Per far fronte allo smog e al caro prezzi dei carburanti, da domani i produttori di diesel e di benzina sono obbligati ad immettere al consumo biocarburanti di origine agricola in misura pari all'1 per cento. Tale quantità verrà incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010. Fatti i dovuti calcoli, nell arco dell anno in Italia dovranno essere utilizzate circa 400mila tonnellate di biocarburanti, 250mila di biodiesel e 150mila di bioetanolo che saranno ottenuti da coltivazioni agricole come colza, girasole, mais, sottoprodotti della lavorazione del vino e della barbabietola. Tutto ciò avviene solo dopo che la Commissione Europea ha appena annunciato l'avvio di un procedimento legale nei confronti del Governo italiano per la mancata presentazione del rapporto sull'utilizzo di biocarburanti per rispettare l'obiettivo fissato dall'Unione europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 2010 il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio utilizzati per i trasporti. Secondo la Coldiretti, dal punto di vista ambientale si tratta di una vera rivoluzione per abbattere lo smog, con il biodiesel si riducono dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 per cento quelli di particolato e polveri sottili mentre con il bioetanolo calano le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50% e di oltre il 70% anidride solforosa mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili. Per non vanificare i positivi effetti ambientali dei biocarburanti è indispensabile, però, ottenerli con prodotti agricoli nazionali "a chilometri zero" che non devono essere trasportati tra i diversi continenti per lunghe distanze con un conseguente consumo di combustibili fossili ed inquinamento atmosferico, come accadrebbe in caso di importazioni.
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 1:57 PM,
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