Riteniamo gravissimo l'atteggiamento tenuto dalla multinazionale svizzera Sei, fautrice del progetto della centrale a carbone a Saline Joniche.
Nonostante la forte opposizione manifestata da tutti gli Enti locali,, gran parte delle forze politiche e delle associazioni del territorio, nonchè dalla popolazione, ha esplicitato le sue intenzioni di avviare i lavori dell'ecomostro.
In particolare la Sei sta avviando una campagna di pressione sull'opinione pubblica e la stampa, acquistando intere pagine dei quotidiani locali per convincere la gente della bontà del progetto, facendo passare la scelta del carbone quasi come un progetto "eco-sostenibile".
La Sei è passata dalle parole ai fatti. E lo faremo anche noi.
A questo punto invitiamo il Presidente Morabito a rompere ogni indugio diplomatico e a schierarsi apertamente, se del caso anche scendendo in piazza in testa ai cittadini per protestare contro lo scempio.
Inoltre ci appelliamo al Presidente del Consiglio provinciale Giuseppe Giordano, affinchè rispetti le regole condivise del consesso, convocando finalmente una seduta aperta del Consiglio per affrontare il "caso Saline".
Una richiesta specifica è stata avanzata da quasi un anno da numerosi consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, ma finora è rimasta lettera morta.
Considereremo complice della Sei chiunque non si schieri apertamente, con le parole e con fatti conseguenti, contro la centrale a carbone.
Già nei prossimi giorni inviteremo i militanti di Rifondazione Comunista, nonchè tutte le associazioni e i partiti disponibili, a presidiare permanentemente il sito di Saline.
Omar Minniti
Giovanni Nucera
(consiglieri provinciali Prc)
Etichette: attualità, In Calabria, Politica
postato da Miguel Cervantes; alle 11:51 PM,
1 Comments:
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At 9:47 AM,
said...
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Mi sembrano enrambi due consiglieri validi e preparati... certo a volte esagerano ma so bravi
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