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Mafie: Consenso negato

E’ trascorso più di un anno dalle grandi manifestazioni di Locri scaturite dalla rabbia per l’omicidio del Vice Presidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno. Dopo decine di delitti impuniti perpetrati nella Locride ed in tutta la Calabria, dopo tante parole e pochi fatti, in Calabria si continua a morire, a pagare la mazzetta, a sopravvivere soggiogati dalla ‘ndrangheta. I ragazzi di Locri, quelli dello slogan "E adesso ammazzateci tutti", però non demordono, sono ancora li a combattere per contrastare ogni forma di mafia, da quella di strada a quella dei Palazzi. Vogliono riprendersi lapropria terra, mettere in pratica le parole del Giudice Paolo Borsellino: "Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo". Consapevoli che gli italiani e i calabresi onesti sono la maggioranza, che su di loro ricade l’obbligo morale di reagire, il 17 febbraio, i ragazzi di Locri, mnifesteranno per le strade di Reggio, con l'obiettivo di dire, ancora una volta, no alla mafia. "Saremo ragazzi - dicono - ma vorremmo che con noi ci fossero sia quella società civile che si dice indignata davanti a tutto questo, sia le Istituzioni che promettono di impegnarsi contro le mafie, ma che più delle volte, purtroppo, ci accompagnano solo ai funerali dei nostri morti. Vorremmo che ci fossero tutti quei giovani che ci hanno incoraggiati da tutta Italia, quelli che si sono arrabbiati con noi dopo l’omicidio Fortugno, quelli che credono che sia un diritto ed un dovere cambiare questa terra e questa mentalità, quelli che sentono nel cuore, davvero, di voler NEGARE IL CONSENSO ALLE MAFIE.

Nella foto i ragazzi di Locri con l'ormai famoso striscione dello slogan " E adesso ammazzateci tutti"

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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 2:41 PM,

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