri di Benvenuta del Blog, è che esca illesa dall'impatto e più combattiva.
Etichette: A Montebello Jonico, attualità, In Calabria, SCUOLA
postato da Miguel Cervantes; alle 12:13 AM,
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