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Nino Morabito (Legambiente): Saline la principale tra le battaglie ambientaliste

Il Sindaco Loris Nisi: Tutto il territorio sta cercando di evitare il muro contro muro.
Ma il Sindaco di Montebello, sta con la società svizzera Sei?
L'imbarcazione simbolo di Legambiente, "Goletta Verde", dice ancora una volta NO alla centrale a carbone a Saline Joniche.
Procedendo a vele spiegate è giunto al porto di Reggio e per motivi meteorologici non è arrivata nel porto di S.Elia di Saline.
Ma l'equipaggio è stato con il cuore e con la testa a Saline, impegnato nella sua campagna incessante di informazione e sensibilizzazione sui problemi del mare e delle coste.
Il NO al carbone è stato ribadito con forza da Legambiente che ha scelto anche di dare una visibilità nazionale a questa forte opposizione alla centrale a carbone, che la società svizzera Sei vuole costruire nel sito di Saline Joniche.
La comunità di Saline e paesi limitrofi respingono il progetto scellerato della centrale e vogliono favorire dei progetti alternativi.
Le associazioni del territorio montebellese, da un anno a questa parte, per mezzo di un Forum permanente, stanno visionando i progetti ad impatto ambientale zero che sono compatibili con la vocazione turistica dell'area.
E respingono in maniera categorica il progetto della Sei!!! Senza SE e senza MA!!!
Saline dovrà essere, come ha detto Nuccio Barillà, "la fabbrica dell'ambiente" e non della "morte carbonifera".
Ad esempio, utilizzando il suo Pantano, un sito di interesse comunitario dove stazionano esemplari di fauna di straordinario valore.
Come ci spiegano i volontari di Legambiente, fare una centrale a carbone a Saline è in controtendenza, perchè a livello europeo si sono posti degli obiettivi come la riduzione del 20% del consumo di energia, il 20% di utilizzo di energie rinnovabili, ed il 30% di riduzione delle emissioni di CO2. Tutto ciò incompatibile con la costruzione della centrale a carbone a Saline.
Senza contare che le modalità con cui viene estratto il carbone avviene a discapito della sicurezza dei lavoratori.
Il sindaco di Montebello, Loris Nisi, invece afferma che "tutto il territorio sta cercando di evitare il muro contro muro"...
E dice il falso: il territorio sta tentando di scongiurare un disastro ecologico senza precedenti nella nostra area e di dare uno sviluppo sostenibile, anche a costo del muro contro muro e di scontro frontale con chi vuole imporre delle scelte senza consultare la popolazione interessata!!!!
La volontà delle popolazioni locali (che la Sei ha calpestato e sta ignorando, per quanto riguarda Saline) conta per ogni decisione di una certa rilevanza.
A meno che la Sei non ha ricevuto assicurazioni per la costruzione della centrale da qualche politico o amministratore nostrano, ed allora chi ha agito nell'ombra dovrà essere stanato.
Il sindaco Nisi non è un arbitro tra gli interessi dei cittadini e la Sei, che questi interessi del territorio vuole ignorare per perseguire gli interessi propri!
Il sindaco rappresenta il territorio e le sue istanze: deve difendere, e sempre in prima linea e a qualsiasi costo, gli interessi dei suoi cittadini!!!
Invece, la sua azione è stata fin quì, disinteressata, quasi a non volere turbare i sogni di chi spera, come la Sei, di speculare ancora ai danni delle nostre popolazioni, dopo tutti questi decenni di speculazioni infinite sull'area dell'ex Liquichimica e del sito dell'Ogr. (vedi in ultimo l'industrializzazione fallita della Sipi)
Infatti, non esiste, a tutt'oggi, nessun documento ufficiale, nè del consiglio comunale di Montebello, nè della giunta capeggiata dal Sindaco Nisi, con cui si affermi inequivocabilmente e ufficialmente che chi governa e rappresenta il comune di Montebello è contrario alla centrale a carbone e si opporrà in tutte le sedi opportune per difendere gli interessi dei nostri cittadini.
Per non parlare dei progetti alternativi alla centrale: il comune dorme profondamente...e sembra non interessarsi del problema.
Mah! Non è che chiediamo troppo ai nostri amministratori, cose cioè, al di fuori della loro portata e possibilità? Può essere.
Al contrario del governo comunale, le associazioni del territorio hanno preso in mano l'iniziativa sulle piste alternative alla centrale a carbone, e stanno portando avanti, con coraggio, una politica attiva del "fare", attestata la latitanza della politica comunale.
Alcuni uomini politici montebellesi sono intenti a preparare le liste dei candidati per la prossima tornata elettorale, invece che occuparsi del problema della centrale a carbone.
Purtroppo, sono questi i politici di casa nostra. E noi li dovremmo ancora votare? Per farci che cosa? E per perseguire quali obiettivi?
Da che ne consegue, cari lettori, che i cittadini di Montebello non dovranno lottare soltanto contro la Sei per non vedere il nostro mare, il nostro cielo, i nostri paesaggi contaminati dal fumo nero e dell'anidride carbonica della centrale a carbone...
Meditate, gente di Montebello, meditate...
(Nella foto uno striscione di Legambiente al porto di Saline Joniche)


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postato da Miguel Cervantes; alle 11:47 PM,

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