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Elezioni comunali a Reggio Cal, Meduri e Pensabene accusano: i partiti e la politica al fallimento!

Non faranno parte dei giochi politici comunali, ma non per questo stanno zitti. Anzi, di fronte al degrado della politica, alzano la voce perché non cada nel vuoto.
Renato Meduri, senatore, esponente della Destra: “le 36 liste schierate per il rinnovo dell’assemblea di Palazzo San Giorgio attestano la dimensione plastica del fallimento”.
E difatti, il cittadino, se deve leggere gli oltre 1000 candidati e passa, ci mette un mese e non fa in tempo neanche a votare.
Meduri dice: “la politica sta soffrendo una crisi profonda. Oggi l’immagine che ne viene fuori, è quella di chi vuole servirsi della cosa pubblica invece di servirla. Molti candidati, qualcuno pensa sia un fatto di democrazia, io credo sia l’esatto opposto. La maggior parte di essi potranno racimolare preferenze a due cifre”.
Va giù duro il senatore, un pezzo di storia della Destra: “Mi piacerebbe pensare che molti candidati significano più voglia di partecipazione. Credo però sia più voglia di servirsi della politica per trarne vantaggio. Molti vanno chiedendo voti dicendo che sono nullatenenti e che hanno estremo bisogno dell’indennità. Per capirci, questo è il candidato di oggi. Non esistono più i vecchi militanti”.
E lancia una frecciata pesante ad un suo collega di partito: “Un tempo il partito era una cosa seria. Se penso che adesso il presidente regionale di An, Alberto Sarra, è anche proprietario del simbolo di un altro movimento, il Cdc, resto di stucco. Ai miei tempi erano cose inconcepibili. Tutto questo allontana i ben intenzionati dal fare politica”.
E conclude: “E’ un momento di offuscamento della democrazia. In questo contesto è davvero scoraggiante andare a votare. Tuttavia bisogna farlo e farlo con giudizio. Spero tanto nei giovani, che devono prendere in mano le redini del gioco e distruggere questo sistema per ripartire da capo. La politica è alla deriva. Tutti vogliono fare soldi”.
E non ha tenuto conto il senatore Renato Meduri che, oltre agli eserciti di candidati, ci stanno una serie impressionante di politici “camaleonti”, che hanno cambiato casacca in un batter d’occhio, anche passando da uno schieramento all’altro:
il consigliere di Forza Italia Demetrio Strati lo ritroviamo capolista nel Centro Democratico Cristiano, il movimento di Alberto Sarra che lo definisce “la costola culturale di An”;
Nel Cdc sono spuntati un ex socialista, Pino Alati ed un ex democristiano, Maurizio Pomara;
l’ex assessore dell’Udeur Giuseppe Martorano si è scoperto socialista;
l’assessore alle attività produttive Candeloro Imbalzano dal garofano socialista è approdato all’”Area dello Stretto”;
il repubblicano Demetrio Porcino adesso corre con “Reggio Futura”;
l’ex Udeur Rocco La Scala corre con l’Edera;
un altro acrobata, l’assessore al patrimonio edilizio Michele Raso, che dall’Udeur si candida con l’Italia di Mezzo di Follini;
Carlo Giglio abbandona la Margherita per la lista della Democrazia Cristiana;
anche Bruno Ferraro, dall’Udeur, passa al partito democratico cristiano;
Giovanni Biliardi dice ciao alla Margherita per sostenere “Alleanza per Scopelliti”;
Francesco Gangemi, eletto nel 2002 con “Innamorarsi di Reggio” e poi passato al Pdm, lo troviamo con la Margherita;
Enzo Nociti, da Forza Italia, ha emigrato verso la Margherita;
Rubens Curia, dai Ds è entrato nei Comunisti Italiani.
Con 36 liste per circa 1400 candidati al Consiglio comunale, queste elezioni reggine assomigliano ad un concorso pubblico per esami (senza titoli), per un posto a tempo determinato (5 anni).

Non farà parte di questa campagna comunale neanche l’ex assessore di Italo Falcomatà, Gianni Pensabene, assente nelle liste del centrosinistra.
Cari compagni, io mi fermo qui”, ha dichiarato l’esponente dei Ds, dando l’addio a questa politica.
L’ex assessore ha fatto “passo”, non candidandosi.
Un atto di dignità in un mondo di sporcizia, di incoerenza e di promesse.
E’ stanco, Gianni Pensabene, ed ha voglia di dire “Basta!”
Con amarezza afferma:” Sono stanco di questa politica logora, fatta di troppe parole e troppo pochi fatti. La coerenza, per molti, non è più una virtù”.
E continua il suo pensiero: “Cerco di esserlo e, tirandomi fuori, provo a dimostrarlo. Sento di rimanere fedele a quella parte di opinione pubblica che ancora crede in alcuni valori. Io non abdico ai miei principi, né rinuncio a lottare per le idee di correttezza e giustizia sociale”.
E va oltre: “Mi è stato rimproverato di non optare per la scelta del voto clientelare. Mi si diceva che le cose stanno così e non potevo fare altrimenti. Ho preferito non piegarmi a certe logiche”.
Un’analisi spietata dei partiti e del,a politica: “Chi dirige i partiti è lontano dal sentore profondo della gente, si vive su paralleli opposti. Di fronte a tanto degrado, è meglio fermarsi un attimo a riflettere”.
(Nelle foto: in alto il senatore Renato Meduri ein basso l'esponente Ds Gianni Pensabene)

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postato da Miguel Cervantes; alle 1:08 AM,

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