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Calcio truccato:Milan sotto inchiesta. Si dimette il vicepresidente della Lega Zamparini


I dirigenti del Milan avrebbero esercitato pressioni per ottenere arbitri compiacenti nei confronti della loro società.
Risulta dalle intercettazioni telefoniche in cui compare il dirigente rossonero addetto agli arbitri Leonardo Meani, l'allenatore Carletto Ancelotti e il presidente Adriano Galliani.
Ancelotti, dopo che era passato al Milan, aveva rivelato a Meani che la Juventus era in grado di determinare anche il calendario del Campionato.
I dirigenti del Milan facevano pressioni e minacce per ottenere designazioni favorevoli dopo aver scoperto le manovre della Juventus. Il Presidente Adriano Galliani interveniva direttamente più volte sulla scelta di arbitri e assistenti.
Mentre Moggi contava su Paolo Bergamo e su Pierluigi Pairetto, Meani si affidava al segretario della commissione arbitrale Manfredi Martino, che gli anticipava le designazioni.
Galliani sapeva del sistema di corruzione e ne era uno dei beneficiari, anche se all'inizio diceva che non c'è nulla in mano ai magistrati, solo chiacchiere e che tutto si risolverà con un nulla di fatto. Stiamo vedendo, invece, che cosa è stato scoperchiato.
Il Milan aveva anche un suo guardalinee di fiducia: Puglisi, che, intercettato alla vigilia di Milan-Inter di Champion League, afferma al telefono: l'importante è che riusciamo a fargli il culo a 'sti interisti.
Il 27 aprile 2005 Galliani chiama Meani per avvisarlo di riferire all'arbitro Paparesta che il dossier è nelle mani del sottosegretario Gianni Letta, dopo che in proposito gli aveva specificato che questa mattina mi ha chiamato, m'ha detto che conosce la vicenda e che interverrà. Quindi una commistione inaudita di calcio, affari e politica.
Due minuti dopo Meani chiama Paparesta per informarlo di quanto Galliani gli aveva riferito.
Dopodichè Meani esterna le sue considerazioni sull'attuale situazione del mondo arbitrale dicendo: bisogna un pò cambiare, bisogna un pochettino cambiare, bisogna un pochettino cambiare il vento però!
Caro Meani, il vento è cambiato e tira pure forte, a 300 all'ora....e mi sa che spazza via tutto questo marciume, a cominciare da te e dai tuoi dirigenti....
Intanto, il vicepresidente della Lega e presidente del Palermo, Maurizio Zamparini (nella foto) ha rassegnato le dimissioni dalla Lega calcio.
Zamparini accusa: Ritengo la mia elezione non regolare anche se da parte mia accettata con la massima trasparenza, poichè il frutto di una mediazione con una controparte che all'epoca consideravo leale e corretta e che i fatti hanno dimostrato in malafede e indirizzata a un controllo che le permettesse di agire indisturbata illegalmente.
Zamparini ha dimostrato un pò di sensibilità di fronte alla sporcizia che sta uscendo fuori dalle intercettazioni telefoniche, ma comunque rimane strano che neanche lui non si sia accorto di nulla, con tutti i prestigiatori che truccavano le partite, i bilanci e quant'altro nel mondo del calcio.
Zamparini prosegue: la mia nomina fu la conseguenza di una mediazione nata dalle fortissime pressioni delle società dominanti fatte sulla serie B e altre picocle minori di A per favorire l'elezione di Galliani e dalla resistenza delle nostre società medio-piccole, che volevamo appunto un pressidente di garanzia.
Le indagini hanno svelato come le pressioni impedirono una libera espressione della volontà democratica. Dunque, un voto sostanzialmente irregolare, illegale.
L'unica possibilità di rinnovamento è un vero passo indietro. Le mie irrvocabili dimissioni sono state presentate assecondando il mio pensiero di sportivo e la mia coscienza di uomo libero. Mi sono reso conto che bisogna cambiare indirizzo, che bisogna ripulire l'ingranaggio da vecchie ruggini e spero che le mie dimisisoni abbiano un seguito.
Io non ho nulla contro Galliani, che è un grande dirigente di club, ma credo che lui si debba dimettere.
Alla fine l'assemblea di Lega si è aggregata su quella soluzione per paura del commissario, sinceramente non ho paura del commissario, io ho paura della Lega di oggi.
La mia idea è chiara da tempo: abbiamo bisogno di uomini nuovi, di un presidente terzo, libero da conflitti di interessi, di una suddivisione diversa dei ricavi, della vendita collettiva dei dirittti e di una Lega ch sia più associazione sportiva che Confindustria.
Zamparini dalle sue dichiarazioni, conferma quindi, di sapere come funzionava il sistema (come lo sapevano tutti), ma le intercettazioni gli hanno fatto venire il rimorso, dimettendosi.
Adesso tocca agli altri, che resistono legati alla poltrona con l'attack più potente, e al potere truffaldino.

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postato da Anonimo; alle 9:51 PM,

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