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Centrale a carbone di Saline: la Sei contesta Michelangelo Tripodi e l'assessore regionale risponde

Michelangelo Tripodi: "La mia battaglia non si ferma!"
COSA AVEVA DETTO L'ASSESSORE REGIONALE
La multinazionale italosvizzera Sei contesta le dichiarazioni del segretario regionale del PdCI Michelangelo Tripodi che "si complimenta per la sconfitta delle lobby affaristiche dei grandi gruppi finanziari che con l'accordo e la connienza di forze malavitose, pensavano di poter continuare a derubare e a deturpare il territorio a danno e discapito dei cittadini e della loro salute".
COSA CONTESTA LA SEI
La Sei giudica le dichiarazioni di Tripodi "Un episodio intollerabile di diffamazione nei confronti di una Società che opera e ha sempre operato nel pieno rispetto delle leggi. Pertanto la Sei intende agire in tutte le sedi opportune avendo dato ai suoi legali di agire a tutela dell'immagine e rispettabilità della Società. La Società si augura altresì che venga aperta un'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria per fare piena luce su una vicenda estremamente grave nei contenuti".
LA REPLICA DI MICHELANGELO TRIPODI
"Nei giorni scorsi la Sei, la società che aveva presentato il progetto per costruire una Centrale a carbone presso la ex Liquichimica, ha contestato, attraverso un comunicato stampa, le affermazioni da me pubblicate attraverso i giornali locali ed anzi ha preannunciato di voler agire giudizialmente avverso le dichiarazioni da me rese, augurandosi, peraltro, che venga apeta un'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria in merito alla vicenda.
Orbene, alle affermazoni soopra riportate rispondo che sono d'accordo con la Sei, anzi sono io a chiedere che la Procura di Reggio Calabria faccia piena luce sul contesto e sulle modalità con cui si intendono portare avanti determinate iniziative nell'ambito dell'area di Saline Joniche.
Tale richiesta nasce da quanto emerso recentemente da alcune indagini della Magistratura circa le pesanti infiltrazioni mafiose nell'area ed i tentativi di mettere le mani sugli stabilimenti e sulle aree ivi esistenti.
Basti ricordare, a tal proposito, la vicenda relativa al tentativo di vendita, da parte delle Ferrovie spa, dell'ex Ogr di Saline laddove si è delineato il pesante tentativo da parte delle cosche della Piana di mettere le mani sullo stabilimento per trasformarlo in un mega-centro commerciale per riciclare in tale attività i proventi derivanti da traffici illeciti.
Com'è noto mi sono sempre esposto direttamente anche sapendo che ciò comporta seri rischi.
Non intendo, pertanto, ora rinunciare alle mie battaglie per la pulizia e la trasparenza e precisamente per la difesa del territorio calabrese che va esercitata combattendo ogni tentativo di deturparlo.
In questa ottica si inquadra la mia battaglia per la difesa dell'area di Saline, tanto più che la Regione Calabria ha dichiarato l'area Oasi di protezione della fauna selvatica e della flora tipica delle acque salmastre.
Oggi, quindi, più che mai, non solo come Segretario Regionale del Pdci, ma anche e soprattutto come Consigliere e Assessore all'Urbanistica e al Governo del Territorio di questa Regione, ritengo sia mio preciso dovere denunciare i tentativi di saccheggio e di rapina ai danni del nostro territorio e, in questo caso, ritengo sia fondamentale effettuare un monitoraggio approfondito su tutte le iniziative economiche avviate o annunciate nell'area per avere un quadro completo della situazione e per impedire e bloccare qualsiasi tentativo di infltrazioni mafiose".

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postato da Miguel Cervantes; alle 5:37 PM,

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