Fermo amministrativo: "Ci deve essere proporzionalità tra il bene sottoposto a fermo e l'ammontare del preteso credito"
giovedì 10 maggio 2007
A più di un cittadino di Reggio sarà capitato di vedersi recapitare un provvedimento di fermo dell' auto dovuto al mancato pagamento di una cartella esattoriale. E più di un cittadino sarà rimasto sbalordito di fronte alla severità di un provvedimento, che lo priva della disponibilità di un veicolo (magari indispensabile per recarsi sul posto di lavoro) a causa di un preteso mancato pagamento di una somma magari irrisoria. A questo proposito a ridare significato al concetto di proporzionalità interviene pochi giorni fa una sentenza della sezione reggina del tribunale amministrativo calabrese, la n°254 del 2007, che affronta in modo netto il problema, accogliendo il ricorso di un cittadino contro l'Etr e annullando il provvedimento di fermo della sua autovettura, disposto per il mancato pagamento di una somma di poco superiore a mille euro.La sentenza non lascia spazio a dubbi: "E' indiscutibile che il principio di proporzionalità rientra tra quei principi generali cui deve essere ispirato l'esercizio della discrezionalità amministrativa" . E ancora non si può dubitare che "il fermo debba essere motivato in modo congruo e specifico e che la motivazione debba individuare le specifiche esigenze che giustificano l'adozione della misura cautelare in rapporto all'entità del credito tributario e a circostanze concrete, attinenti al debitore, atte a compromettere la garanzia del credito." Profili nel caso in questione che si notano per la loro assenza visto che il provvedimento di fermo di un veicolo a motore è stato disposto per un credito complessivo di 1.387,07 euro.
Senza contare che una delle tre cartelle esattoriali, i cui importi sommati arrivavano a questa somma totale, presupposto del fermo, era già stata annullata con sentenza del giudice di pace di Reggio Calabria.
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postato da Vladimir Ilic Uianov; alle 2:04 PM,
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