www.montebelloblognwes.com - Tutto quello che accade a Montebello Ionico e ... molto altro ancora.

 



Mai più un’altra Federica

La classe di Federica Monteleone, la 2 F del liceo scientifico G.Berto di Vibo Valentia, non poteva restare senza andare dalla sua Kikka.
Così, appena una settimana dopo l’incredibile incidente all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, (Federica era entrata in coma venerdì 19 gennaio) tutto era pronto per andare all’altro ospedale di Cosenza, dove la ragazza, in sala rianimazione, lottava tra la vita e la morte senza un perché, dopo un’operazione apparentemente facile di appendicite.
Ma al giorno d’oggi, si può rischiare di morire per una appendicite? Sembra proprio di sì!
Finalmente i compagni avrebbero visto Federica, quel venerdì 26. Stare un po’ vicino a lei, far sentire la loro presenza, incoraggiarla a lottare. Sul pulman avevano portato dei cartelloni con scritte di speranza e augurio, regalini e un peluche enorme per lei, Kikka (con questo diminutivo la chiamavano i compagni di classe).
La mamma di Federica li stava aspettando, sapeva che arrivavano insieme al preside e all’insegnante di lettere e ad una rappresentante della Consulta studentesca: i compagni di classe si sono sentiti per telefono con la signora Maria, la mamma di Federica,per confermare il loro arrivo.
Ma all'arrivo in ospedale la vigilanza ha bloccato i ragazzi, che sono stati costretti ad aspettare fuori dalla porta.
La madre di Federica, contattata al telefono piangeva: Federica ha fatto la sua scelta. E’ andata via, per sempre.
Se ne andata sulle punte di quelle sue scarpette rosa, da ballerina. La danza era una delle sue passioni, la copertina del suo quaderno di latino portava l’immagine di una ballerina che danzava in un teatro. Adesso danzerà per sempre, leggera come una farfalla, ma in una dimensione senza spazio né tempo inaccessibile ai mortali.
La classe, alle ore 11,45, fa rientro a casa, tra le lacrime e il dolore straziante, senza Federica. Lei non tornerà più in classe, il suo banco resterà vuoto per sempre, così come per sempre resteranno di lei i ricordi piacevoli da parte dei compagni. Adesso si assenterà dalla scuola, lei che non perdeva mai una lezione, neanche con la febbre. Neanche quando le gessarono la gamba si assentò, veniva a scuola con le stampelle che appoggiava al muro.
Sul suo banco un mazzo di fiori, tanti biglietti scritti per lei, tante poesie e parole d’amore.
La bandiera italiana della scuola resterà a mezz’asta fino alla conclusione dell’anno scolastico. L’aula della sua classe, la 2 F, porterà il nome di Federica Monteleone. Gli articoli scritti da Federica sul giornale on line dell’istituto della scuola, School Times, verranno raccolti in un volume. La scuola istituirà una borsa di studio intitolata a Federica e promuoverà la costituzione di un laboratorio di giornalismo a lei dedicato. Il giornalismo, altra passione di Federica Monteleone. Federica ha incominciato a scrivere sul giornale della scuola su proposta dell’insegnante di lettere. E lei ha continuato a scrivere, meritando di entrare nella redazione dello School Times. L’anno scorso il giornale ha vinto il premio nazionale Giornalista per un giorno, e Federica ha fatto parte degli studenti che sono andati a Fiuggi a ritirare il premio, perché lei era stata una delle più assidue collaboratrici nella stesura degli articoli. Federica ha scritto 45 articoli sul suo giornale, il primo il 15 novembre del 2005, l’ultimo il 3 gennaio. Il presidente dell’ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, vorrà intitolare a Federica un premio giornalistico da assegnare, ogni anno, al più giovane giornalista iscritto all’Albo della Calabria. Sarà un modo per legare il ricordo di Federica ai sogni di tanti giovani che hanno la passione per questa professione.
Il ministro della Salute Livia Turco, il presidente della Regione Calabria Loiero e l’assessore alla sanità della Regione Calabria Doris Lo Moro, appena saputa la tragica notizia, si sono precipitati in ospedale e trattenuti con i genitori, Maria e Pino.

Il ministro Turco e la Lo Moro scoppiano in lacrime. Il ministro assicura i genitori di Federica: ci impegneremo affinché sia fatta giustizia su questo dramma, in nome di Federica. L’assessore regionale Lo Moro dichiara: I Monteleone sono un esempio per le altre famiglie!
E infatti i genitori della povera Federica hanno acconsentito immediatamente al trapianto degli organi della ragazza perché, dicono, nostra figlia era d’accordo e avrebbe voluto così. Avrebbe voluto diventare ricercatrice, salvare altre vite. Sul desktop del suo cellulare aveva una foto di un ricercatore con microscopio in camicie bianco.
Mentre gli altri ragazzi della sua età hanno quelle dei divi del cinema, del calcio e della televisione.
Nel momento del dolore più atroce, Maria e Pino hanno avuto la forza e il coraggio per trovare un gesto di grande umanità.
Il giudice la procura di Vibo ha però ha dato via libera soltanto all’espianto delle cornee della ragazza. Ma qualcosa di Federica vivrà ancora a vantaggio di due vite.
Adesso bisognerà dare una verità alla morte di Federica, lo chiediamo tutti, perché non avvengano più casi come quello successo a Federica Monteleone.
Gli ospedali dovranno funzionare come si deve, basta raccomandazioni politiche e gente non all’altezza nei posti chiave della salute.
Non si può scherzare con la salute della persone, per questo chi ha sbagliato paghi e lasci il posto a gente più competente. E’ ora di incominciare a fare pulizia dei finti medici in Calabria!
Serve una classe medica specializzata e spoliticizzata.
Federica lo reclama, insieme a tutti noi.

Etichette: ,

postato da Miguel Cervantes; alle 8:58 PM,

0 Comments:

Posta un commento

<< Home