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Il "manifestino"

Mara Dona è sempre più battagliero ecco la mail che ci ha inviato e che noi puntualmente, come sempre, pubblichiamo.
Considero "SUPER" il vostro blog che visito regolarmente. Vorrei avere il tempo di poter creare più scambi di vedute, quando così non è, la colpa è solo del mio tempo libero molto ristretto. Gli argomenti non mancano e la riflessione non è il mio forte poichè sono molto istintivo e dotato di una grande capacità di osservazione. Preciso che le considerazioni fatte da Miguel sul "manifestino" che l'Amministrazione Comunale ha fatto redigere per porgere (senza spreco di fiato, di energia e di fondi) gli auguri di Natale ai cittadini mi sono piaciute molto. A Miguel, preoccupato che io non abbia goduto della visione del "manifestino" voglio dire di rassicurarsi, i miei occhi hanno dovuto sopportare anche la vista di tale obrobrio. Se la messa in opera delle luminarie mi è sembrata offensiva verso la maggioranza dei cittadini, la vista del "manifestino" mi è sembrata un vero oltraggio, non solo per i cittadini, ma anche per i muri costretti ad ospitarli. (Altro che madre matrigna, qui bisogna parlare di cecchini). I miei pensieri si discostano da quelli di Miguel quando ci soffermiamo sulla felicità del cane (del manifestino). Dopo un attenta osservazione sono giunto a conclusione che il povero cane non è per nulla felice, esso scodinzola per nascondere la tristezza, la delusione, la mortificazione di essere stato collocato in luoghi dove tutto fa trasparire ostentazione, superbia, illusione. Il cavallo "blasonato" che porta il suo bel pennacchio in testa, la famiglia sulla quella slitta che ha la pretesa di apparire carrozza, i piccoli doni tenuti a distanza, o meglio i doni tenuti a distanza perchè piccoli, il castello che pur nella sua apparente maestà, se osservato attentamente, assume le sembianze di un baraccone da circo, il paesaggio schiarito dal candore della neve che stende un velo pietoso sulle nefandezze umane, l'albero contorto che si innalza verso il cielo, il manifestino tutto, non fanno altro che ricordarci la precarietà vissuta dai montebellesi nell'anno che sta per finire.
Potrei continuare, ma è Natale e a Natale bisogna perdonare, pertanto a tutti Buon Natale e Felice 2006.
Mara Dona
P.S.
A Miguel che si chiede da parte di quale Amministrazione arrivino gli auguri voglio dire: "che dubbi? Quale se non la nostra! Paese che vai usanze che trovi e solo da noi si usano quel genere di manifestini. Quindi per restare in tema di proverbi amministratori e buoi son sempre dei paesi tuoi".

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 4:04 PM,

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