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Buon compleanno, Repubblica!


La Repubblica italiana compie 60 anni

Il 2 giugno del 1946 gli italiani, a seguito del Referendum istituzionale indetto a suffragio universale, venivano chiamati alle urne per scegliere la forma di governo da dare al paese.
Dopo 85 anni di regno monarchico, gli italiani scelsero la forma repubblicana.
L’Italia diventava Repubblica per mezzo di 12.717.923 voti, contro i 10.719.284 espressi per la Monarchia.
I monarchi di Casa Savoia furono esiliati.
In ricordo di questo avvenimento, a partire dal 1948, il 2 giugno diventò FESTA NAZIONALE.
Questo giorno rappresenta un forte simbolo di unione, legato ad un profondo amore per la nostra Patria.

L’EMBLEMA DELLA NOSTRA REPUBBLICA
A) Il ramo d’Ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione
B) La Stella compare come attributo delle personificazioni dell’Italia già dal Cinquecento
C) L’autore dell’emblema è Paolo Paschetto, nato a Torre Pellice (Torino) e morto nel 1963
D) Il Ramo di quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano
E) La Ruota dentata traduce l’articolo 1 della Costituzione, cioè l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro


L’INNO NAZIONALE
(Fratelli d’Italia)

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la vittoria?
Le porga la chioma,
Che schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccoltaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevè, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

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postato da Anonimo; alle 8:18 PM,

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