Ancora bollette pazze
martedì 2 dicembre 2008
Fossato Jonico – Bollette del Servizio Idrico Integrato, ma non solo, fra gli argomenti trattati nel secondo incontro pubblico promosso dai comitati civici “Leone Sgrò di Fossato” e “I Tartassati di Saline”. Organizzata dai due comitati, unitamente alle associazioni “I Fossatesi nel Mondo”, Codacons e al sindacato SPI – CGIL, la partecipata riunione di ieri, che fa seguito all’analoga iniziativa tenutasi la settimana scorsa a Saline Joniche, ha riguardato anche la TARSU (tassa per i rifiuti solidi urbani) e i versamenti richiesti dal Consorzio di Bonifica per miglioramento fondiario. Per quanto riguarda la questione “bollette pazze” del Servizio Idrico Integrato ricordiamo che la disamina era nata alcuni mesi addietro quando, in seguito al ricevimento di alcune richieste di pagamento ritenute inique, i cittadini avevano intavolato clamorose proteste, sfociate, in molti casi, in vere e proprie azioni legali che, alla luce di una recente sentenza della Corte Costituzionale, rischiano di avere ripercussioni nefaste per le casse comunali. In relazione alla problematica, durante l’iniziativa ospitata nella sede de “I Fossatesi nel Mondo”, l’avvocato Mario La Bella, responsabile provinciale Codacons, ha reso noto di essere stato contattato dal sindaco Loris Nisi che ha proposto un tavolo di concertazione dove discutere l’argomento conformemente alla sopravvenuta sentenza, che ha reso illegittima la pretesa del canone di depurazione e fognatura nel caso di cittadini che non usufruiscono del servizio. Dopo un’ampia discussione su rimborsi del canone di depurazione e fognatura, presunte irregolarità nella lettura dei contatori e nelle tariffe applicate per il consumo di acqua potabile, il dibattito si è poi spostato sulla TARSU per la quale, coerentemente al disposto di una sentenza di Cassazione, non deve essere richiesto il pagamento dell’IVA. L’ultimo argomento esaminato dal responsabile provinciale Codacons ha riguardato i versamenti richiesti dal Consorzio di Bonifica per miglioramento fondiario che, secondo un’altra sentenza, sarebbero dovuti solo in caso di effettive e dimostrate migliorie del fondo. A fronte di una battaglia che sembra volgere al termine, per i cittadini montebellesi, si aprono, quindi, nuovi fronti di lotta e altri enti, dopo il comune, rischiano di essere investiti da una valanga di azioni risarcitorie che promettono di riportare nelle tasche dei consumatori il maltolto.
Fabio Macheda (Il Quotidiano della Calabria)
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postato da Bernardino F.L. Cardenas; alle 9:46 PM,