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NO al carbone, SI ad un programma alternativo di sviluppo

L’ipotesi di realizzare una Centrale a Carbone rievoca spettri di un passato “pseudo-industriale”, tradito sul nascere, che ha provocato stravolgimenti e disastri sul nostro territorio. Una violenza inaudita che non ha tenuto conto delle vocazioniettri di un passato “pseudo-industriale”, tradito sul nascere, che ha provocato stravolgimenti e disastri sul nostro territorio. Dal fallimento di quel modello ad oggi sono passati più di trent’anni e niente è accaduto. Nulla è stato fatto per perseguire la riconversione dell’Area secondo sistemi compatibili con l’ambiente, con la nostra storia e con i nostri bisogni. E oggi come ieri i nostri bisogni e le nostre aspettative non sono compatibili con il progetto della S.E.I. che: - propone un impianto facendo leva sul bisogno di lavoro, promettendo ciò che non potrà mantenere in termini di occupazione; - un impianto che non attiverà, attorno a sé, un indotto economico significativo ma, al contrario, deprezzerà i valori degli immobili e delle attività commerciali ed agricole; - che produrrà emissioni diffuse di agenti inquinanti nocivi per la salute dei residenti; - che genererà un notevole danno ambientale diffuso in mare, attraverso l’innalzamento della temperatura dell’acqua, in aria con la coltre di polveri sottili ed in terra con la conseguente ricaduta di queste polveri. Niente lavoro, rischio per la salute, crollo dei valori immobiliari, inquinamento.
Di fronte a tutto questo dove sono i benefici? La Calabria ha un esubero di produzione energetica rispetto ai suoi consumi perciò l’energia prodotta andrebbe ad alimentare fabbriche ed abitazioni di altre Regioni del Paese, e va ricordato, a tal proposito, che la Calabria s’é fatta già carico dei problemi del Paese con il suo nulla-osta al rigassificatore da allocare nel porto di Gioia Tauro. Abbiamo già dato! Non vogliamo più assistere inermi a progetti imposti dall’alto e che non tengono conto delle vocazioni e delle reali potenzialità del territorio, ma pretendiamo di conoscere le previsioni ed i programmi che la Regione Calabria intende realizzare su questo territorio e con i quali, come affermato dal Presidente Loiero, la costruzione della Centrale non è coerente. Noi, il mondo dell’associazionismo dell’Area, ci proponiamo e siamo disponibili a promuovere la costruzione di un programma di sviluppo alternativo e sostenibile che valorizzi le risorse naturali, storico- culturali e paesaggistiche partendo dalle vocazioni naturali di questa porzione di territorio, convinti che la Centrale non rappresenti un volano di sviluppo ma l’ennesima e questa volta definitiva “mazzata”.

IL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI
DEL TERRITORIO DELL’AREA JONICA

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 1:29 PM,

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